“Siamo troppo arrabbiati”

0
17

Ma non aveva detto “arrabbiati”

C’è un dato pubblicato di recente da Bank of America che deve farci riflettere.
 
Perché se non conosciamo i retroscena dei mercati faremo molta fatica ad interpretarli. Prevederli, poi, non ne parliamo, è un’altra cosa ancora.
 
Bank of America dice che solo il 3% dei capitali investiti dai loro clienti è stato liquidato a seguito del ribasso.
 
Il modo in cui le borse sono scese farebbero pensare a picchi dell’indice Vix, che misura la volatilità implicita delle opzioni dell’S&P500, molto più alti di quelli che si sono verificati.
 
Quindi abbiamo due informazioni: gli investitori sono rimasti investiti, la volatilità delle opzioni è aumentata ma non è andata alle stelle ed era molto pronta a calmierarsi al primo sintomo di inversione temporanea di tendenza.
 
Aggiungo una terza informazione: non è un dato scientifico, numerico intendo, ma una voce (molto attendibile) di corridoio.
 
Ebbene, in un corridoio molto molto blasonato, in una sede di importanza mondiale per la finanza e il mondo degli investimenti, abbiamo raccolto questa voce: “siamo troppo arrabbiati” (il termine non era arrabbiati, ma lo traduco in questo modo dallo slang…) “con la FED… non può pensare di trattarci così… non può trascurare i problemi per mesi … non può essere che Powell dice una cosa e altri tre governatori lo smentiscono … vogliamo chiarezza. Se l’inflazione è all’8%, è realistico un obiettivo sui tassi del 2-3% a fine anno? A chi dobbiamo credere ora?”.
 
Ho capito … abbiamo risposto noi … ma ora che siete arrabbiati, che cosa state facendo?
 
“Semplice: non compriamo. Non possiamo essere noi a sostenere il mercato se alla FED non interessa di sostenerlo. E non possiamo essere noi ad accollarci il rischio della scelta di allocation in un clima di incertezza strutturale di questo genere.”
 
questa terza informazione … fa il pari con le prime due.
 
Questo ribasso delle borse non è panic selling, crisi di vendite, liquidazioni alla meglio per uscire dal mercato.
 
Questo ribasso è crisi di acquisti.
 
Così, le borse scendono, ma in modo più soft, non accelerate al ribasso dal panico. Gli investitori non stanno liquidando i portafogli.
 
Ma i nuovi flussi di denaro non arrivano alle borse. Così, se nessuno compra, i prezzi scendono, le borse scendono.
 
Ricordo, nella storia, altre crisi di fiducia più o meno temporanee nei confronti della FED (ancora di più nei confronti delle banche centrali in genere, ricordo un Trichet alla BCE che riuscì a sconvolgere e disorientare i mercati, ad esempio).
 
Ma non ricordo di avere mai sentito prese nette di posizione di questo genere. Credo sia difficile, oggi, capirne la portata.
 
Le ultime tre settimane di borsa, dalla fatidica data del 6 maggio, da noi indicata da tempo come data di fuga dal mercato, sono state concitate, brutte a vedersi, non lineari.
 
Il mercato sconta un fenomeno che può forse avere già visto in passato, ma non in questa misura, una crisi di acquisti del mercato azionario degli Stati Uniti.
 
Lo scenario sull’S&P500 vede tre ipotesi possibili: la prima, la meno probabile, è che i minimi siano stati fatti. 3806 è bastato, siamo già ripartiti al rialzo.
 
La seconda, intermedia: dobbiamo almeno vedere ritestati gli stessi minimi per pensare ad un mercato che riparta sul serio.
 
La terza: il minimo dell’anno sarà più in basso, intorno a 3500, dove passa il 50% del range dal minimo del Covid al massimo del 4 gennaio 2022.
 
La seconda o la terza ipotesi, se avvenissero, non sarebbero lontane nel tempo. Stiamo parlando dell’estate, fra luglio e agosto, forse in settembre al massimo.
 
Agosto spesso ci ha riservato delle sorprese burrascose.
 
Chi ricorda l’agosto 2007, con il primo fragore dei mutui subprime con Wells Fargo?
 
Dopo quel tonfo agostano, l’S&P500 andò a fare un clamoroso nuovo massimo storico in ottobre, a 1596: da lassù non ce ne fu più per nessuno, la crisi dei subprime stava inesorabilmente arrivando.
 
Come sarà l’estate 2022? Un’estate tormentata non è da escludere, con un minimo così minimo che torni a far ingolosire anche i più arrabbiati. Oppure, come detto, con un doppio minimo, o qualcosa di simile ad un doppio minimo.
 
In una stagione come questa, la scena è dominata da sistemi di trading il cui obiettivo è di riuscire a cavalcare le onde del mercato senza doverle inseguire.
 
Opzionaria è nato per questo, il portale che ospita Dribbling e Summit: dove parliamo di come impostare sistemi in opzione a rischio controllato.
 
Anche vendendo opzioni, ovviamente: un webinar di grande Cultura ti attende, clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

P.S: Fino ad oggi, va in onda un altro webinar che non puoi perdere: i sistemi di Wyckoff, un momento eccezionale di condivisione di strategie ultracentenarie ma sempre attualissime: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

Ora c’è www.segnalidiborsa.com , la tua WebinarTV 24 ore, 365 giorni l’anno. È gratis, c’è sempre, quando tu lo vuoi e ti informa con un canale telegram di ogni nostro webinar che viene annunciato o pubblicato.

Hai quattro webinar contemporanei costantemente in onda, puoi scegliere i webinar in archivio per argomento, o ascoltare i nostri interventi dove siamo ospiti di altri.

Iscriviti al canale, sarai sempre sintonizzato con noi:

è un portale dell’Istituto Svizzero della borsa
 
 
 

Maurizio Monti

  Editore Istituto Svizzero della Borsa