SPENCER: la versione più buia (ed immaginata) della Principessa del popolo, Lady D

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Dal 24 marzo scorso, nelle sale cinematografiche, è arrivato il film diretto da Pablo Larrain, con un cast assolutamente indovinato e agghindato per rappresentare la famiglia reale inglese e con delle scenografie curate che aiutano a entrare nelle sale della residenza di Buckingham Palace insieme a Lady D. Insieme, dunque, a una straordinaria Kristen Stewart, che, dai tempi di Twilight, di strada, professionalmente parlando, ne ha davvero fatta. Di Lady D, prima simbolo dei tempi e poi mito e diva post mortem, sappiamo tanto, forse tutto, grazie ai tabloid, ai libri, alle interviste di allora ed alle ormai tante proposte cinematografiche. Di film, inclusi quelli per la tv, sembra ne siano usciti, fra il 1982 e oggi, sulla dozzina. Diana Spencer morì a soli 36 anni, incinta, in un incidente che è, ancora oggi, avvolto nel mistero e nel dolore del mondo per la sfortunata principessa del Galles[1].

‘Spencer’, genere drammatico e film d’epoca, dura 151 minuti. Andate al cinema a vederlo!

F1) locandina del film di Larrain


La figura F1 mostra la locandina di Spencer con Kristen Stewart.
Fonte: https://www.lopinionista.it/wp-content/uploads/2021/12/Locandina-Spencer-e1640562695465.jpg

La fiaba che diventa incubo
Diana andava in sposa a Carlo, il principe di Galles, nel lontano 1981, dopo un breve fidanzamento con lui: non aveva ancora venti anni. Carlo, già trentenne, era prima stato interessato alla sorella maggiore di Diana, poi aveva conosciuto quest’ultima in un’occasione mondana. Ad avvicinarlo a Diana sembra sia stato un sincero atteggiamento compassionevole della bella blasonata verso il futuro consorte, quando questi aveva perso un amato zio ucciso dall’IRA. Tutto ciò ci riporta ai tempi moderni e alle abilità psico-analitiche dell’ex attrice, a mio parere poco talentuosa, Meghan Markle nei confronti del ‘povero’ Harry. La sofferenza dei figli di Lady D per la perdita della mamma, soprattutto quella del più piccolo, che all’epoca aveva appena 12 anni, è senza dubbio presente e profonda anche oggi; quando l’abile Meghan, di tutt’altra pasta e indole, ha toccato certe corde in Harry, l’attenzione di lui per lei si sarebbe rivelata e, in breve, potenziata. Tornando a Diana, sposa giovanissima e ragazza nuova alle regole di corte, nonostante il suo alto lignaggio di appartenenza, la scoperta, dopo le nozze, del vero amore di Carlo, e, a figli già cresciuti, la conferma di una sua relazione extra-matrimonio perpetrata la distrussero. La regina era già a conoscenza dell’interesse che Carlo nutriva per la divorziata, da lei, come dal resto dell’entourage, ritenuta inadatta a diventarne moglie, non sia mai!, Camilla Parker Bowles, assai più agé e certamente meno aristocratica ed avvenente della bionda titolata, dotata di un elegante fisico longilineo, da sfilata. Ed è proprio da qui, da questo terribile stato psico-emotivo e, di conseguenza, mentale e fisico di Diana che la storia del film di Larrain ha inizio. Dal sogno all’incubo, appunto. Lady D è nei suoi trenta. Siamo alla viglia di Natale, siamo nel 1991. I due coniugi reali agiranno per il divorzio poco tempo dopo. Il film, dunque, è inserito nel contesto storico in cui il vicino naufragio delle nozze con Carlo poteva di certo rendere molto tristi i giorni della principessa, fra quelle mura imponenti, causa di tanta solitudine per lei. Tuttavia, il film non vuole ripercorrere i fatti veri e la vita della donna attraverso gli stessi, ma, basandosi su alcuni di essi, altri essendo frutto di voci dell’epoca e, forse, meno certi, mira a proporre una versione dark e molto turbata di Diana. Che fosse stata bulimica, tema ricorrente di Spencer, è vero; che, come nel film, avesse guidato da sola la macchina su una spiaggia di Norfolk è appurato; che a Diana non piacesse che i figli prendessero parte alle battute di caccia pescherebbe nel vero, ma non che avesse agito dei divieti di conseguenza; che la principessa amasse confidarsi con lo staff di corte sarebbe stato testimoniato. Che i tentati suicidi di Diana Spencer siano frutto dell’immaginazione dello sceneggiatore del film forse no, essendo, invece, ispirati alla cronaca del tempo e alle troppe voci di conferma; però, su questo punto Buckingham Palace si è sempre difesa accusando la stampa di diffondere fake news.

