Il mio metodo nel forex trading

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Gil Paz è attivo nel mercato azionario dalla fine degli anni ‘90. Ha molti anni di esperienza nel forex trading ed è diventato autonomo nel 2012. Da allora trada equity e fondi di clienti istituzionali. Inoltre, Gil Paz organizza da anni dei webinar, facendo conferenze su vari argomenti relativi al trading e gestisce il suo blog all’indirizzo www.pipsologie.com, dove offre una collezione di link interessanti ad argomenti rilevanti per il trading ogni domenica.
Marko Gränitz lo ha incontrato per un’intervista.

 

TRADERS’: Come ti sei avvicinato al trading?
Paz: Già da adolescente ero affascinato dal mercato azionario. Ai tempi la bolla di prezzi della new economy era diventata molto interessante. A quell’epoca, trattenevo le azioni come investitore per un lungo periodo di tempo. Prima della svolta dell’anno 2000, ero preoccupato per il famoso “Millennium Bug” di cui tanto si parlava all’epoca, che avrebbe potuto paralizzare tutti i computer. Quindi vendetti le mie azioni poco prima e dopo non entrai più. A guardare indietro, è stato un tempismo piuttosto felice. Professionalmente, sono rimasto sempre più coinvolto nelle equity private e nel mercato immobiliare. Tuttavia, fallii nel 2009 con il mio business sulle equity private e dovetti riorientarmi. Avevo paura di entrare in depressione rimanendo inattivo per un lungo periodo e dissi a me stesso che dovevo accettare il primo lavoro che si sarebbe presentato! Il destino volle che il primo lavoro fu come consulente clienti per un forex broker.

TRADERS’: Quindi, per prima cosa sei venuto in contatto con il trading valutarlo?
Paz: Sì, era interessante. Nei primi due anni imparai molto bene quale comportamento di trading differenzia i clienti di successo da quelli che non hanno successo. Ciò mi ha aiutato molto più tardi a raggiungere la redditività. Ci sono molti trader che non hanno successo: nel corso di un periodo superiore ad un anno, il 99% di tutti i forex trader privati facilmente è in perdita. E in quell’1% di trader che hanno successo, solo il 10% sono day trader.

TRADERS’: Quali sono le cose che rendono diversi i trader di successo?
Paz: Per cominciare, non bisognerebbe operare nel day trading con il forex trading. Non voglio dire che sia completamente impossibile, ma quasi. Tutti i trader redditizi sono swing trader e mostrano profitti minori, ma significativamente più grandi rispetto alle perdite. L’hit rate dei trader di successo è spesso dal 40 al 45 %. Cosa più importante, questi trader tengono sempre sotto controllo il proprio rischio e preferiscono perdersi una chance anziché incassare una perdita. Quindi sono anche pazienti. Gli account in perdita di solito sono piccoli, ci sono troppi trade e sono troppo grandi. Come risultato, i soli costi di transazione mangiano parzialmente l’account con l’andare del tempo. Un’altra cosa interessante: almeno allora, non vedevo nessuno che avesse successo con programmi di trading automatici per un lungo periodo. Ecco perché ritengo che i sistemi solidi siano pericolosi e non durino a lungo. Sono migliori le strategie di trading con condizioni di framework fisse all’interno delle quali c’è lo spazio per le decisioni individuali.

TRADERS’: Qual è il problema con il day trading?
Paz
: Più breve è l’orizzonte temporale, più diventa tecnico, quindi manca il supporto fondamentale. Inoltre, il rapporto qualità/rischio (CRV) diventa sempre peggio. Se ho un target di prezzo ed uno stop di 10 pip ciascuno e poi calcolo uno spread a due pip, il mio stop è in realtà di nove ed il mio obiettivo è di 11 pip, se accetto i tassi medi per semplificare. Ad un livello temporale più alto, supponendo 100 pip, questo svantaggio è molto meno significativo in termini percentuali (99 a 101). Questa differenza può essere cruciale sul lungo termine.

TRADERS’: Qual è la tua filosofia di trading?
Paz
: In base alle mie osservazioni, so agire nei seguenti modi: come swing trader manuale e orientato al processo, prendendo in considerazione fattori sia tecnici che fondamentali così come il sentimento. Questo descrive piuttosto bene uno stile di trading generale nell’area forex. Come piattaforma, uso ancora MetaTrader 4. Inoltre faccio trading su indici come DAX e S&P 500, così come petrolio e oro. Considero le azioni ancora come un investimento a lungo termine. Una nuova strategia che sto provando al momento è il day trading con equity USA durante le prime due ore di trading. Sembrano esserci alcuni schemi che potrebbero funzionare.

