S&P500: settimana di ricarica o no?

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4300 o 4570, alla fine non fa differenza

In alcuni nostri articoli recenti, abbiamo ritenuto molto probabile che il periodo 26 giugno-21 luglio potesse vedere buone prospettive rialziste.

La mappa disegnata era basata sul massimo del 16 giugno, scadenza tecnica delle opzioni di giugno, e un probabile minimo successivo che avevamo identificato nel giorno di mercoledì 27 giugno: in realtà, poi, è stato il 26 giugno.

Dopo tale minimo, il massimo del 30 giugno ha doppiato il massimo del 16, con una spinta evidentemente speculativa, sostenuta dal maquillage dei fondi, finalizzata ai risultati di fine semestre.

Avevamo dato quindi per altrettanto probabile una prima settimana di luglio in ritracciamento e aggiustamento dei prezzi, con possibile supporto a 4450.

Nondimeno, nelle giornate di giovedì 6 luglio e venerdì 7 luglio, il future di S&P500 ha chiuso sotto, a 4447 e 4434, mostrando una possibile mancanza di tenuta del supporto.

Nelle analisi stagionali, negli ultimi 15 anni, sia l’S&P500 e che il Nasdaq hanno avuto un comportamento sostanzialmente identico nel periodo anzidetto, 26 giugno – 21 luglio.

Entrambi hanno avuto un rendimento sempre positivo, con una media del +3.50% circa per l’S&P500 e del 4.45% per il Nasdaq, con una eccezione per il solo anno 2008, quando c’è stata una leggera flessione.

Si tratta di uno dei periodi dell’anno con maggiore incidenza statistica di positività e, per di più, con minore tendenza di divergenza fra i due indici citati.

Il 21 luglio, con approssimazione di qualche giorno in più o in meno, secondo i nostri algoritmi, è un punto di inversione: quindi un massimo o un minimo.

Tracciando la linea di resistenza dinamica, in precedenza supporto, proveniente dal minimo del 13 ottobre con il minimo del 22 dicembre, vediamo che il massimo del 16 giugno è andato a toccare tale linea di trend: disegnando la trend line con una approssimazione più convincente nella media dei minimi verificatisi fra il 22 dicembre e il 6 gennaio, il massimo del 30 giugno coincide, a sua volta, con tale linea.

Continuando a seguire l’ultima linea di trend, arriviamo alla zona della settimana che si conclude con il venerdì 21 luglio con un valore di prezzo intorno a 4568-4573.

Riferendoci, invece al valore medio di rendimento dell’S&P500 dal punto di vista stagionale, il massimo calcolato, nello stesso periodo, sarebbe intorno a 4525.

Nell’ipotesi rialzista quindi, avremmo un massimo a 4525, seguendo l’ipotesi stagionale o, diciamo, a 4571, seguendo l’ipotesi grafica.

Finora le nostre previsioni sull’attuale ciclo dell’S&P500 sono state contraddette solo dalla citata scarsa tenuta del supporto 4450, verificatasi, come detto, nel giovedì e venerdì della passata settimana: questa è una variabile non proprio trascurabile.

Infatti, la giornata di giovedì sembrava preannunciare una tenuta di tale supporto: dopo un affondo fino a 4419, il mercato è risalito nelle ultime due ore di negoziazione dimostrando di voler ancora credere al supporto 4450.

La giornata di venerdì si preannunciava così come una sessione di continuazione del recupero rialzista dell’ultima parte della sessione precedente: e così è stato, nelle prime tre ore.

Toccata la resistenza a 4475, il mercato si è fermato.

Muri di call vendute hanno fatto da ostacolo e i prezzi hanno cominciato a scendere.

La perfezione avrebbe voluto un ri-test dall’alto del supporto 4450 e una fermata obbligatoria a quel livello.

Così non è stato: la candela di venerdì è stata una inside rispetto alla barra madre di giovedì, con una chiusura negativa e più bassa.

La chiusura ha coinciso con il 50% del range fra il minimo del 26 giugno e il massimo del 30 giugno.

Zero a zero, palla al centro, ma calcio di inizio in mano ai ribassisti.

La prevista settimana di ricarica è passata.

Lo scenario rialzista ha leggermente abbassato le sue probabilità a fronte di uno scenario inverso, che vedrebbe il 21 luglio come un minimo anziché un massimo: scenario alternativo che, se prima faceva parte della minore probabilità, ora rimonta per ottenere un sostanziale pareggio.

Continuiamo a sostenere lo scenario iniziale, credendo più ad un falso segnale nella rottura del supporto 4450: ma, certamente, lo scenario è molto più controverso e confuso di prima.

Dal punto di vista dei nostri sistemi di trading in opzioni, la differenza è poca: discesa a 4300 o rialzo a 4570, per noi, conta poco.

È una delle caratteristiche fantastiche di conoscere l’Universo Parallelo delle Opzioni. 

 

 

 

 

 
 

 

Maurizio Monti
Editore Traders’ Magazine Italia

P.S.: Chi non conosce le opzioni, stenta a credere che per noi 4300 o 4570 non sia così diverso.

Se sapessero che anche 4200 o 4100 o 4000, per noi, non fa grande differenza!

Forse è la volta buona per farli venire nell’Universo Parallelo facendo trading in opzioni con noi…

 

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