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Gli “ultimissimi” giorni di una opzione: grandi guru all’assalto

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L’One World Trade Center di New York è alto 541 metri: comprendendo anche l’enorme antenna situata alla sua sommità.

Supponi ora di trovarti proprio sulla punta dell’antenna e di lanciare una moneta: devi avere molta fantasia per supporre di avere un braccio sufficientemente lungo per poterla lanciare al di fuori del perimetro del grattacielo, in modo che la moneta tocchi terra alla base del grattacielo. Ora ti sposti e vai sulla cima dell’Empire State Building… alto 381 metri. Molto meno dell’One World, e fai la stessa identica operazione, lanciando la medesima moneta. Ora hai questa curiosità: quale è la differenza di velocità con cui la moneta tocca terra nel primo rispetto al secondo caso? C’è una differenza di ben 160 metri fra i due tragitti compiuti dalla moneta, e ti aspetteresti che nel primo caso la velocità di atterraggio sia ben superiore a quella del secondo lancio.
 
In realtà, non è così.
 
Inaspettatamente, la moneta toccherà terra in entrambi i casi ad una velocità vicina agli 80 km l’ora. L’aria infatti è un fluido. E in fluidodinamica, un corpo in accelerazione raggiunge una velocità limite, determinata dalla resistenza opposta dal fluido. Al raggiungimento della velocità limite, l’accelerazione si azzera e l’oggetto mantiene la sua velocità costante fino a che non interviene una causa esterna: in questo caso il contatto con la terra che ferma la moneta.
 
Ora veniamo al nostro mondo, il mondo del trading e in particolare del trading in opzioni.
 
Tu sai che una opzione perde valore un poco alla volta per effetto del decadimento temporale. Tale fenomeno si intensifica, cioè si accelera, e la velocità di decadimento aumenta man mano che ci si avvicina alla scadenza. Se ricordi come è fatta una curva di decadimento temporale di una opzione, essa si verticalizza nell’ultimo tratto. Ovvero, l’ultimo tratto è quasi un segmento verticale, più che una curva. Nel punto dove quella curva diventa più simile ad un segmento, è come la moneta che grazie alla continua accelerazione, ha raggiunto la sua velocità limite. Da quel momento l’accelerazione di decadimento decresce e la velocità resta costante.
 
Per questa ragione, nelle strategie più evolute che utilizzano la vendita di opzioni come fonte di profitto, è conveniente chiudere la strategia, cioè ricomprare l’opzione venduta, prima della scadenza.
 
E il punto di massima convenienza è nel punto dove la curva comincia ad assomigliare ad un segmento, perché in quel punto l’opzione ha perso una quantità di valore e realizzato una quantità di profitto tale che la permanenza al mercato ha meno senso dal punto di vista del rischio/rendimento. Non si tratta di una regola assoluta, perché va valutata nel contesto della redditività della strategia nel suo complesso, a seconda anche del sottostante e dell’incidenza del costo commissionale che si sostiene chiudendo l’opzione, anziché lasciarla scadere.
 
Ma è qualche cosa che va conosciuto e che bisogna sapere.

In molti ti hanno detto che “gli ultimi giorni sono i più convenienti per il time decay delle opzioni”. 
È necessario fare un distinguo su quali siano “gli ultimi giorni”: perché potresti scoprire che gli “ultimissimi” giorni potrebbero non essere così convenienti dal punto di vista del rischio/rendimento. 
L’abitudine dei trader in opzioni a usare il metro anziché il centimetro, fa sì che ci sia poca voglia di analizzare a fondo fenomeni come questo: ma in un sistema di trading serio e professionale, quanto sopra va conosciuto e valutato. E quando si decide di portare a scadenza è la conseguenza di valutazioni tutto sommato estranee alla curva di decadimento: appunto, come detto sopra, l’incidenza commissionale, la tipologia di sottostante, addirittura il market maker o il broker…
 
Quando fai trading in opzioni, pensa alla moneta che lanci dall’Empire State Building: raggiungerà 80 chilometri l’ora più o meno e poi finirà di accelerare. Il decadimento temporale è simile: è come se l’opzione fosse immersa in un fluido. Arriva alla sua velocità limite di decadimento e poi finisce di accelerare.

 

 

 

 

 

 

 
Maurizio Monti – editore di Traders’ Magazine Italia
 

P.S.: In passato, ho sostenuto in più occasioni che una delle leggi fisiche più affini alla formula di Black & Sholes che governa le opzioni è la legge di propagazione dei gas in un fluido: dove l’opzione ATM o ITM (at the money o in the money) corrisponde alla fase del gas denso e quella OTM (out of the money) del gas rarefatto, perché lontano dalla sua origine.
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