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Hindenburg Omen: c’è ancora pericolo?

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Hindenburg, la grande paura.

Il 23 aprile scorso avevamo segnalato l’attivarsi dell’indicatore Zweig, che voleva predire un mercato rialzista nei successivi 6-12 mesi.

Alla scadenza del 23 ottobre, primi sei mesi della previsione, l’indicatore ha mostrato ancora, per la diciannovesima volta nella sua storia, di avere una sua validità.

Il prossimo appuntamento è ora al 23 aprile 2026, dove, secondo l’indicatore, il mercato dovrebbe essere più alto del valore del 23 ottobre 2025.

Proprio nei giorni successivi alla ricorrenza dell’indicatore Zweig, il 29 ottobre, si faceva viva una vecchia conoscenza: l’Hindenburg Omen, il terrore degli investitori. 

L’Hindenburg, dopo il 29 ottobre si è attivato altre 4 volte: l’ultima volta venerdì 7 novembre, giorno clamoroso per le borse americane, dove si completava un importante pattern ribassista, al minimo livello delle previsioni (20 punti più in basso del più profondo punto previsto).

Ma il punto di minimo è durato poco, meno di mezzora, in realtà. Una potente spinta rialzista ha proiettato il prezzo dell’S&P500 sopra 6750, facendo lo chiudere nell’area 6765, dal minimo di 6655.

Una salita impetuosa di 120 punti, un classico rimbalzo potente, che fa ricordare i rimbalzi di epoche travagliate.

Nondimeno la giornata finiva in incredibile chiusura leggermente positiva, disegnando una doji leggermente rialzista: in pratica una pin bar che posta all’interno di un ciclo ribassista sembra voler preludere ad una continuazione del rialzo?

 

Affidabilità (relativa) dell’Hindeburg Omen.

Sappiamo che l’Hindenburg Omen ha dato segnali importanti in passato, ma sappiamo anche che il numero dei falsi segnali è stato numeroso.

Diciamo che il primo segnale, del 29 ottobre, tutto sommato, anche se non c’è stato un crollo, ha previsto quanto meno una fase ribassista, che finora c’è stata.

Ma il ripetersi dello stesso segnale è indizio di un mercato piuttosto perturbato: il Fear & Greed Index di CNN rimane su livelli di extreme fear a 21, due punti più in basso della giornata di giovedì.

Esaminiamo meglio la situazione con i nostri indicatori.

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Maurizio Monti Editore Traders' Magazine Italia

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