Tre Streghe, anzi Quattro

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Europa e Usa in divergenza?

Siamo all’inizio di una settimana molto densa di notizie, che andranno a definire il probabile sentiment e conseguente posizionamento del mercato di qui a fine anno e all’inizio del mese di gennaio.

Il dato del Producer Index di venerdì scorso ha generato una reazione negativa del mercato, poi calmierata, un’ora e mezzo più tardi dal Consumer Sentiment: continuiamo a vedere il mercato oscillare fra crisi di disperazione, seguite da ondate di ottimismo, se non, talvolta, di euforia.

I cinque giorni di questa settimana, con la scadenza tecnica delle quattro streghe venerdì prossimo, non saranno da meno, con il su e giù che continuerà ad imperversare, preda, nell’intraday, dei grandi operatori.

La barra di venerdì scorso sull’S&P500 ha oscillato dal massimo di 4024 al minimo di 3960 (future di dicembre): la chiusura è stata negativa, nella parte inferiore, vicino al minimo e ha chiuso una barra settimanale altrettanto negativa, che è andata a ritestare la zona dell’apertura della seconda barra settimanale precedente.

Dalla parte alta la prima resistenza sul future dicembre è a 4050, e la possibilità che ci sia un tentativo di esplorazione di quella zona, nel corso della settimana, con maggiore probabilità all’inizio, è piuttosto elevata.

Dalla parte bassa il primo supporto importante è a 3900, ma come supporto settimanale vedremmo molto probabile la rottura di 3900 e l’affondo fino a 3860/3850. 

Se il mercato farà il tentativo di ritestare i massimi, rimanendo invece nell’area al di sotto della resistenza citata sopra, la probabilità di un affondo fino ai supporto, verso il nostro timing di inversione del 20/23 dicembre diventerà lo scenario più realistico.

Lo scenario inverso è la continuazione del ribasso, senza alcun tentativo di recupero, e una successiva ondata al rialzo, per effetto di una notizia giudicata positivamente dal mercato, dopo avere scaricato la forza ribassista. 

Riteniamo che la conclusione almeno temporanea dell’onda ribassista sia sul livello 3770 del future di marzo, comunque dopo la scadenza tecnica di questa settimana, e con maggiore probabilità nella settimana prima di Natale. 

Rammentiamo che lunedì alle ore 14 avremo il Budget del bilancio federale USA (cui, forse, non verrà data alcuna importanza). Ma, da martedì alle 14.30 ci saranno i fuochi pirotecnici del Consumer Price Index, seguito il mercoledì alle 20 dal comunicato della FED, sul quale il mercato punta ad un aumento dei tassi dello 0.50%. Il giovedì alle 14.30 ci saranno le vendite al dettaglio USA e venerdì sarà giorno di scadenza tecnica, la più importante, con la fine del trimestre.

I livelli possibili saranno quelli sopra: l’ordine con cui verranno toccati, è più difficile dirlo: quello sopra descritto è uno scenario possibile.

 

 

 

 

 

 
 

Maurizio Monti
Editore Traders’ Magazine Italia

P.S.: E l’Europa? Il Dax continua a tenere il passo lungo, in modo apparentemente imperturbabile. Il paradosso della completa assenza di strategia della Lagarde conferisce al mercato europeo la curiosa sensazione che più di tanto la BCE non potrà insistere e comunque l’aumento dei tassi non potrà seguire la linea americana.

Questo sembra per ora bastare agli investitori europei per recuperare fiducia. Come se i problemi degli americani rimanessero confinati all’interno del territorio USA e l’assenza sostanziale di strategia della Lagarde fosse un bene, così non riuscirà a fare danni. Curiosa ed inedita sensazione, ma così sembra essere.

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