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Rally vivace delle borse mondiali: dove finisce?

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Oro in contro-trend.

L’ultima conferenza FED ha mostrato una banca centrale che dice di“non essere sicura” sull’obiettivo di inflazione al 2%.

Le parole di Powell sono “non siamo sicuri di avere raggiunto l’obiettivo” e anche “non siamo sicuri di avere fatto abbastanza per ridurre l’inflazione”.

Alla insicurezza della FED, che lascia aperte quindi prospettive di mantenimento dei tassi al livello attuale nella migliore delle ipotesi e aumenti futuri nella peggiore, ha fatto curiosamente eco la Lagarde (che duplica sostanzialmente quello che dice Powell con altre parole), dicendo che i tassi rimarranno al livello attuale o superiore per almeno due trimestri.

Del resto, una opinione più moderata di quella espressa a inizio novembre da Isabel Schnabel, economista membro del board della BCE, che ha parlato di permanenza di tassi elevati per almeno due anni.

Nella settimana di borsa conclusasi venerdì, l’azionario mondiale ha continuato la sua corsa verso il cielo.

L’indice olandese AEX ha toccato i suoi minimi a sei mesi il 23 ottobre, in anticipo di quattro giorni rispetto agli americani, raggiungendo poi il livello più alto a otto settimane.

Il DAX tedesco è andato a fondo il 27 ottobre insieme con gli americani, appena più in alto rispetto ai minimi di marzo (come se l’S&P500 fosse arrivato intorno a 3850), poi nella settimana appena trascorsa ha registrato i massimi a quattro settimane.

L’indice SMI di Zurigo, il 23 ottobre, insieme con gli olandesi, ha toccato il minimo dell’anno sprofondando rispetto ai minimi di marzo 2023 e fermandosi sulla linea dei prezzi del giugno 2022. Poi al 9 novembre era su un massimo relativo a tre settimane.

Simili movimenti in Asia e nell’area del Pacifico, con l’ASX australiano,gli indici cinesi e l’Hang Seng di Hong Kong, il Nifty indiano, con minimi fra il 23 e il 30 ottobre e rally impressionanti successivi.

Forse il migliore in Asia, l’indice Nikkei giapponese che in una settimana ha recuperato ciò che aveva perso nelle cinque settimane e mezzo precedenti.

In Brasile, il Bovespa il 10 novembre ha toccato il massimo a 13 settimane. Mentre, negli Stati Uniti, il Dow Jones, il Nasdaq e l’S&P500hanno raggiunto i livelli più alti a 7-8 settimane.

Il Bitcoin non ha smentito la sua statistica di anticipazione dei rally delle borse. Dopo la lunga fase di accumulazione da agosto a metà ottobre, fin dal 16 ottobre rompeva la media mobile a 200 a 28.000 e lo troviamo in chiusura di settimana al 10 novembre nell’area dei 37.000.

In definitiva, i mercati azionari, come già analizzato in precedenti commenti, ha sostituito alla insicurezza manifesta della FED, una propria sicurezza di stabilità e forse riduzione dei tassi.

Ma già la stabilità era sufficiente a far esplodere la voglia di rialzo: anche una occasione straordinaria di portarlo in alto, tenuto conto che il 18 novembre gli Stati Uniti (molti se ne sono dimenticati e trascurano il fenomeno, noi no) rischiano di nuovo lo shutdown se il Congresso non riuscirà a trovare una soluzione per l’approvazione delle spese di bilancio.

Nei nostri articoli precedenti, i nostri algoritmi stagionali individuavano un punto di inversione intorno all’8 novembre e uno intorno al 17 novembre: sembra di poter dire che la piccola pausa dell’8-9 novembre coincida con il primo, sia pure con una magnitudine minima, mentre nella settimana a venire entro la scadenza tecnica o a cavallo del prossimo weekend dovrebbe esserci il secondo.

Potrebbe trattarsi di un massimo fra martedì 14 e giovedì 16 e una discesa successiva fino al 20-21 novembre.

Sull’S&P500, rotte ormai le resistenze nell’area 4400, possiamo pensare ad un massimo intorno a 4475, come prossimo target di breve.

Il periodo 20 novembre – 8 dicembre negli ultimi 15 anni ha chiuso in negativo solo una volta (nel 2015).

Negli ultimi 25 anni, ricomprendendo gli anni a cavallo del 2000, la statistica aggiunge altre 4 volte  – cioè 5 volte in 25 anni di cui quattro consecutive in tempi piuttosto particolari.

E’ uno dei casi in cui l’algoritmo sulle inversioni cede il passo a quello della direzionalità stagionale, con probabilità a favore di un rally a cavallo del Black Friday fino alla prima settimana di Dicembre.

 

 

 

 

 

 

Maurizio Monti

Editore Traders’ Magazine Italia

 

P.S.: Oro e petrolio, e in misura minore l’argento, sono andati in contro-trend rispetto alle borse: come se del discorso di Powell avessero ascoltato solo la parte riguardante il possibile aumento futuro dei tassi.

Con il Bitcoin in salita, come detto sopra, quanto meno per l’oro, questo, a noi, risulta piuttosto sorprendente.

 

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