Il “Trump System”.
La situazione.
Nell’articolo pubblicato ieri sul sito dell’Istituto Svizzero della Borsa
https://istitutosvizzerodellaborsa.ch/borse-americane-drammatica-svolta-giugno/
abbiamo rilevato le caratteristiche stagionali storiche del mese di maggio, riscontrando la oggettiva difficoltà ad individuare un trend più probabile, in un contesto di equilibrio sostanziale degli aspetti stagionali.
Dal punto di vista grafico, come abbiamo citato più volte, permane il dubbio di un recupero a “V” piuttosto che di una figura a “W”: la probabilità di quest’ultima, in taluni aspetti stagionali, risulta peraltro preponderante.
Il 5 e il 6 maggio, in linea con quanto previsto negli articoli della settimana scorsa, sono stati giorni ribassisti: il supporto a 5600 dell’S&P500 future ha tenuto e dopo l’ultimo tentativo di affondo nella giornata del 7 mattina, l’S&P500 è ripartito, andando a segnare un nuovo massimo relativo giovedì scorso a 5741, giusto sulla prima resistenza.
Il recupero dell’S&P500 è stato favorito dall’accordo sui dazi con il Regno Unito, dall’annuncio del meeting USA-Cina a Ginevra, durante il week-end, e dall’invito di Trump ad “andare a comprare azioni”, che ha influenzato soprattutto il pubblico retail.
Il quale è ormai convinto che Trump fornisce “segnali di trading” in chiaro ai suoi amici. Così, c’è chi si fida e lo segue.
Il Nasdaq
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Rapporto fra Nasdaq ed S&P500 alla data del 9 maggio.
Il Nasdaq ha continuato a recuperare posizioni, sostenendo l’S&P500, come è facile vedere dal grafico che disegna il loro rapporto.
Il testa-spalle rovesciato sta funzionando e l’approdo nella direzione del livello della bandierina blue, tracciata a gennaio, sembra essere sempre più vicino.
Il contributo delle Magnifiche, peraltro, appare ancora molto incerto.
In questo articolo
L’obiettivo che ci poniamo ora è di allargare l’orizzonte predittivo fino all’8 giugno, facendo riferimento a diversi scenari statistici.
Nella dinamica dei nostri algoritmi, il periodo 13-20 maggio continua a manifestare una (modesta) criticità, parzialmente confermata dai parametri stagionali.
Nondimeno, lo stesso periodo potrebbe contrassegnare sia un minimo che un massimo.
Ciò che appare, nondimeno, è che dopo tale criticità lo scenario più probabile diventa un nuovo massimo relativo verso la prima settimana di giugno, a cui potrebbe seguire una svolta ribassista, fino a fine giugno.
Se così fosse, non è da escludere che il periodo 6-9 giugno /25-27 giugno potrebbe essere particolarmente difficile.
Di seguito esaminiamo a fondo tali scenari, nell’articolo riservato agli abbonati a Traders’ Magazine (se non sei abbonato, puoi cogliere ora l’occasione per farlo).
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