Tesla e l’S&P500, sommario di performance

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Ritorno a 4570

In una recente sua dichiarazione, Elon Musk ha detto che stiamo vivendo “tempi turbolenti”. Anche se guardando i mercati nel 2023 non sembra proprio.

Musk ha motivato le sue affermazioni, sostenendo che “Un giorno sembra che l’economia mondiale stia andando in pezzi e il giorno dopo va tutto bene. Non so cosa diavolo stia succedendo “.

La cosa curiosa è che lo ha detto durante la comunicazione sugli utili del secondo trimestre di Tesla: settore che, ora, vive un momento piuttosto difficile negli Stati Uniti.

Tesla ha tagliato in modo aggressivo i prezzi delle sue automobili: strategia, aumentare volume e quota di mercato, accettando margini più bassi.

Quando l’inflazione sarà del tutto vinta, le altre case ridurranno i prezzi, questo è il disegno, ma nel frattempo la posizione di Tesla sarà più forte.

Tesla ha superato le aspettative con la sua trimestrale: aumento delle entrate del 20%, aumento vertiginoso delle consegne rispetto all’anno precedente e riduzione dei costi, che hanno compensato l’inizio della manovra, per la parte già attuata, di calo dei prezzi.

L’utile per azione ha superato le previsioni, attestandosi a 91 centesimi, con un fatturato di 24,9 miliardi di dollari.

A proposito di calo dei prezzi, il prezzo medio di un veicolo Tesla, nel secondo trimestre, è stato di poco superiore a 45.000 dollari, in leggero calo rispetto al primo trimestre, ma in drastico calo rispetto ai 56.000 dollari del secondo trimestre 2022.

E’ evidente che la scelta di ulteriormente ridurre i prezzi è estremamente coraggiosa. Nondimeno, Ford Motor, il rivale numero uno di Tesla, ha anch’essa ridotto i prezzi dei veicoli elettrici.

I costi di produzione dei veicoli Tesla sono in calo costante, grazie a scelte draconiane di iper-automazione della fabbrica e all’incredibile capacità ingegneristica di ridurre il numero di parti utilizzate in ogni singolo autoveicolo.

Inoltre, gli altri produttori stanno stipulando accordi con Tesla, riconoscendo la sua supremazia nelle tecnologie brevettate per la ricarica rapida, per poter montare le medesime soluzioni sui propri veicoli elettrici.

Stanno anche guardando con interesse agli sviluppi di Tesla sulle attività di intelligenza artificiale per addestrare le funzionalità di guida autonoma.

Tesla è uno dei titoli che ha contribuito al massimo relativo dell’S&P500, toccato mercoledì 19 luglio.

Il sasso scagliato oltre quota 4600, sia pure per poco tempo, ha significato che mancava meno del 5% di ulteriore rialzo per andare a sondare il massimo storico del 6 gennaio 2022.

L’indice è salito del 18% da inizio anno e del 27% dal minimo di ottobre.

Il contributo dei titoli a grande capitalizzazione, fra cui Tesla, è stato determinante. Tesla, ad esempio, è aumentata del 135%.

L’indice S&P500 Equal Weighted, che considera uguali tutti i titoli con una ponderazione dello 0,2% ciascuno, ha avuto una performance del 9% nel 2023, dato che indica un primo lento risveglio degli altri titoli a più modesta capitalizzazione.

Nella giornata di ieri, 20 luglio, S&P500 e Nasdaq hanno tirato il fiato, confermando al momento come giorno più probabile per il massimo di periodo il giorno 19 luglio.

Il Dow Jones ha invece continuato a performare, toccando anche un livello molto importante, in doppio massimo con il livello registrato il 21 aprile 2022, in divergenza giornaliera con gli altri due indici.

La chiusura dell’S&P500 a 4566 ha confermato che il livello 4570 è un livello strategico importante, prima resistenza temporaneamente rotta, trasformatasi ora in supporto e di nuovo livello sondato e prontamente recuperato dal mercato.

Se la discesa dovesse proseguire, si confermerebbe che il 18-19 luglio è stata una spike di rottura temporanea di tale resistenza, di cui avevamo anticipato la possibilità nei nostri articoli di inizio settimana.

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P.S.: E’ effettivamente iniziata la discesa? Può essere, ma è altrettanto possibile un po’ di oscillazione sui massimi. Il 21 luglio scorso è stata scadenza tecnica e molta energia si era liberata sui mercati e era rimpiazzata da nuovi posizionamenti.

Saranno questi a darci le indicazioni per il futuro.

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Maurizio Monti

  Editore TRADERS’ Magazine Italia