Perturbazione elettorale.
La stagionalità di Microsoft tende a seguire molto spesso la tendenza delle borse americane nell’ultimo trimestre dell’anno.
Il periodo 9 ottobre – 7 novembre, negli ultimi 25 anni ha dato origine sul titolo ad una media di alte performance, con 18 casi positivi e 7 negativi.
Se escludiamo dal novero degli anni negativi il peggiore, che è il 2003, e l’anno 2008 (dove il periodo preso in esame corrisponde ad una delle culminazioni negative della crisi finanziaria di quell’anno), ci accorgiamo che i rimanenti anni negativi hanno accusato perdite molto limitate: precisamente il -1.36% medio da close a close, con picco massimo del -4.64%.
A fronte di questo, gli anni positivi vedono risultati molto interessanti, con un profitto medio del +11.60% da close a close, con picchi molto significativi e rendimenti a doppia cifra in 10 anni sui 18 positivi.
Restringendo l’analisi ai soli anni elettorali, i dati complessivi cambiano di poco, ma evidenziano una volatilità molto maggiore, con tre picchi (nelle aree del 12 e 21 ottobre e 5 novembre), seguiti da altrettanti ritracciamenti.
Un andamento quindi meno lineare del titolo con tendenze a strappi verso l’alto, seguiti da affondi, ma un risultato finale non dissimile da quello descritto sopra.
Dal punto di vista grafico, Microsoft negli ultimi giorni ha sofferto un poco, declinando dopo avere affrontato la resistenza a 440 ed esserne stato respinto.
Nell’area 420-428 si sono sviluppati i più alti volumi in acquisto di un certo rilievo. Nella fascia bassa di tale range transita ora la media mobile a 50 periodi e a 427 il 50% dell’ultimo range.
Supporto molto più critico è posizionato a 405, nella cui area si è sviluppato il minimo di settembre e la ripartenza del 6 agosto: appare essere quindi un supporto estremo molto importante, con bassa probabilità di essere raggiunto.
Dal lato alto, il massimo rimane quello di luglio a 468.35.
Non è infrequente che i massimi dell’anno vengano sviluppati nel periodo novembre-dicembre e il target di un rialzo, nel periodo stagionale preso in esame, potrebbe essere superiore al massimo già fatto quest’anno.
Volendo dare credito al pattern stagionale,
va monitorato l’andamento del titolo di qui ai giorni 8-10 ottobre, ipotizzando un punto di ingresso favorevole per un ingresso simulato, e collocando uno stop del 5% (circa 20 dollari più basso rispetto al punto più basso). Il target dell’operazione simulata potrebbe essere del 10% con operazione da seguire una volta inserita. Non utilizzare queste informazioni per investire o fare trading con denaro reale.
L’anno elettorale, come detto, non favorisce un andamento regolare e lineare e questo aumenta in modo significativo il rischio potenziale.
Il periodo più critico per eventuali affondi risulta essere il 24, 25 e 28 ottobre.
Maurizio Monti
Editore
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