Le bancarotte da Coronavirus

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L’occidente paga il conto della sua miopia

Il 20 febbraio 2020, l’azione della Hertz quotava al Nyse poco sopra 20 dollari. Appena sotto i massimi del 2018, e appena sopra i massimi del 2019. Certamente, su un valore di picco relativo, rispetto al minimo toccato a fine agosto 2019 in are 11 dollari.

Sappiamo che venerdì 21 febbraio 2020 sarà ricordata come la data di spartiacque. Prima e dopo l’impatto del Coronavirus sui mercati. Mercati che hanno rifiutato di prendere in considerazione gli effetti tangibili del virus, fino ad accorgersene in modo traumatico ed improvviso a partire dal lunedì successivo, 24 febbraio.

Hertz è un marchio di dimensione mondiale per l’autonoleggio. Seconda all’Avis negli Stati Uniti, ma prima rispetto alla concorrente nel resto del mondo. E l’autonoleggio è uno dei settori colpiti dalla crisi del Coronavirus.

L’azione della Hertz il 4 marzo era già sprofondata ai minimi del 2019. Per poi toccare un minimo relativo il 18 marzo, sopra i 3 dollari. Dopo un rimbalzo tecnico, il titolo arrivava venerdì scorso sotto i 3 dollari. La società annunciava a mercati chiusi la prossima richiesta di bancarotta, con 18,7 miliardi di debito cumulato e solo 1 miliardo in cassa. Un fallimento drammatico.

Tardivo intervento sui costi, dicono gli analisti, al contrario di Avis che era intervenuta prima, in prevenzione. E nella competizione, in condizioni critiche, giorni di ritardo possono significare la differenza fra vivere e morire.

Le controllate della Hertz Holding continueranno ad operare e questo significa che il marchio non si estinguerà col fallimento. Ma fa male pensare che una azienda di prestigio mondiale, fondata 102 anni or sono con una flotta di 12 auto Ford e divenuta leader mondiale del settore, sia in bancarotta per la furia devastante di un agente invisibile ed improvviso.

Questo è quanto abbiamo di fronte, peraltro. Ed è la ragione fondamentale per cui diciamo che il biennio 2020-2021 necessita di strategie adeguate. Di scelte opportune, di controllo del rischio, di regole certe di portafoglio.

Lunedì 25 maggio scorso, per i webinar di Raccomandazioni di Borsa, abbiamo avuto come ospite un grande trader specialista dell’azionario: sto parlando di Pietro Origlia, e del suo formidabile curriculum che lo vede protagonista dei mercati fin dal 2007.

Abbiamo imparato da lui le scelte strategiche da fare in questa epoca così complessa. Abbiamo esaminato alcuni titoli su cui sta centrando la sua attenzione, come autore della Boutique delle Azioni, sul sito di Raccomandazioni di Borsa. E stata un’ora di grande Cultura finanziaria da passare insieme. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

 

P.S.: Quando un fenomeno esterno perturba il mercato, e questo reagisce in modo difficile da prevedere, bisogna mantenere nervi saldi e lucidità. I mercati ci stanno dando un periodo di pausa almeno apparente dai picchi di turbolenza vissuti di recente. Ma l’incertezza regna sovrana, mentre il sinistro parallelo fra 2020 e 1929 resta nelle probabilità maggiori. È tempo di grande professionalità per operare sui mercati: è tempo di seguire i professionisti, quelli veri. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

Maurizio Monti

 

Editore TRADERS’ Magazine Italia