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Il sentiment degli investitori resta stabile o migliora in tutte le asset class rispetto al 2024, con un maggior ottimismo soprattutto per le strategie sui real asset

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Goldman Sachs Asset Management pubblica la Private Markets Diagnostic Survey del 2025, riceviamo il comunicato stampa e riteniamo interessante pubblicarlo nella sua versione integrale per i nostri lettori.

New York, NY, 31 ottobre 2025

Gli investitori nei mercati privati mostrano un generale ottimismo riguardo al contesto degli investimenti e maggiori aspettative legate alla generazione di liquidità attraverso diverse modalità di exit. È quanto emerge da “Turning the Corner?”, la nuova survey globale condotta da Goldman Sachs Asset Management su oltre 250 General Partner (GP) e Limited Partner (LP).

Tra i LP, un numero maggiore risulta avere una sottoesposizione agli alternativi piuttosto che una sovraesposizione e sta espandendo i propri programmi verso nuove strategie e strutture innovative.

“Gli investitori che dispongono di programmi consolidati stanno rafforzando le proprie attività con gestori esistenti, spesso tramite co-investimenti e soluzioni personalizzate, pur allocando risorse anche a nuovi gestori capaci di generare alpha idiosincratico in strategie selezionate.

La proliferazione di nuovi gestori nel ciclo economico precedente e i nuovi lanci di fondi da parte di GP già presenti hanno reso il contesto di raccolta più competitivo. Gli LP sono più selettivi che mai, e la creazione di valore diventerà il principale fattore di successo”, ha dichiarato Matt Gibson, Global Head of the Client Solutions Group di Goldman Sachs Asset Management.

 

Il sentiment resta costruttivo mentre gli LP valutano nuove opportunità 

Il sentiment degli investitori nei mercati privati si conferma resiliente, con maggior ottimismo per le strategie real asset. Gli investitori vedono opportunità di performance stabili o migliori nel prossimo anno nelle seguenti strategie:

  • Infrastrutture (93%)
  • Private equity (82%)
  • Real estate (81%)
  • Private credit (70%)

“Il settore delle infrastrutture beneficia di forti venti di coda strutturali, dato il volume di spesa pubblica e privata necessario sia per rinnovare asset obsoleti sia per costruire nuove infrastrutture.

Le opportunità di investimento legate all’intelligenza artificiale e alla digitalizzazione, alla produzione e trasmissione di energia, ai cambiamenti nei flussi commerciali globali e ai sistemi di gestione dei rifiuti e delle acque sono ampie e interessanti”, ha affermato Tavis Cannell, Global Head of Infrastructure di Goldman Sachs Alternatives.

“Questa asset class vanta oltre 20 anni di resilienza e protezione dall’inflazione, e oggi offre agli investitori accesso alla nuova ondata di crescita, in particolare nelle opportunità di mid-market, dove la gestione attiva e la creazione di valore possono generare risultati significativi.”

“Dopo tre anni di disruption, nel real estate stanno emergendo opportunità man mano che le valutazioni e i volumi si stabilizzano e il sentiment migliora”, ha dichiarato Jim Garman, Global Head of Real Estate di Goldman Sachs Asset Management. “Con un interessante potenziale di reddito e una bassa correlazione con altre asset class, il real estate appare attrattivo, ma la selezione settoriale e degli asset immobiliari resta cruciale.”

 

Le valutazioni restano elevate, ma cresce l’ottimismo tra i gestori sulla capacità di generare liquidità tra le modalità di exit

I GP indicano le valutazioni come principale sfida per i nuovi investimenti, con il 63% che le ritiene centrali. Per quanto riguarda le exit, il 60% dei partecipanti alla survey cita ancora le valutazioni come principale sfida, subito dopo l’incertezza macroeconomica.

I GP prevedono un forte aumento delle exit tradizionali, in particolare i disinvestimenti strategici (80% prevede di utilizzarle, rispetto al 56% del 2024) e le sponsor sale (70% rispetto al 42% nel 2024). Inoltre, il 63% dei GP ritiene attualmente di poter ricorrere, almeno in parte, alle IPO per generare liquidità nel prossimo anno, rispetto al 35% dello scorso anno.

“Le valutazioni restano elevate, ma grazie a mercati dei capitali solidi e costi di finanziamento più bassi, l’attività di dealmaking appare più favorevole”, ha commentato Michael Bruun, Global Co-Head of Private Equity di Goldman Sachs Asset Management.

