Sarà rottura del range?

0
51

Put, come se piovesse. 

Giovedì scorso, 27 luglio, il Dipartimento del commercio degli Stati Uniti ha annunciato che il tasso annuo destagionalizzato e corretto per l’inflazione del prodotto interno lordo è del 2.4%.

Più delle attese, che vedevano invece una leggera contrazione rispetto al dato del trimestre precedente, che era del 2%.

Dall’altro capo del mondo, ad Oriente, la Banca del Giappone, venerdì 28 luglio, annunciava una “maggiore flessibilità” nella politica monetaria, rimuovendo, almeno in apparenza, vincoli storici durati per decenni, e abbandonando la logica pluridecennale di tassi a zero o negativi.

Nel mondo occidentale, la settimana passata ha visto Stati Uniti, Europa, Regno Unito, Canada e Norvegia aumentare i tassi di interesse.

Cina e Vietnam stanno invece diminuendo i tassi di interesse sulle rispettive monete.

I mercati azionari globali si sono dimostrati sostanzialmente indifferenti all’aumento generalizzato del costo del denaro.  

Nondimeno, l’improvviso dietro-front delle borse americane, avvenuto giovedì scorso 27 luglio e durato una mezza giornata di contrattazione, stanno ad indicare che l’incertezza continua a serpeggiare sotto la cenere.

L’S&P500 continua ad essere rinchiuso all’interno del range 4560 – 4610, con qualche tentativo di perforazione sopra e sotto durato da qualche minuto a poche ore.

Insieme con i massimi annuali del Dow Jones e dell’S&P500, toccati in settimana, il Dax e il Nifty indiano hanno toccato i nuovi massimi storici.

L’economia indiana sta vivendo un momento di prosperità, grazie alla graduale riallocazione di molti rapporti commerciali di aziende occidentali, prima intrattenuti con la Cina.

Interessante anche ciò che è avvenuto sul mercato valutario e dei metalli intorno alle date del 20-21 luglio: fra il 14 e il 28 luglio, lo yen toccava più volte i suoi massimi a diversi mesi contro dollaro, e lo stesso avveniva per l’euro il giorno 18 luglio.

Oro e Argento, il 20 luglio, toccavano massimi di ciclo importanti.

Il petrolio, dopo la prima decade di luglio, usciva dalla gabbia 68-74 dollari in cui era incatenato da mesi e andava a toccare quota 80 il 27 e 28 luglio.

Il rame, sintomo importante dal punto di vista della ripresa e dello sviluppo industriale mondiale, sta recuperando i massimi a due mesi.

I mercati agricoli del grano hanno mostrato una forte volatilità con un picco a più mesi registrato nella settimana precedente a quella trascorsa e una caduta nella settimana successiva.

Il Bitcoin è sceso ai minimi di più settimane poco sopra l’area 29.000 il 24 luglio, appoggiandosi sulla media mobile a 50, e continuando a tenerla come supporto in un clima di incredibile contrazione della volatilità, perdurato tutti i giorni successivi. 

Per il Bitcoin, gli occhi sono puntati sulle autorizzazioni della SEC a BlackRock, ancora non rilasciate.  

E’ probabile che l’ingresso di BlackRock sul mercato delle cripto sia esattamente quello che attendono gli investitori di questo segmento per vedere il trend di nuovi sfavillanti performance su Bitcoin & Co.  

Il 20-21 luglio e il 26-27 luglio sono stati giorni di ribasso, che potevano far pensare ad una inversione di direzione sui mercati azionari più significativa di quella che abbiamo visto.

Ed era anche nelle previsioni che tale inversione avrebbe avuto una buona probabilità di verificarsi.

Così non è stato, per il momento, il range ha retto.  

Sul mercato delle opzioni dell’S&P500, in inizio prossima settimana, il posizionamento sembra voler individuare la resistenza di breve termine a 4650, con probabile buona tenuta dei supporti 4600-4580.

Nel fine prossima settimana, la tendenza sembra indebolirsi un poco, quasi ad indicare un massimo nella parte centrale della settimana, martedì 1 o mercoledì 2 agosto.

Ovviamente, ciò che appare nel weekend è una minima parte rispetto a ciò che arriverà giorno per giorno sul mercato.

La stagionalità, per il periodo 30 luglio – 11 agosto vede un S&P500 tendenzialmente negativo per 14 volte negli ultimi 25 anni, con una media per anno di -0.80%.

Se si restringe la visione agli ultimi 15 anni, solo sei sono negativi, anche se il rendimento medio resta negativo, a significare tendenziale debolezza del periodo.  

Inoltre, gli ultimi tre anni 2020-2021-2022 sono stati tutti e tre positivi, quasi a voler riportare l’andamento entro la media.

In 25 anni è la prima volta che avviene la positività per tre anni consecutivi in questo periodo, significa che le probabilità sono ancora inferiori per un quarto anno positivo consecutivo.

C’è quindi una leggera probabilità, secondo stagionalità, a favore di un 11 agosto con una chiusura inferiore a quella del 31 luglio o addirittura a quella del 28 luglio. 

Dal punto di vista degli algoritmi temporali di inversione, vedremo le elaborazioni nella giornata di domani e se ci saranno novità importanti, le commenteremo, se del caso, nel prossimo articolo. 

 

 

 

 

 

 
 

 

Maurizio Monti
Editore Traders’ Magazine Italia

P.S.:I momenti di euforia, contraddistinti dal FOMO, dalla paura di essere tagliati fuori dalle performance, sono quelli più pericolosi.

Le chain delle opzioni si riempiono di opzioni put, anche molto lontane, veri biglietti della lotteria comprati in grande quantità, che costringono i market maker a sovraprezzare le opzioni, almeno su ampie zone degli strike.

I biglietti della lotteria, come tutte le lotterie, costano poco ma quando vincono, raramente, vincono molto.

E siccome ai livelli a cui sono acquistate c’è quasi solo il market maker a venderle, ecco che trovi dei prezzi sorprendenti su opzioni molto lontane dal sottostante.

Il market maker fa da banco della lotteria ed ecco che i prezzi aumentano.

 

Condividi con noi la Cultura finanziaria, clicca per abbonarti subito alla nuova edizione digitale settimanale di Traders’ Magazine perché la cultura batte i mercati:
https://www.traders-mag.it/abbonamenti-traders/