CENA CON DELITTO di Rian Johnson

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Recensione di un amabile e raffinato film alla Agatha Christie, sardonico con tatto verso la società

Una grande casa in campagna, per meglio dire una villa stile inglese, una famiglia ampia con membri di diverse generazioni dalla bisnonna della cui età nessuno pare avere idea ma che ha un figlio, il povero assassinato, di 85 anni (!?!) al diciassettenne Jacob Thrombey nipote del defunto e figlio di Donna e Walt. Quest’ultimo ha una sorella, Linda, sposata al fedifrago Richard. Il morto è il vecchio Harlan, proprietario di una vera e propria fortuna, dovuta al successo oltre misura dei libri gialli scritti dall’uomo, un self-made man poco incline a condividere i suoi beni con i parenti di sangue ed acquisiti, dopo avere per anni sovvenzionato le loro attività e i loro capricci. Solo una persona è a conoscenza dei reali rapporti intrafamiliari ed è sinceramente vicina ad Harlan: la giovane cameriera sud americana Marta Cabrera. È proprio lei a trovare il corpo con la gola tagliata, a dare l’allarme, a restare traumatizzata, certo più di qualsiasi parente nella casa, ma è davvero così? Fino a un certo punto del film il giallo sembra svelato, poi, come nel famoso gioco ‘Cluedo’ che ricordiamo tutti – Cluedo fu inventato addirittura nel 1948 da un impiegato inglese che lavorava presso un avvocato ed è ora edito dall’ americana Hasbro – e che forse avrebbe dovuto dare il titolo italiano al film (La cena con delitto è tutt’altra cosa e ‘knives out’ significa letteralmente ‘fuori i coltelli’, aggiungerei ‘uno ad uno’), vengono alla luce tutte le tessere del puzzle: un personaggio fa un ricatto, il colpevole inciampa e commette un errore, un piccolo ma significativo errore, e finalmente la polizia o chi per essa capisce tutto e ricostruisce la scena del delitto e le dinamiche che l’hanno portata a determinarsi. Infine, c’è un detective tontolone che ha la fisicità di un ex 007 super sexy e l’ingenua quasi-imbecillità di un nuovo mister Bean adorabile.

Che cast!
Nel cast di questa commedia brillante e piuttosto leggera con un tocco di brivido adatto a qualsiasi pubblico e nostalgica de ‘La signora in giallo’ e della sua meravigliosa interprete, la ultra novantenne Angela Lansbury, della quale la mia affezionata prozia era una fan assoluta e io pure, c’è una serie di bravi attori noti, giovani e meno giovani. Oltre al menzionato Daniel Craig, che qui dà mostra delle sue capacità attoriali – meglio che in ‘Spectre’, dove vestiva i panni di 007; a tal proposito, Craig sarà di nuovo, e a suo dire anche per l’ultima volta, James Bond nel prossimo film dedicato all’agente più sexy del mondo ‘No Time to Die’ diretto da Cary Fukunaga – e comiche, ci sono tanti volti noti. Inizio da una fantastica e fanatica Toni Colette che ancora ricordo da ‘In her shoes’, proseguo con una perfettamente altezzosa e divertente Jamie Lee Curtis che tutti abbiamo ben presente nel film ‘Un pesce di nome Wanda’ per il quale fu nominata come migliore attrice ai Golden Globe, mi soffermo sul premio Oscar Christopher Plummer e sul pluri-nominato Michael Shannon, entrambi notevoli, che ci fanno tornare alla memoria, rispettivamente, ‘Tutti i soldi del mondo’ e ‘Animali Notturni’ e ricordo l’ex detective Sonny Crockett della serie tv ‘Miami Vice’ Don Johnson. Concludo con l’ottima protagonista del film, Ana de Armas, che per questo ruolo si è aggiudicata la nomination ai Golden Globe come migliore attrice in un film commedia o musicale.