“Negli ultimi cicli economici, l’importanza della creazione di valore e della resilienza operativa è diventata ancora più evidente, con aziende più solide che oggi riescono ad attirare l’interesse sia di acquirenti strategici sia degli investitori pubblici.”

“Con valutazioni elevate, i rendimenti saranno trainati dalla crescita dei ricavi, dall’efficienza dei margini e dall’innovazione guidata da dati e intelligenza artificiale a supporto dei modelli unici delle società in portafoglio.

Per cogliere le nuove opportunità e mitigare i rischi, sarà sempre più importante comprendere il contesto macro e le traiettorie geopolitiche. I GP capaci di offrire questa competenza, adattata alle esigenze specifiche delle singole società, dovrebbero distinguersi”, ha affermato Jeff Fine, Global Co-Head of Alternative Capital Formation di Goldman Sachs Asset Management.

I GP sono anche più propensi a ricorrere a strumenti alternativi: il 30% prevede di utilizzare i continuation vehicle (CV), rispetto a meno del 20% lo scorso anno; complessivamente, il 6% in più dei GP rispetto al 2024 si dichiara almeno in parte propenso a farne uso rispetto alla percentuale del 2024.

Gli LP, dal canto loro, adottano un approccio più attivo nella gestione della liquidità e nel ribilanciamento dei portafogli attraverso i mercati secondari. Il 17% degli LP ha dichiarato di aver venduto partecipazioni sui mercati secondari quest’anno, rispetto all’11% dell’anno precedente.

 

La maggior parte degli LP presenta livelli di allocazione inferiori o in linea con i target, mentre aumentano le opportunità in co-investimenti e secondari 

Gli LP continuano a rafforzare la propria esposizione nelle strategie dei mercati privati, con la maggior parte che presenta allocation ancora inferiori ai target, pur ampliando e diversificando i propri programmi. Le percentuali, suddivise per asset class, sono:

  • Infrastrutture: 45% sottoesposti rispetto al 9% sovraesposti
  • Private credit: 43% sottoesposti vs 12% sovraesposti
  • Private equity: 35% sottoesposti vs 21% sovraesposti
  • Real estate: 26% sottoesposti vs 25% sovraesposti

Le aree di maggiore sottoesposizione sono i co-investimenti (62%) e i secondari (45%).

“Il private credit, con le sue caratteristiche distintive, continuerà a rappresentare una fonte importante di finanziamento man mano che l’attività di dealmaking accelera e cresce l’interesse per il private credit investment grade, in particolare nel lending asset-backed. I rendimenti saranno determinanti, e i GP con forti pipeline di origination, esperienza nei cicli del credito e piattaforme di scala sapranno distinguersi”, ha dichiarato James Reynolds, Global Co-Head of Private Credit di Goldman Sachs Asset Management.

La partecipazione degli LP al mercato secondario è aumentata:

  • 53% come investitori in fondi (rispetto al 50% nel 2024)
  • 23% come acquirenti diretti (rispetto al 21% nel 2024)
  • 17% come venditori diretti (rispetto all’11% nel 2024)

“Gli investitori stanno approfittando della possibilità di accedere a investimenti secondari interessanti, caratterizzati da una durata più breve rispetto agli investimenti primari in private equity. Questi strumenti offrono un’esposizione diversificata ai mercati privati, spesso a prezzi scontati, e consentono di attenuare la tipica curva a “J” degli investimenti in private equity.

I fondi secondari e i continuation vehicle rappresentano inoltre una fonte di liquidità essenziale per GP e LP, in un contesto in cui il ritmo delle exit resta inferiore alle medie storiche”, ha commentato Harold Hope, Global Head of Vintage Strategies di Goldman Sachs Asset Management.

 

La maggior parte degli LP continua a investire allo stesso ritmo o a un ritmo superiore rispetto all’anno precedente, nonostante il rallentamento delle distribuzioni

Gli LP hanno indicato la scarsità di distribuzioni come il principale fattore che influenza i piani di investimento (31%), con il 45% che segnala un rallentamento del ritmo, una riduzione degli importi impegnati o entrambi. Altri fattori che incidono sull’attività di investimento includono modifiche ai target di allocazione (30%), l’utilizzo di differenti tipologie di strutture di fondi (13%) e l’aumento delle esigenze di liquidità (11%).

