Buon 2026, fra due onde ribassiste.
7000, rinviato da JPMorgan
L’ultimo numero del 2025 di Traders’ Magazine esce oggi, 30 dicembre.
L’S&P500 è alla soglia dei 7000 punti.
Ma la strategia trimestrale di JPMorgan ha come resistenza inviolabile proprio 7000.
Così, il 18 dicembre il rally natalizio è partito, seguito da 5 giorni consecutivi di borsa pervasi da entusiasmo manipolatorio: ma alla soglia dei 7000 mani magiche, forti e robuste lo hanno respinto.
E probabilmente, 7000 non lo vedremo nel 2025.
2026 alle porte
In realtà, il 2026 non parte bene.
Parte con il “mercato in rotazione”.
Una volta era un sintomo buono, gli investitori sostengono gli indici orientandosi su settori diversi, in funzione dell’andamento economico, dei dati macro, delle valutazioni sui diversi comparti dei titoli.
Oggi, parlare di rotazione significa anticipare il prossimo ribasso.
In un mercato dominato da troppi pochi titoli, tutti tecnologici, dove l’S&P500 è sostenuto anzitutto dai titoli del Nasdaq, la rotazione è l’ultima spiaggia prima di un temporaneo crollo di fiducia, che sfocia in un ribasso.
Nell’articolo di Analisi di Mercato, riservato agli abbonati, pubblicato sul numero di Traders’ Magazine in uscita il 30 dicembre, abbiamo riservato ampio spazio alla proiezione possibile sul prossimo ribasso delle borse.
Non ci siamo distanti, perché un minimo importante è molto probabile: fra il 15 febbraio e il 15 maggio, e ancora più probabile nella prima parte di tale range temporale.
Sarà il sintomo di un 2026 molto instabile, che anticiperà un biennio successivo dove la probabilità di un crollo disastroso è molto elevata.
E un secondo minimo importante lo vedremo fra settembre e ottobre, e se questo avverrà, sarà il pessimo sintomo di quello che ci attenderà dopo.
7 contro 493.
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Il rapporto fra MAGS e XMAG al 29 dicembre 2025
MAGS è l’ETF che raggruppa le sette Magnifiche.
XMAG è l’ETF che raggruppa i rimanenti 493 titoli dell’S&P500.
Le Magnifiche e le tecnologiche in genere hanno abbandonato l’S&P500 a fine ottobre.
Poi un po’ di “rotazione” e un parziale recupero delle tecnologiche ha contribuito a sostenere il mercato fino alla prima settimana di dicembre.
I dieci giorni seguenti di dicembre, come previsto dai nostri indicatori, sono stati piuttosto critici: l’algoritmo temporale, che prevedeva l’inversione di trend nei giorni 17-18 dicembre ha avuto ragione.
Ora, puoi vedere il grafico, la stanchezza delle Magnifiche è evidente: il superamento della media mobile a 50 periodi, disegnata in azzurro, ne è un sintomo, anche se, probabilmente, seguirà una reazione di rimbalzo.
La realtà dell’AI
Gli investitori cominciano a nutrire qualche sospetto sulla reale redditività della Intelligenza Artificiale.
Di sicuro hanno visto molti costi e molti debiti affiorare sui bilanci delle tecnologiche. Ma ricavi ancora molto incorrelati con quei costi e utili nemmeno a parlarne.
Anzi, non è esatto.
Si ripete l’eterno fenomeno che quando si ricerca l’oro i primi e talvolta gli unici a fare tanti soldi sono i venditori di picconi.
E solo in questo modo si riesce a spiegare l’incredibile accelerazione di profitti ed utili di Nvidia: la quale, però, ATTENZONE !, sarà la prima ad accusare sofferenza quando il mercato stornerà sul serio verso il basso per il prossimo minimo ciclico.
E ribadiamo: il prossimo minimo ciclico non è distante.
Non è più il tempo di una sana “rotazione”: semplicemente, il mercato non riesce a sostenersi con i 493 titoli dell’S&P500. Ha bisogno dei magnifici sette.
Nvidia
Per capire se c’è spazio per nuovi massimi importanti prima della discesa verso il primo minimo del 2026, basterà osservare Nvidia.
Se il titolo dà segni evidenti di cedimento, non c’è rotazione che tenga. Il mercato andrà giù.
Nella prima settimana di gennaio, lo spazio per un massimo può esserci ancora, magari anche più in là.
Ma non punterei oltre il 16-17 gennaio.
Se il mercato continuerà a tenere e a fare nuovi massimi, la discesa sarà ritardata e potrebbe diventare molto violenta.
Conclusioni
Il guaio è l’incompetenza salita al potere.
Lo abbiamo detto dal primo istante.
Il mercato si vendicherà di quella incompetenza e lo farà al momento opportuno.
Quel momento non sarà nel 2026. Il 2026 servirà per allenarsi a quello che arriverà dopo.
Il secondo minimo del 2026, probabilmente in settembre-ottobre, sarà un eccezionale occasione di acquisto che con tutta probabilità manderà il mercato alle stelle.
Quel tocco delle stelle sarà uno dei momenti più pericolosi. Quello che attendono coloro che vogliono vendicarsi dell’incompetenza salita al potere.
E la vendetta, puoi contarci, sarà terribile.
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Maurizio Monti
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