Quella bearish island sul Dow Jones

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Luglio sui mercati     

ATTENZIONE: LA DATA DEL WEBINAR Il Martedì della Borsa è spostata per questa settimana a Mercoledì 1 luglio ore 10.30

Se prendi il grafico degli indici (non dei future) del Dow Jones e dell’S&P500, ti accorgi che fra il 5 e il 10 giugno si è formata una figura particolare e ben conosciuta agli analisti. È come un’isola appesa nel grafico, le cui gambe non appoggiano su qualcosa di solido.

L’isola si è formata per lo strappo in gap up avuto dai mercati americani il giorno 5 giugno e dallo strappo in gap down dell’ 11 giugno. Si chiama “Bearish Island”, appunto una isola appesa con significato probabilistico ribassista.

Torniamo sul future del nostro S&P500 e constatiamo che il giorno 11 giugno ha disegnato una candela fortemente ribassista. Il 12 e il 13 giugno il mercato ha testato il supporto con la consueta creazione di affondi mangia-stop di grande calibro: fino a rompere per un paio d’ore il livello di primo ritracciamento da noi previsto nell’area 2950, e arrivando fino a 2924.

Il ritracciamento rialzista che è seguito ha testato il 75% del percorso fatto nella discesa con il massimo relativo del 16 giugno, arrivando a 75 punti dal massimo stesso: quasi un gioco matematico.

L’area di resistenza di quel livello è stata ritestata tre volte, il 17, il 19 e il 23 giugno. A significare una importanza statistica rilevante: e lo è, visto che tutte le chiusure ed aperture dei giorni compresi fra il 16 e il 24 giugno sono nell’area 3102-3118. Praticamente a ridosso dell’87.50% del range di tutto il trend di recupero del mercato dal 23 marzo fino al massimo relativo dell’8-9 giugno. E, aggiungo, del 62.50% del range dell’onda ribassista 9-15 giugno. Non sono livelli di Fibonacci, come penso sai, considero Fibonacci una finzione scenica.

Per l’S&P500 future, la chiusura di venerdì 26 giugno rappresenta la più bassa chiusura dal 26 maggio scorso. Lo stesso per il Dow Jones future, mentre per il Nasdaq dal 15 giugno.

Di più, il giorno 23 giugno, per noi significativo come punto centrale di alcuni algoritmi temporali (19-22 giugno più o meno quattro giorni), il Nasdaq ha fatto un massimo di ciclo e settimanale (che è stato anche un nuovo massimo storico), mentre Dow ed S&P500 non hanno fatto alcun massimo di ciclo. Sintomo, questo, di divergenza ribassista.

Secondo i nostri algoritmi, la probabilità di un prosieguo della tendenza ribassista è maggiore di un nuovo dietrofront rialzista. L’algoritmo conferma di nuovo come primo target ribassista 2950. Target successivi possibili in caso di prosieguo del ribasso 2905, 2804, 2722. Punti di riacquisto a 2700 con stop loss almeno di 100 punti.

C’è un elemento interessante: ed è il calcolo che l’algoritmo fa della più probabile proiezione del minimo dell’onda ribassista (sempre se ci sarà). L’algoritmo si è “rassegnato” al fatto che il minimo del 15 giugno, sostanzialmente centrato nel prezzo, ha costituito per l’S&P500 il minimo che era stato previsto per la data del 19-22 giugno più o meno quattro giorni, verificatosi, a questo punto, con un giorno di anticipo rispetto al range temporale previsto.

Sulla base di questo, l’algoritmo considera l’onda di ritracciamento rialzista del 16 giugno non come il 75% del range già fatto, ma come l’87.50% del range futuro rispetto al minimo che potrà essere fatto.

Questo proietta il minimo 600 punti esatti più in basso del massimo di ciclo, che è stato a 3231.75, vale a dire a 2631.75. Tale livello coincide con il 37.50% dell’onda ribassista del Covid-19 (20 febbraio-23 marzo), meno un numero di punti che coincide perfettamente con la massima probabilità statistica dei ritracciamenti consimili su tale livello.

Questo è quanto avverrebbe in un mercato dove il modello matematico non fosse influenzato dalla droga quotidiana iniettata, o da elementi esogeni imprevedibili.

Siamo anche nel fine mese dove molti Hedge Fund devono mostrare quanto sono bravi e prendono profitto, mentre i long term investors acquistano a fine-inizio mese per costruire le nuove posizioni, con effetti che fanno presagire possibile incertezza nella settimana del 29 giugno.

Gli algoritmi temporali futuri collocano un minimo o un massimo intorno al 16 luglio, più o meno quattro giorni. Ma la settimana 6-10 luglio potrebbe già essere molto importante dal punto di vista della direzione del mercato.

Mecoledì 1 luglio scorso, insieme con Giorgio Pallini, al webinar de I Martedì della Borsa, siamo andati in onda solo per questa settimana di mercoledì e abbiamo esaminato i mercati internazionali e le azioni migliori di Borsa Italiana. Con la attenzione dovuta al periodo controverso che viviamo, abbiamo visto i titoli migliori su cui puntare, quelli che hanno permesso a due anni di servizio di Scelta Vincente di produrre gli ottimi risultati che continua a fare. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

P.S.: Ti ricordo la mia raccomandazione di sempre: utilizza queste informazioni per avere una necessaria visione di scenario, consapevole che il giornale di domani nessuno è in grado di leggerlo. Ma avere la visione del mercato significa saper impostare la maggiore probabilità nel tuo trading, addirittura quando constati che la previsione è sbagliata. Clicca per condividere con noi la Scelta Vincente sui titoli più liquidi di Borsa Italiana. Iscriviti e vedi la registrazione.

   

 

Maurizio Monti

 

Editore TRADERS’ Magazine Italia