TRADERS’: Non è molto difficile realizzare anche un pro- fitto nel mercato forex, che ha il reddito più alto di tutti i mercati ed è considerato anche mercato più efficiente?
Paz: Si potrebbe interpretare il mercato forex anche come il mercato più inefficiente. Perché a differenza delle azioni, dove ci sono molti modelli di valutazione plausibili e quasi buoni, nessuno nel forex sa esattamente come funziona la cosa. Benché ci siano dei modelli di valutazione fondamentali che seguo, essi sono piuttosto grezzi.

TRADERS’: Quali strategie utilizzi nello swing trading?
Paz
: Nello swing trading, uso un approccio inerziale dove faccio trading su un’ondata di prezzo a seguito di una correzione con degli obiettivi di prezzo. L’orizzonte temporale è compreso fra 5 e 10 giorni.

TRADERS’: Hai menzionato in precedenza dei tempi di trattenuta più lunghi. Hai ancora una strategia sul lungo termine?
Paz
: Sì, un approccio trend following nel trading posizionale. Qui lavoro senza obiettivi di prezzo e trascino gli stop per assicurare i profitti. Lavoro anche con una strategia piramidale. L’orizzonte temporale è dai due ai sei mesi. Sono stato pesantemente influenzato dai turtle trader per quanto riguarda questo approccio. La cosa più difficile del trend following è rimanerci sopra abbastanza a lungo, e allo stesso tempo essere pronti a rinuncia- re ai profitti e venire stoppati. Quando emerge un vero trend, i profitti possono essere enormi. I trend grossi nel mercato forex possono durare dai due ai tre anni ed è quindi possibile acquisirne una grossa porzione nel corso di molti mesi.

TRADERS’: Come affronti la piramidizzazione?
Paz
: Se una posizione di trend following va a mio favore, compro fino al doppio. Lo stop per la posizione generale è quindi sempre allo stesso livello, altrimenti sarebbe troppo complicato. Inoltre, non tolgo il rischio dal trade quando inizio la piramide. Ciò significa che acquisto in aggiunta quando ho un profitto e anche al terzo e ultimo stadio della piramide nel caso peggiore verrò stoppato con una perdita. Molti trader, dall’altra parte, cercano di aumentare la posizione e contemporaneamente eliminare il rischio, cosa, a mia opinione che si fa per paura e non funziona bene, perché poi si viene rapida- mente stoppati per nulla.

La cosa più difficile del trend following è rimanerci sopra abbastanza a lungo, i trend grossi nel mercato forex possono durare dai due ai tre anni ed è quindi possibile acquisirne una grossa porzione nel corso di molti mesi.

 

TRADERS’: Come imposti i tuoi stop?
Paz
: Di solito al di sotto dell’ultimo minimo o al di sopra dell’ultimo massimo. A seconda dell’orizzonte temporale del trade, ciò potrebbe essere un minimo o massimo intermedio o l’ultima candela giornaliera. Tuttavia, lo stop è sempre basato sull’ultima candela precedente più bassa o più alta. Quindi, se il minimo dell’ultima candela è di 50 euro ed il minimo della candela precedente è di 49 euro, allora il mio stop è di 49 euro o pochi centesimi sotto. Questo aiuta ad evitare alcuni stop non necessari. Bisogna fare attenzione con i trade short, perché qui allo stop bisogna includere lo spread. Ecco perché mi piace spingermi sempre un pochino più in là, specialmente con le posizioni forex overnight.

TRADERS’: Puoi dirci come funziona il tuo nuovo approccio al day trading per le equity USA?
Paz
: Cerco stock liquidi che abbiano più di un milione di unità di vendita per giornata di trading, con uno spread basso, di solito sotto i $ 10, e che abbiano aperto la giornata di trading con un gap di oltre il 3% nella direzione di trend del grafico giornaliero. Faccio trading quindi su questi titoli seguendo la direzione del trend, non appena il primo contromovimento fallisce.

TRADERS’: Cosa pensi sia cruciale per sviluppare una buona strategia?
Paz
: In ultima analisi, la gestione del rischio deve essere corretta. Questa cosa da sola non crea un profitto se la strategia è cattiva, ma si può perdere anche con una buona strategia ed una cattiva gestione del rischio. Perciò consiglierei di rischiare un massimo dell’1% del capitale di trading per ogni trade. Io stesso rischio tra lo 0,5 e l’1%. Se faccio delle piramidi, ossia accumulo fino a tre trade, il rischio può aumentare ad un totale di 2%. La gestione del rischio è molto importante perché è l’unico modo per controllare davvero le proprie posizioni. Inoltre, ho anche un limite di perdite del 5% a settimana.

TRADERS’: Quali vantaggi hanno i trader privati secondo tuo punto di vista?
Paz
: Se non vuoi battere il mercato, puoi semplicemente investire passivamente sul lungo termine. Penso che tutti quanti debbano farlo, almeno per gli investimenti sul lungo termine. Ma per battere il mercato nel trading, c’è bisogno di una certa nicchia. Una possibilità è la scelta del livello temporale, ad esempio swing trading invece di day trading. Un altro vantaggio è che i trader privati non han- no pressione mensile, trimestrale o annuale, a meno che non la creino loro stessi. I trader privati inoltre sono più flessibili nella gestione del rischio rispetto agli investitori istituzionali perché non devono gestire flussi in entrata e uscita che potrebbero arrivare al momento sbagliato.

TRADERS’: Quali consigli daresti ai nuovi arrivati?
Paz
: Nessuno sa cosa succede. La domanda fondamentale è: voglio stare nel mercato attuale o no? Ma molti nuovi arrivati fanno l’errore di correre dietro il corso del prezzo. Acquistano a tanto e vendono a poco. Sembra folle, ma è una cosa che si osserva ripetutamente. Ecco perché è così importante avere delle condizioni di framework chiare per poter prendere delle decisioni significative. Non è importante l’entrata perfetta, ma un buon CRV. Mi piacerebbe anche presentare ai nuovi arrivati una citazione del leggendario hedge fund manager Michael Steinhardt: “Un buon trader ha bisogno di tre caratteristiche: inabilità cronica di prender le cose per come vengono, non stare mai fermo, ed avere umiltà!” Questo significa anche pensare alla gestione del rischio. Perché come disse Mike Tyson in maniera tanto candida: “Tutti quanti hanno un piano, finché non si prendono qualche pugno in faccia!”

Molti nuovi arrivati fanno l’errore di correre dietro il corso del prezzo. Acquistano a tanto e vendono a poco. È importante avere delle condizioni di framework chiare per poter prendere delle decisioni significative.

TRADERS’: Sì, la citazione di Mike Tyson è valida. Quindi, raccomanderesti prima un account demo ai principianti?
Paz
: A mia opinione, un account demo ha senso solo se vuoi imparare come funziona la piattaforma. Per poter davvero fare progressi nel trading, è meglio aprire un piccolo account con denaro vero ed iniziare a fare trading su posizioni piccole e guadagnarsi esperienza, sia buona che cattiva. Inoltre penso anche che realisticamente, bisogna essere disposti a far sbattere il proprio primo conto contro il muro. Anche i libri approvati sono una buona fonte didattica, ma bisogna avere scetticismo su Internet, poi
ché qui vengono diffuse molte mezze verità.

TRADERS’: Oggi lavori come trader?
Paz
: Faccio trading con successo dal 2011, ma ho sempre avuto un reddito extra tramite il mio blog e i webinar. Perché può essere molto pericoloso voler davvero vivere soltanto di trading. Non si sa mai cosa può succedere e la semplice pressione ad avere successo può curiosamente portare a commettere errori e a non averne. Battute d’arresto e perdite sono ancora più difficili in queste con- dizioni di stress extra. Ad esempio, nel 2015, ho avuto un periodo negativo di nove mesi. Potrebbe anche essere che le mie strategie alla fine avevano smesso di funzionare, perché anche loro certamente hanno una vita operativa limitata. Quando ciò succede, bisogna reinventare se stessi in quanto trader e sviluppare nuovi approcci. È quindi un bene avere un secondo metodo di sussistenza. Non bisogna mai pensare che il trading sia semplice, perché non può esserlo se sul lungo termine solo l’1% circa di tutti i trader ha successo. Al contrario, è uno sport impegnativo e ad alte prestazioni. Per tutti questi motivi, continuerò a lavorare in parallelo, anche quando le cose vanno bene. Ma adoro fare trading. Anche durante una fase difficile. I mercati offrono costantemente nuove varietà tematiche e le cose non sono mai noiose. E posso anche fare il mio trading swing e posizionale quando sono in movimento, ossia circa una volta al mese. A volte è anche meglio se trascorro meno tempo davanti allo schermo e riesco ad avere più equilibrio grazie allo sport o ai viaggi di lavoro. Tutto sommato, questo business è molto più bello per me rispetto al mio precedente lavoro nel mercato immobiliare.

L’intervista è stata condotta da Marko Gränitz

Marko Gränitz

Marko Gränitz è autore ed oratore nel campo della ricerca sul capitale di mercato e conduce interviste con trader in tutto il mondo. Sul suo blog, offre informazioni sulle nuove scoperte nella ricerca sul momentum e su altre anomalie dei ritorni.

www.marko-momentum.de