F1) Locandina del film e trailer

La locandina del film “Cena con delitto” di John Rian

Commedie vecchio stile buone anche oggi, ma poco in Italia
È statunitense il regista di ‘Knives out’ e ha all’attivo alcuni film che hanno riscosso successo, grazie anche alle interpretazioni di attori del calibro di Emily Blunt, Rachel Weisz, Adrien Brody e Mark Ruffalo. Quindi siamo di fronte a un regista riconosciuto professionalmente ma ben meno famoso degli attori che dirige. Ultimamente molti film del panorama cinematografico straniero hanno avuta questa caratteristica, il che mi fa pensare che ci sia la spinta a far emergere chi, dietro alla macchina da presa, non si è ancora guadagnato una copertina o il titolo di un servizio in tv o addirittura qualcosa di simile alla stella sul walk of fame. E se è così lo trovo molto condivisibile. Qualche rara volta mi è sembrato di cogliere un atteggiamento simile in Italia, ma forse la difficoltà maggiore per chi fa cinema da noi non è il cast bensì la distribuzione mirata e alleata. Infatti, se a certi filmetti commerciali viene dato ampio spazio in una moltitudine di sale cinematografiche italiane nel periodo antecedente il Natale, ad altri vengono assegnate 2 settimane di grande schermo nel luglio successivo in pochi cinema, anche quando il prodotto è pronto da mesi; i risultati fra i primi e questi ultimi inevitabilmente saranno assai diversi e gli incassi pure. Ecco dunque un’idea della distribuzione e della sua rilevanza. L’altro aspetto che rilevo qui riguarda il tipo di film proposto dal nostro cinema dipendente (l’indipendente ha tutt’altre logiche): purtroppo di rado o forse mai si vedono commedie tanto intelligentemente aggraziate e elegantemente comiche. Checco Zalone ha, in qualche misura, preso il posto dei classici cine-panettoni cortinesi, il che a mio parere è ottimo poiché ha tutta la mia stima nel sapere cogliere degli aspetti tipici dell’italiano medio senza volgarità, ma dai suoi film a quelli inglesi di genere lieve e diciamo di classe ne corre di acqua sotto i ponti. Oltre al qui trattato ‘Knives out’ penso, per esempio, al meno recente e stilisticamente quasi perfetto ‘Downton Abbey’ (www.traders-mag.it/roma-ff14-festa-cinema-2019-prima-parte/). Forza Italia! Apriti di nuovo al cinema dei Signori, ai film dei grandi registi, ai ruoli fatti propri da attori seri e impegnati più che dai soliti volti noti. Forza!

F2) Daniel Craig protagonista maschile del film

L’attore protagonista Daniel Craig, estremamente autoironico e capace.

Cluedo e Indovina chi?
Come dimenticare i giochi più in voga nella seconda metà del secolo scorso? In particolare, penso ai primi anni 90… una vita fa. Avevo la passione per le faccette alzate che venivano riabbassate quando il concorrente opposto scopriva dalla risposta a una sua domanda (‘porta gli occhiali?’ – Indovina chi?) di quale personaggio misterioso si trattasse. E mi ricordo le figurine del più celebre gioco poliziesco dalla lunga scatola rettangolare gialla (Cluedo). E associati a questi divertimenti, da tavolo o da pavimento come piaceva ai bambini – giochi di interazione con gli altri e di utilizzo elastico delle proprie membrane grigie, fra risate e simpatiche discussioni, a differenza talvolta dei videogames e di altri spassi sul web che rischiano di rintontire e isolare il bambino o l’adolescente – c’era il gioco universale del Monopoli, che ci portava via ore di risate e concentrazione. Ricordo che giocavo spesso con papà e mio fratello Riccardo. Un gran bel ricordo.

F3) Ana De Armas protagonista femminile del film

La brava, bella e giovane Ana De Armas in un intenso primo piano.

Vederlo?
Sì. È un film ben fatto, curato, ben diretto e interpretato, calibrato, da salotto e da satira giocherellona adatta a tutti, attento e gustoso. Non si parla di un imperdibile capolavoro ed è adatto alla visione sul piccolo schermo, ma il mio Voto è 7 e, fra i film commedia tinti di giallo, è 81/2.

F4) Il regista del film Rian Johnson

Il regista del film in un primo piano.

1. https://pad.mymovies.it/filmclub/2019/07/015/locandina.jpg
    www.youtube.com/watch?v=xi-1NchUqMA
    www.youtube.com/watch?v=CwbYIeuB-vI

2. www.unilad.co.uk/wp-content/uploads/2020/01/Knives_Out_.jpg

3. http://www.corriere.it/methode_image/2019/11/30/Spettacoli/Foto%20Spettacoli/image.coreimg.jpg?v=201912050918 

4. www.cineon.it/wp-content/uploads/2019/04/rian_johnson-750×400.jpg

 

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Inoltre collabora con la Comunicazione corporate di un’azienda. E’ Life Coach ICF e dal 2018 Mediatore giudiziario. Presiede l’Associazione filodrammatica Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, “Dolores”, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ama scrivere di film, spettacoli e personaggi.
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