Non farm-payroll sotto tono.
La scorsa settimana è stata contrassegnata dalla reazione al minimo del 19 aprile.
Il minimo durante le primissime ore del mattino è stato anche accompagnato da un forte aumento della volatilità implicita, proveniente dalle ansie cinesi e asiatiche filo-cinesi per le forniture di petrolio dall’Iran.
La reazione dei mercati, nel mondo, peraltro, è stata molto disomogenea, manifestando parziali divergenze fra gli indici.
Cina, Hong Kong e India hanno reagito alle ansie del 19 aprile con forti rally: lo Shanghai Composite è salito al nuovo massimo annuale, l’Hang Seng al massimo più alto dal settembre del 2023 e il Nifty indiano al nuovo massimo storico.
In Europa, ci sono state divergenze significative: il FTSE di Londra ha segnato il nuovo massimo storico, mentre il DAX tedesco e lo SMI svizzero hanno mantenuto un tono piuttosto debole.
L’AEX olandese, in genere la brutta copia del DAX tedesco (non me ne vogliano gli olandesi), stavolta ha dimostrato molta più forza del cugino teutonico, andando a sondare il massimo storico.
Il Bovespa brasiliano è rimbalzato, ma rimanendo ben lontano dal suo massimo storico.
Gli indici statunitensi hanno registrato rialzo, mostrando oscillazioni di incertezza piuttosto evidenti: abbiamo avuto già modo di commentare che difficilmente una ripresa del mercato inizia così. Ma tutto può essere, ovviamente.
L’1 maggio il Bitcoin è andato a toccare un minimo relativo a 56.483, ma il 3 maggio era già rimbalzato a 62.191. Il +10% circa in tre giorni, sarà pure normale per il Bitcoin, ma lo stomaco deve essere bello robusto se vuoi investire su di esso. Il 14 marzo aveva toccato il massimo storico a 73.803.
Sul fronte delle commodities, oro, argento e petrolio hanno segnato nuovi minimi plurisettimanali.
Se non succede nulla sul fronte iraniano (e non dovrebbe), il prezzo del petrolio potrebbe essere destinato a scendere per alcune settimane.
La notizia più importante della settimana è arrivata con il non-farm payroll, che dopo molti mesi di performance ininterrotta ha visto una battuta d’arresto.
Salvo un po’ di volatilità sulla notizia, l’interpretazione del mercato è stata positiva, rimettendo di nuovo in discussione la possibilità del taglio dei tassi da parte della FED.
L’S&P500 ha infranto senza problemi la resistenza intermedia a 5.130 ed è andato a fare la chiusura settimanale di poco sopra 5.150.
Ora siamo di nuovo sull’area della media mobile a 50 e la resistenza sopra è 5.180 e poi 5.200.
Da quel punto nodale, il mercato può tornare a scendere per testare o perforare il minimo del 19 aprile. Se continua la salita, aumentano le speranze di una ripresa del mercato.
Confermiamo peraltro, al momento attuale, che nell’area temporale della scadenza tecnica mensile del 17 maggio (e più precisamente 2-3 giorni prima di essa), i nostri algoritmi evidenziano un possibile punto di inversione del trend.
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P.S.: Se nella settimana del 17 maggio dovesse esserci un minimo importante, sarebbe perfetto per far risalire il mercato.
Non così positivo se in detta settimana vedremo l’S&P500 su un massimo relativo.
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Maurizio Monti
Editore Istituto Svizzero della Borsa