Come arrivare al crollo con il portafoglio scarico?

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Poca paura secondo l’indice CNN

“Il mare calmo non è per i marinai esperti”.

Forse, diciamo che quando è calmo, però, siamo tutti più tranquilli, malgrado il vecchio proverbio.

Il mare agitato degli ultimi tempi è stato annunciato da un cambio profondo del comportamento del mercato a partire da inizio novembre.

E, malgrado un nuovo massimo che le borse hanno fatto nel frattempo, quel cambio di marcia risultava evidente.

Dal punto di vista dei mercati, Gennaio non è stato mai granché: una sorta di sacca d’aria tra la fine della stagione dello shopping natalizio (quella del 2021, fra l’altro, debole e breve per i mercati) e quella degli utili del quarto trimestre.

Ed è una sorta di pentimento degli investitori, che iniziano a preoccuparsi che l’ottimismo di fine anno fosse eccessivo. O addirittura completamente sbagliato.

Gennaio 2022 coincide con parecchie preoccupazioni di carattere geopolitico, un clima di guerra fredda su più fronti che potrebbe trasformarsi in guerra vera da un momento all’altro, l’inflazione galoppante e l’aumento dei tassi da parte della FED.

Aggiungiamoci la pandemia come condimento e abbiamo una bella insalata di ansia ed incertezza, che finisce con l’alimentare una miscela comburente di volatilità diffusa.

Il mercato azionario americano è stato negativo a gennaio nel 2000, 2002, 2003, 2005, 2008, 2009, 2010, 2014, 2015, 2016, 2017, 2020 e 2021. E ora nel 2022.

In sei degli ultimi nove anni, gennaio ha visto un ribasso.

Dopo il bagno di sangue di ieri, il Dow Jones è sceso di oltre l’8% dall’inizio del 2022. Il Nasdaq è in calo del 18% rispetto al massimo storico di novembre, e la maggior parte della discesa si è verificata a gennaio.

Dal 1971, il Nasdaq ha visto 65 correzioni superiori al 10%. Di queste solo il 37%, cioè 24, si è trasformato in un vero e proprio mercato ribassista: gli ultimi due nel febbraio 2020 e nell’ottobre del 2018. Speriamo che il ritmo non sia uno ogni anno pari …

Nelle altre 41 correzioni, infatti, queste hanno dato ottime occasioni di riposizionamento sui minimi. Nelle ultime 17 correzioni, il guadagno medio del Nasdaq nei sei mesi successivi a dette correzioni è stato di poco inferiore al 18%. Ed estendendo la lettura ai 12 mesi successivi, addirittura di più del 31%.

Non ti sto dicendo: compra. Sto enumerando un po’ di statistica. Se sarà una catastrofe nessuno lo sa, ma ci sono buone probabilità che non lo sia.

A Febbraio 2020, a febbraio-marzo 2021 e ora a gennaio (e probabilmente febbraio) 2022 assistiamo ad una correzione dei tecnologici.

Conosco un grande esperto dei mercati che nella scorsa settimana, prima del grande tracollo delle borse, con una abile e graduale manovra sugli stop profit ha chiuso in profitto tutte le posizioni (meno una, ma ci sta). E tutti coloro che lo seguono sono arrivati al momento più drammatico dei mercati nel modo migliore: portafoglio scarico.

Non ho bisogno di presentartelo, perché probabilmente lo conosci giù: si chiama Enrico Malverti e all’Istituto Svizzero della Borsa gestisce un servizio sul mercato azionario internazionale chiamato Up!.

Il nome rappresenta molto bene l’andamento del portafoglio: e il grande Enrico ti illustra la sua strategia e il suo modello di money e risk management in un imperdibile webinar in multi-edizione.

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P.S.: Il Fear & Greed Index di CNN, incredibilmente, è sceso a poco a poco. E ancora non è arrivato ad estrema paura. A fine giornata di contrattazione di ieri è addirittura risalito da 36 a 41. Deve arrivare ancora una gamba ribassista per concludere la correzione e trasformarla in un almeno temporaneo bear market? Assolutamente possibile, la risalita spesso comporta di avere toccato livelli estremi di paura e questo, per qualche ragione, per una sorta di aspettativa collettiva forse, non è avvenuto. Per lo meno non ancora.

Dove andranno i mercati nelle prossime settimane? Vieni a sentire l’opinione di Enrico Malverti, clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

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Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa