Come preservare una posizione sul titolo Tesla usando ETP SHORT e LONG

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Nell’industria automobilistica, Tesla è diventata la società più di tendenza nel comparto dei veicoli elettrici. I follower nei social media, i prodotti ed il suo fondatore, Elon Musk, hanno fatto diventare il titolo dell’azienda un “meme”. Sebbene non sia chiaro se questo universo di fan sia la ragione principale della enorme sopravvalutazione delle azioni della società, in termini di utili e dati di vendita, resta il fatto che il loro prezzo è molto più elevato rispetto ad un “fair value” basato sui ratios. Questo è una situazione piuttosto diffusa nel mercato azionario statunitense, il più sopravvalutato al mondo in questo momento.

Proteggere dalla volatilità una posizione sul titolo Tesla è di sicuro una sfida dura, ma non impossibile. Dato l’elevato interesse per le azioni della società in Europa, alcuni emittenti propongono exchange-traded products (ETP) che offrono un’esposizione, anche a leva, che permette di sfruttare i movimenti in rialzo oppure in ribasso del titolo azionario. Questi prodotti offrono agli investitori una soluzione nuova ed interessante al problema del mantenimento del valore. Consideriamo, a scopo di esempio, due ipotetici ETP – un ETP Tesla Short -3X (TS3S) ed un ETP Tesla Long +3X (TSL3) – per illustrare una potenziale strategia.

Una strategia per coprire Tesla: le regole
Consideriamo una cospicua somma di 10 milioni di dollari da investire in Tesla. Il riferimento iniziale è il prezzo di chiusura del 3 gennaio di questo anno. In base ad esso, l’acquisto totale sarebbe stato di 8334 azioni. In alternativa, una possibile strategia da implementare avrebbe potuto prevedere una suddivisione 80.20, in modo che un importo iniziale di $ 2 milioni venga riservato all’acquisto tattico di ETP short e long, con un fattore di leva 3 per entrambe le posizioni.

I restanti 8 milioni di dollari, invece, vengono utilizzati per acquistare 6.667 azioni Tesla, in base al loro valore del 3 gennaio. Per semplificare l’illustrazione, viene mante- nuto un solo fattore ETP alla volta, ovvero viene utilizzato il titolo TS3S (lo short) oppure TSL3 (la posizione long). Successivamente, vengono stabilite due soglie: il “limite superiore” viene calcolato, in qualsiasi momento, come il 106% del prezzo, mentre il “limite inferiore” viene calcolato al 94% del valore di riferimento.

Strategia 1 (“Conservative Hedging”)
Questa strategia si basa su due regole di “4 giorni”. La prima è la decisione del fattore di leva – “Comprare +3X o -3X?” – che si basa sul superamento o meno, in quel giorno, del valore della soglia superiore od inferiore, rispetto al prezzo di riferimento del titolo di quattro giorni prima. Se viene violato il limite superiore, si acquista il fattore “+3x”, mentre se è la soglia inferiore ad essere superata, la preferenza va al fattore “-3x”. Nel caso non ci sia stata la rottura del range, non viene presa alcuna decisione.

La seconda regola riguarda la detenzione degli ETP, vale a dire se continuare a detenere una posizione nei prodotti a leva o meno. In primo luogo, viene impostato un contatore per verificare i periodi in cui il prezzo del titolo supera il valore del giorno precedente, il numero di giorni in cui il prezzo del giorno attuale supera quello del giorno precedente. La decisione viene determinata da questo conteggio: se nel corso dei 4 giorni presi a riferimento il contatore è maggiore di 3, un’eventuale posizione corta deve essere liquidata. In alternativa, se questo contatore è invece inferiore a 2, sarà l’eventuale posizione lunga ad essere chiusa. Se questi due casi non si dovessero verificare, la porzione di portafoglio in ETP continuerà ad essere detenuta.

F1 Tesla: hedging strategy 1

Questa strategia si basa su due regole di “4 giorni”.
Fonte: elaborazione dell’autore

Proteggere dalla volatilità una posizione sul titolo Tesla è di sicuro una sfida dura, ma non impossibile!

Ogni eventuale posizione in ETP, se dovesse necessitare il passaggio da un fattore di leva al suo inverso, verrà liquidata investendo l’intero ammontare nel corrispondente ETP e fattore di leva. Si sottolinea, comunque, come questi prodotti tattici debbano essere detenuti per più di un giorno solo se attivamente e quotidianamente monitorati. Tuttavia, i periodi relativamente più lunghi di questa strategia aiutano di certo a limitare i costi di transazione.

Strategia 2 (“Active Hedging”)
Questa strategia evita costi di transazione più elevati a favore di una più rapida capitalizzazione dei trend. L’elemento chiave da considerare riguarda il prezzo attuale rispetto a quello di riferimento di due giorni prima. La detenzione degli ETP nel portafoglio è vincolata in modo differente rispetto alla strategia vista prima: il conteggio tiene conto, in questo caso, dei movimenti del titolo sottostante nei tre giorni precedenti, compreso quello di partenza. Se le giornate di rialzi sono 2 o più, un’eventuale posizione short in ETP deve essere liquidata; in alternativa, se il contatore è inferiore a 2, sarà l’eventuale posizione long ad essere chiusa, mentre nessun cambiamento nella strategia sarebbe previsto fuori da questi casi considerati.

F2 Tesla: hedging strategy 2

Questa strategia evita costi di transazione più elevati a favore di una più rapida capitalizzazione dei trend.
Fonte: elaborazione dell’autore

I risultati delle due strategie nel periodo considerato
La “Strategia 1”, più prudente, ha una transizione più armoniosa tra i fattori, come era facilmente prevedibile (figura 1).
Elenco dei movimenti effettuati nel periodo preso in considerazione:

7 Gennaio: 5,000,000 TS3S acquistati a $0.4

3 Febbraio: posizione su TS3S liquidata e 500,000 TSL3 acquistati a $4.8

11 Febbraio: posizione suTSL3 liquidata e 4,067,307 TS3S acquistati a $0.52

2 Marzo: posizione su TS3S liquidata e 402,893 TSL3 acquistati a $4.24

7 Marzo: posizione su TSL3 liquidata e 2,387,514 TS3S acquistati a $0.54

18 Marzo: posizione su TS3S liquidata e 191,219 TSL3 acquistati a $4.37

Nel confronto pratico, lo schema della “Strategia 2” è molto più dinamico (figura 2):

5 Gennaio: 5,882,352 TS3S acquistati a $0.34

11 Gennaio: posizione su TS3S liquidata e 227,459 TSL3 acquistati a $9.31

13 Gennaio: posizione su TSL3 liquidata e 4,968,183 TS3S acquistati a $0.38

31 Gennaio: posizione su TS3S liquidata e 373,280 TSL3 acquistati a $5.59

2 Febbraio: posizione su TSL3 liquidata e 4,089,850 TS3S acquistati a $0.46

4 Febbraio: posizione su TS3S liquidata e 331,193 TSL3 acquistati a $5.31

7 Febbraio: posizione su TSL3 liquidata

8 Febbraio: 3,881,890 TS3S acquistati a $0.43

9 Febbraio: posizione su TS3S liquidata e 299,154 TSL3 acquistati a $5.45

10 Febbraio: posizione su TSL3 liquidata e 3,303,989 TS3S acquistati a $0.45

15 Febbraio: posizione su TS3S liquidata e 261,512 TSL3 acquistati a $5.18

17 Febbraio: posizione su TSL3 liquidata e 2,448,197 TS3S acquistati a $0.47

F3 Tesla: le due strategie al confronto

Fonte: elaborazione dell’autore


Una forma di mitigazione del rischio, è quella di chiudere la propria posizione verso la fine
dell’orario di negoziazione, per ripristinare poi la propria posizione il giorno successivo!

25 Febbraio: posizione su TS3S liquidata e 415,319 TSL3 acquistati a $3.36

3 Marzo: posizione su TSL3 liquidata e 3,158,154 TS3S acquistati a $0.48

9 Marzo: posizione su TS3S liquidata e 359,066 TSL3 acquistati a $3.87

11 Marzo: posizione su TSL3 liquidata e 2,021,408 TS3S acquistati a $0.54

15 Marzo: posizione su TS3S liquidata e 341,276 TSL3 acquistati a $0.52

 

I risultati delle due strategie nel periodo considerato: considerazioni finali
Vale la pena notare che le strategie utilizzano i prezzi di chiusura degli ETP in un determinato giorno. Durante l’orario di negoziazione, i prezzi di questi prodotti variano in base ai movimenti del titolo Tesla sottostante, un fattore da tenere nella dovuta considerazione. Inoltre, i prezzi ed i fattori di rischio differiscono tra prodotti analoghi offerti, però, da diversi emittenti. Risulta inoltre utile ricordare che, una forma di mitigazione del rischio, è quella di chiudere la propria posizione verso la fine dell’orario di negoziazione, per ripristinare poi la propria posizione il giorno successivo. Un ulteriore elemento da considerare, per gli investitori, è dovuto al fatto che esistono numerosi prodotti con diversi fattori di leva long oppure short, che permettono di sviluppare differenti strategie, con spesso notevoli differenze nei risultati finali che si possono ottenere. Alla data del 29 marzo, il portafoglio “Stock-Only” di 8.334 azioni Tesla, ovvero il benchmark da battere, sarebbe sceso al 91,6% del suo iniziale valore, calcolato, ricordiamo, in data 3 gennaio.

La “Strategia 1”, più conservativa, non avrebbe questo benchmark, poiché sarebbe scesa all’87,8% del suo valore iniziale. Tuttavia, la più attiva “Strategia 2” sarebbe scivolata solo al 99,1% del suo valore iniziale, battendo così facilmente sia il benchmark che la strategia concorrente (figura 3). Sebbene le strategie conservative possano essere consideraste meno efficaci, questo non corrisponderebbe alla verità in tutti i casi. L’andamento del prezzo del titolo Tesla è storicamente stato piuttosto volatile, con oscillazioni decisamente più pronunciate rispetto a quelle di molti altri titoli. Se considerassimo ulteriori e differenti sottostanti, le strategie di hedging tramite ETP potrebbero evidenziare performance relativamente vicine tra differenti strategie o addirittura una sovra-performance di quelle più conservative.

L’utilizzo degli ETP come copertura, al contrario degli strumenti tradizionali come opzioni e futures, potrebbe sembrare radicale, ma si tratta sicuramente di un’opzione maggiormente praticabile per gli investitori europei. Gli ETP, inoltre, tendono anche ad avere costi più bassi di gestione rispetto, in generale, ai premi richiesti dai contratti derivati. Dato l’enorme interesse riservato dagli investitori alle azioni Tesla, molti emittenti di ETP stanno anche elaborando misure favorevoli agli investitori per indurli all’utilizzo di questo genere di prodotti quotati, liquidi e regolamentati, come ad esempio l’abbattimento totale delle commissioni di gestione.

Nel mercato sono presenti numerosi emittenti di ETP che offrono esposizione alla performance di Tesla e di parecchi altri titoli azionari di tutto il mondo. Le spese per commissioni sono, sicuramente, un altro fattore che gli investitori devono considerare mentre pianificano nuove strategie da implementare. Sebbene le commissioni spesso non siano così determinanti, potrebbero al contrario risultare significative nelle strategie su titoli con un’accentuata volatilità, come Tesla. Di sicuro, gli investitori hanno oggi accesso a questi nuovi prodotti innovativi e nell’immediato futuro avranno ulteriori strumenti che permetteranno di limitare sempre di più i costi di gestione, aumentando al tempo stesso le strategie possibili per aumentare il potenziale rendimento dei propri portafogli di investimento.

 

Sandeep Rao

Quantitative research and strategist, con 8 anni di esperienza nei mercati, di cui tre come index research nel gruppo Nasdaq.
Attualmente è responsabile della ricerca di Leverage Shares.