Le figure di inversione: il triplo massimo

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Riceviamo da Money.it e pubblichiamo per i nostri lettori

Tra le figure di inversione più rare e affidabili di analisi tecnica si identifica sicuramente il triplo massimo. L’Ufficio Studi di Money.it ne ha quindi descritto il suo utilizzo, fornendo un esempio pratico.

Questa conformazione grafica, che prelude all’esaurimento dell’uptrend in corso, può essere considerata come un’evoluzione del double top. L’elemento più importante da osservare non è tanto l’allineamento tra i diversi massimi, ma la distanza nel tempo tra l’uno e l’atro. Maggiore sarà lo spazio tra un picco e l’altro, maggiore sarà la valenza che acquisterà la formazione.

Un’altra motivazione che sta alla base dell’affidabilità del triple top è quella fornita dalla statistica: solitamente il terzo test di un livello è l’ultimo in cui i prezzi hanno ancora una buona possibilità di rimbalzare. Con il quarto attacco di una resistenza/supporto infatti, le probabilità di un breakout aumentano esponenzialmente. La conferma della figura si avrà con la rottura dei suoi bottom.

L’obiettivo minimo della figura viene calcolato con le medesime modalità del double top, ossia proiettando l’altezza del pattern a partire dalla neckline. Lo stop loss andrà invece impostato sopra il massimo più alto. Per il triplo minimo valgono le considerazioni opposte.

L’esempio mostra un triplo massimo sul grafico giornaliero del cambio Nzd/Usd in area 0,7438. In questo caso, la figura ha abbondantemente raggiunto il suo target, individuabile in area 0,6920.

Dalla Redazione di TRADERS’ Magazine