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TOGLIMI UN DUBBIO di Carine Tardieu

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4 luglio 2018Recensione di una commedia francese raffinata e delicata sui rapporti famigliari… non di sanguePer tutta una vita crediamo di avere una famiglia, sia essa completa di madre, padre ed eventuali fratelli, o più scarna, parlando solo di quella in senso stretto. Poi un giorno andiamo a fare uno specifico esame medico e salta fuori che un nostro genitore in effetti non lo è biologicamente. E tutto cambia. Almeno per un momento della nostra vita. Iniziamo a farci mille domande, a cercare di capire, a vedere noi stessi in modo differente, soprattutto a vedere quel genitore con occhi e benevolenza diversi, a non sapere se avere fiducia negli altri (avranno saputo? Fin dal principio? Non lo sapranno nemmeno ora? Se lo sapevano perché hanno scelto l’omertà, beh almeno con me?), a volere ricercare il padre o la madre biologici. E quella ricerca aprirà porte inaspettate e darà un punto di vista di tutto – vita, salute, mondo, casa, amici, lavoro, affetti, valori, priorità, obiettivi, ostacoli… – assolutamente nuovo per noi. Ma poi il vero dubbio, riprendendo anche il titolo del film, è se il legame di sangue – la genitorialità biologica – sia alla lunga la relazione più importante, il riferimento affettivo numero uno, il porto famigliare per eccellenza. O piuttosto non lo sia di più un rapporto parentale costruito negli anni con sacrifici e dedizione condito da sentimenti non ‘dovuti’ e a rischio di diventare solido, affidabile e duraturo grazie a valori intrinseci più forti del sangue.F1) Locandina del film e trailerLa locandina del film “Toglimi un dubbio” di Carine Tardieu.Fonte: https://ivid.akamaized.net/media/Trailer del film: www.youtube.com/watch?v=BPY1Br-PL9sLa tramaQuando il quarantacinquenne vedovo Erwan accompagna la giovanissima figlia Juliette, incinta di Zorro (un ragazzo travestito con la maschera nera del famoso personaggio, incontrato a una festa finita in fiumi di alcol e divertimento), all’ospedale per verificare, con un certo timore, fondato secondo lui, che la stessa non abbia contratto la malattia ereditaria del padre di lui, la prognosi è una vera sorpresa. Infatti, Erwan scopre così di non essere stato generato da colui che ha sempre chiamato ‘papà’, ma da qualcun altro che andrà a cercare seguendo i suggerimenti di un’eccentrica detective. Quest’ultima indica, infatti, a Erwan la casa di un anziano del quale la madre di lui aveva fatto conoscenza da giovane e che si presume sia il padre vero del protagonista. Frattanto, Erwan incontra in modo casuale, a dir poco originale e affatto romantico, Anna, una bella donna che di professione fa il medico, occupandosi in particolare di persone avanti con gli anni. La scintilla è immediata per lui, ma quando realizza che potrebbe esserci un ostacolo insormontabile a una relazione con lei la comicità tinge la storia del film, soprattutto perché, nel frattempo, Anna, ignara dell’eventuale problema, si innamora di Erwan e pensa di essere rifiutata per mancanza di interesse. Mentre Erwan cerca disperatamente di scoprire l’identità del padre, convinto sempre più che si tratti del signor Joseph, e di tenere buono il rapporto con il padre adottivo senza nulla rivelare delle sue scoperte, Juliette si rifiuta di cercare papà Zorro volendo crescere da sola la sua piccolina. Erwan prova a convincerla a cambiare idea poi intuisce chi sia Zorro e fa il passo più lungo della gamba.F2) Un momento del filmUn bel momento del film con i due attori principali, Damiens e Wilms.Fonte: www.nonsolocinema.com/wp/wp-content/uploads/La commedia franceseHo quasi sempre apprezzato la comicità francese, a teatro come al cinema, e più che mai trovo che sia efficace, di pensiero, ironica con stile, raffinata, intelligente e pungente in modo sarcastico ma delicato. Fa ridere ma fa anche riflettere questa comicità creata sul personaggio, sulle sue convinzioni, sul suo modo di vivere, parlare, comportarsi e pensare. Le storie narrate hanno spesso o sempre qualcosa in comune con il pubblico e sono arricchite di messaggi su cui scambiare delle opinioni. Ben diversi dai cinepanettoni italiani o da certi filmetti americani, questi prodotti del vicino stato europeo hanno un mercato fidelizzato e un apprezzamento diffuso. Come dimenticare il classico ‘La cena dei cretini’ o il commovente e divertentissimo ‘Quasi amici’. La regia, il cast dal primo all’ultimo attore, la fotografia, le musiche usate e non ultimo lo script, la sceneggiatura, sono davvero di livello. Non è un film da cinema necessariamente, non è un film che cambia la vita, non è imponente o distruttivo né avvolgente, è un film interessante seppure affatto pretenzioso, è divertente senza spingere alla risata crassa, è un po’ toccante grazie ai suoi buoni sentimenti e ti fa uscire dal cinema rilassato e divertito. F3) Cast parziale del film alla presentazione dello stessoUna parte del cast del film ‘Toglimi un dubbio’.Fonte: https://farm5.static.flickr.com/Un pensiero da attriceSe potessi lavorare in un film con professionalità e persone artisticamente di qualità, come in questo caso, con messaggi e battute, mai volgare, senza gente che si picchia, urla o già che c’è si denuda, sarei realizzata. Non è l’unico genere naturalmente, ma è un genere che non vedo molto diffuso in Italia. Lo era nel dopoguerra con la grandissima filmografia che per anni ci ha contraddistinti nel mondo e lo è stato ultimamente con prodotti cinematografici interessanti quali ‘Perfetti sconosciuti’, ‘La pazza gioia’, ‘Sono tornato’ e altri. Forza Italia, coltiva anche tu di nuovo un bel cinema intelligente, raffinato, stilisticamente divertente e di contenuto! Avrai pubblico.F4) La regista del filmUn’immagine sorridente della regista con la locandina del suo ultimo film.Fonte: www.petit-bulletin.fr/multimedia/articles/F5) Un’altra scena del filmUn momento del film con Francois Damiens e Cecile de France.Fonte: www.taxidrivers.it/wp-content/uploads/Vederlo?Il cinema resta sempre la vera magia. Qualsiasi film visto e sentito e vissuto nella più o meno grande sala buia ha un sapore diverso che se visto sul divano. Questo in particolare non è, come su detto, da vedere al cinema ma merita comunque un biglietto.                                                                                                              Alessandra Basile  Attrice e Autrice. Inoltre collabora con la Comunicazione corporate di un’azienda. E’ Life Coach ICF e dal 2018 Mediatore giudiziario. Presiede l’Associazione filodrammatica Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ama scrivere di film, spettacoli e personaggi.  alessandraeffort@icloud.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com Blog: https://alessandrabasileattrice.com/blog/   

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