Until the job is done…
A Jackson Hole, le parole di Powell per combattere l’inflazione sono sembrate decise e categoriche come furono quelle di Draghi a difesa dell’euro: “whatever it takes” sembra molto simile, nella distanza siderale dei due concetti, a “until the job is done” .
Powell ha anche ammesso un altro concetto.
L’economia americana soffrirà per gli interventi contro l’inflazione. Ci sarà maggiore disoccupazione e rallentamento economico. E ha citato esplicitamente Volcker, il presidente FED della fine anni settanta inizi anni 80. Ed escludendo, forse per la prima volta, la improbabile tesi dell’atterraggio morbido.
Non ci fu con Volcker, non ci sarà questa volta: un atterraggio morbido che combatta l’inflazione ed escluda una recessione non esiste nei dizionari economici.
Il 21 agosto scorso, abbiamo pubblicato l’articolo “Il 27 luglio è storia passata” (https://www.traders-mag.it/
“Prossimi supporti: 4202, massimo dello swing ribassista precedente, e 4160-4170, di nuovo la media mobile a 150 esponenziale.
Ma quest’ultima area è come un materasso di ultima generazione: alto e soffice, perché fino a 4110-4120 c’è spazio per affondare e indugiare un po’.
Il 50% dell’ultimo range è 4025: come dire che 4000 è il vero supporto, se continuerà la discesa, come noi riteniamo probabile.”
L’S&P500 si è prima fermato nell’area 4170, è affondato nel “materasso” fino a 4110-4120, e lì ha dato la sensazione di voler ripartire.
Ma era solo una manovra molto abile dei grandi manipolatori … e con il discorso di Powell, che ha confermato quello che tutti sapevano già, era un’ottima opportunità per andare al ribasso sulla via di completare il ritracciamento dell’onda rialzista.
Venerdì 26 agosto, l’S&P500 ha toccato il minimo a 4042 e ha poi chiuso a 4059.
I nostri algoritmi temporali indicano il 30-31 agosto come possibile, almeno temporanea, inversione.
Vediamo i supporti: a brevissimo, a 4025 c’è il 50% dell’ultimo range.
A 4000 il supporto è solo psicologico, perché quello tecnico è a 3983 e poi 3958. Questi ultimi due sono altrettante linee di supporto che provengono dai minimi del 2009.
Sotto 3958, nell’esatto incrocio di prezzo e tempo con il 31 agosto, c’è una linea dinamica di supporto a 3888 (numero, questo, molto “americano”).
Dopo l’affondo di venerdì, può esserci un lunedì ribassista, ma un successivo recupero almeno temporaneo, coerente con il nostro algoritmo di inversione, è molto molto probabile.
Powell ha voluto dirla chiara per una volta, il mercato ha reagito, ma nessuno poteva illudersi di qualcosa di diverso. E nulla di sostanziale è cambiato, se non che Powell è uscito allo scoperto.
Dopo la delusione, il mercato assorbirà quello che aveva già assorbito. E se era ripartenza, ripartirà, se era una falsa partenza lo vedremo.
Ci attende un mese, quello di settembre, statisticamente negativo per le borse. I massimi di agosto sono fatti, i minimi li vedremo questa settimana.
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P.S.: Continua, sul mercato, la battaglia degli squali: i grandi player confliggono ancora nella visione di medio termine. Se è possibile che il mercato sia complicato, questo lo rende ancora più difficile da leggere.
Certo che quando c’è da raccogliere profitti con qualche finta di breve termine, sono tutti d’accordo, questo c’è da dirlo… basta guardare che cosa è accaduto venerdì scorso.
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Maurizio Monti
Editore Istituto Svizzero della Borsa