Nel 2025, l’83% degli LP prevede di impiegare la stessa o una maggiore quota di capitale rispetto all’anno precedente nelle strategie dei mercati privati, proseguendo il trend positivo degli ultimi tre anni. Il 43% intende incrementare gli investimenti anno su anno rispetto al 39% del 2024.

Il 17% degli intervistati stima di ridurli (rispetto al 21% dello scorso anno). Un ulteriore 40% prevede di mantenere il ritmo dell’anno scorso, in linea con quanto emerso nella precedente indagine.

Mantenere un ritmo costante segnala tuttavia una certa cautela, poiché rappresenta un rallentamento relativo in un contesto in cui la solidità dei mercati pubblici ha aumentato il valore complessivo dei portafogli.

Gli allocatori continuano a rafforzare i legami con i propri GP, sviluppando relazioni sempre più integrate, ma allo stesso tempo cercano nuovi partner nella prospettiva di generare alpha, specializzazione e diversificazione, con la maggior parte degli LP intervistati che destina oltre la metà dei propri impegni a nuovi gestori.

Gli operatori di mercato concentrano inoltre l’attenzione sull’impatto che l’intelligenza artificiale potrà avere sull’industria, con il 41% che la considera il principale fattore di evoluzione del settore.

 

Cresce l’interesse degli investitori istituzionali per i veicoli evergreen

Dalle risposte emerge che l’attrattività delle strutture evergreen si estende oltre il canale wealth, con oltre il 30% degli investitori istituzionali che ha già investito o sta valutando tali veicoli per il private equity e le infrastrutture; più della metà lo fa per il private credit e oltre il 40% per il real estate.

Inoltre, più dell’80% dei grandi GP che ha preso parte al sondaggio offre o sta prendendo in considerazione strutture evergreen, mentre solo circa un GP su quattro con meno di 10 miliardi di dollari in termini di AUM lo sta facendo.

Le questioni geopolitiche restano la principale fonte di rischio nel 2025

Nel complesso, i conflitti geopolitici si confermano per il secondo anno consecutivo come il rischio più rilevante, con le preoccupazioni degli investitori incentrate sulla geopolitica e sull’incertezza politica.

L’instabilità politica e i dazi doganali – due nuove opzioni di risposta introdotte quest’anno – si collocano rispettivamente al terzo e al quarto posto tra i rischi più citati. Le risposte variano tuttavia per area geografica: i partecipanti delle Americhe, in particolare i GP, si sono mostrati significativamente più preoccupati per le valutazioni gonfiate, che considerano il principale fattore di rischio.

Meno di un terzo dei rispondenti ha indicato il rischio di recessione, che era la prima preoccupazione nel 2023 e la terza lo scorso anno. Anche i timori relativi ai tassi di interesse si sono attenuati, soprattutto tra i GP, alla luce dei tagli o delle prospettive di tagli dei tassi in molti mercati principali. Inoltre, rispetto allo scorso anno, i partecipanti alla survey si dichiarano significativamente meno preoccupati per il costo e la disponibilità dei finanziamenti.

 

Goldman Sachs Alternatives

Goldman Sachs (NYSE: GS) è uno dei principali investitori in strumenti alternativi a livello globale, con oltre 540 miliardi di dollari di asset [1] al 30 giugno 2025 e oltre 30 anni di esperienza.

L’azienda investe in un’ampia gamma di strumenti alternativi, tra cui private equity, growth equity, credito privato, immobiliare, infrastrutture, sostenibilità e hedge fund. I clienti accedono a queste soluzioni attraverso strategie dirette, partnership personalizzate e programmi ad architettura aperta.

L’azienda è guidata da un’attenzione particolare alla partnership e al successo condiviso con i propri clienti, cercando di offrire performance di investimento a lungo termine attingendo alla propria rete globale e alla profonda esperienza in tutti i settori e mercati.

La piattaforma di investimenti alternativi fa parte di Goldman Sachs Asset Management, che fornisce servizi di investimento e consulenza sui mercati pubblici e privati per le principali istituzioni, consulenti finanziari e privati di tutto il mondo

Goldman Sachs ha circa 3,5 trilioni di dollari di asset in gestione a livello globale al 30 settembre 2025.

A cura della Redazione di Traders’ Magazine

 

Clicca qui per scaricare il comunicato stampa originale in inglese

 [1] Le attività alternative totali includono AUS e attività non soggette a commissioni.

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