F2) Diana Spencer, vera e per fiction


Nella figura F2 Lady D e la bravissima e bella Kristen Stewart trasformata nella prima.
Fonte: https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2021/12/06/spencer-trailer_jpeg_1200x0_crop_q85.jpg

Analisi e recensione
Spencer è un film particolare, non adatto a tutti, certamente non a un pubblico di piccoli. La protagonista non vive un vero e proprio arco temporale, il film essendo concentrato su tre giorni soli della sua vita, quelli natalizi del lontano 1991. La conclusione, però, è il cambio, è la luce che fievolmente illumina il buio dei precedenti 130-135 minuti di film, è la speranza che dà motivo di vita alla principessa, resasi indipendente da tutto un sistema sfarzoso, ma terribilmente soffocante. Le location, le vedute dall’alto, certe scene di palazzo, il cast corale, i personaggi della corte (esclusa la regina madre, francamente credibile da lontano, ma a rischio macchietta da vicino), i colori e la luce, tutto è di qualità impeccabile. I tempi del film tendono a essere lenti. Non è l’azione che contraddistingue Spencer, ma la tragicità, l’abisso, il vuoto, il terrore che Diana vive, ora per ora, in quei 3 giorni, del tutto incompresa e sola, a parte l’amabile cameriera ostacolata dalla famiglia per l’eccessiva confidenza, e, naturalmente, i suoi meravigliosi figli, che la amano proprio com’è. La resa di Kristen Stewart è straordinaria, merito, ci scommetto, anche della regia. Sempre Larrain diresse Natalie Portman, attrice superlativa, in Jackie, nel 2016.

F3) On set


Nella figura 3 Pablo Larrain in un momento del set con Kristen Stewart alias Lady D.
Fonte: https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2022/03/24/spencer-intervista-pablo-larrain_jpg_750x400_crop_q85.jpg

Conclusioni
Vale la pena vederlo? – Sì. Spencer non è per tutti, è ottimamente interpretato e diretto, offre spunti importanti di riflessione ed empatia per un personaggio che fu, innanzitutto, una persona, con le fragilità di una giovane ragazza di ottima estrazione e profonda sensibilità, nostalgica di una famiglia accogliente come la sua d’origine. La principessa del popolo ha fatto breccia nel mondo intero e in molti ancora la piangono, anzi la piangiamo. Su questo aspetto, in particolare, distinguerei nettamente Lady D dalla Stewart e, al contempo, loderei quest’ultima ancora di più per il risultato raggiunto: la classe innata di un’aristocratica, inizialmente apprezzata dalla regina Elisabetta, pur rea di aver taciuto i reali sentimenti di Carlo, non è interpretabile, nemmeno da una candidata premio Oscar.

Voti: 9,5 per Kristen, 9 per la regia, 7 per la sceneggiatura e 8,5 per la scenografia; voto totale: 8,5.

F4) La Stewart alla notte degli Oscar 2022


Nella figura 4 Kristen Stewart invitata agli Oscar 2022 come candidata miglior attrice protagonista.
Fonte: https://www.repstatic.it/content/contenthub/img/2022/03/22/100156298-68902bc3-ae46-41ea-af90-a6216971ea36.jpg

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=WdBrco4Ldak
Trailer (v.o.): https://www.youtube.com/watch?v=WllZh9aekDg

  1. L’attuale principessa di Galles è Camilla Shand (de iure) ma quest’ultima ha deciso di utilizzare il titolo di duchessa di Cornovaglia, perché, per molti, il titolo di Galles è ancora legato alla principessa Diana. https://it.wikipedia.org/wiki/Principessa_di_Galles

 

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com