Ferruccio De Bortoli, ospite di UCID Milano, su capitale sociale, crescita economica e democrazia

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Un momento dell’intervista al direttore De Bortoli. Fonte: Ph. Alessandra Basile

Il direttore, editorialista e giornalista professionista Ferruccio De Bortoli, noto anche per la sua preziosa partecipazione a convegni e trasmissioni televisive, è l’ospite d’onore della prima serata che UCID Milano dedica ai suoi associati e a un numero di invitati all’evento organizzato nel nuovo anno. I temi della serata sono decisamente macro: capitale sociale, crescita economica e democrazia. De Bortoli, che è stato, anche, editorialista della Stampa, ha diretto sia il Corriere della Sera, per ben due volte, ossia dal 1997 al 2003 e dal 2009 per altri 6 anni, sia il Sole-24 Ore, nel periodo 2005-2009. Nel biennio 2003-2004 ha ricoperto gli incarichi di amministratore delegato della Rcs Libri e di presidente di Flammarion e Casterman. Oggi, presiede Vidas e la casa editrice Longanesi. Inoltre, scrive per il Corriere della Sera e per il Corriere del Ticino.

Intervista del 17 gennaio 2023, presso l’Hotel Manin di Milano

F1) Il simbolo di UCID


Nella figura F1 il manifesto UCID Milano.
Fonte: ph. Alessandra Basile

È martedì sera, pioviggina e fa freddo in una Milano, in centro, un po’ svuotata di gente. In un certo numero di persone, ci troviamo all’Hotel Manin, per un nuovo evento UCID Milano, presieduto dal bravo e giovane Stefano Devecchi Bellini. Segue l’intervista al relatore d’onore.

Video intervista (estratto, montato da Alessandra Basile): https://www.youtube.com/watch?v=ri0K8Vq9V-4&t=14s

Basile: Dr. De Bortoli, rispetto alle tematiche scelte per questo incontro, quali spunti darà ai presenti? Quali sono i suoi rapporti con UCID?

De Bortoli: Io sono stato ospite altre volte dell’UCID e ho molti amici fra i membri, quindi sono doppiamente felice di questo loro nuovo invito. Il tema di fondo che vorrei toccare, stasera, riguarda, non solo la congiuntura che stiamo vivendo, che, a mio giudizio, è meno negativa di quanto non appaia, ma il valore del capitale sociale. Noi viviamo in una società generosa, con delle comunità molto forti, in un momento nel quale cambia il paradigma economico-sociale a livello internazionale: ci troviamo di fronte a una svolta storica, nel senso che le imprese devono essere più attente al sociale, essere ecosostenibili, curare di più il territorio, rivedere il rapporto con le proprie persone, che sono sempre meno dipendenti e sempre più collaboratori, e curare le ferite della società, sennò investitori e consumatori non avranno più fiducia né nei prodotti né nella presenza dell’impresa in quel contesto economico. Ecco, quando cambia il paradigma economico, è importante avere un capitale sociale come il nostro, così forte, vasto, profondo, che però può e deve essere sfruttato meglio; a volte, non è allineato alle dinamiche di disuguaglianza del nostro paese, fra nord e sud, a dimostrazione che, forse, quando si ha meno, si è più solidi. Ci sono tanti istinti generosi, tante persone consapevoli del ruolo sociale che svolgono; si tratta ‘solo’ di dare più sistema al mondo del privato-sociale, perché, in futuro, lo Stato non potrà offrire tutte le risposte che, spesso, gli chiediamo, inutilmente e ingiustificatamente, e il mercato non è in grado di fornire sempre risposte credibili, come, per esempio, sulla questione della transizione energetica. Allora, al fianco dello Stato e del mercato, diventa sempre più importante la comunità, ma va gestita meglio.

F2) L’evento UCID all’Hotel Manin

Nella figura F2 momento dello speech di Ferruccio De Bortoli all’Hotel Manin.
Fonte: Ph. Beatrice Giorgi

Basile: Proprio a proposito della questione energetica, è in corso un dibattito sull’ipotesi europea delle case a basso impatto energetico. Noi, come Italia, ce lo possiamo permettere?

De Bortoli: Si tratta di una direttiva parte del progetto “Fit for 55”[1] sull’adattamento delle case ai temi della transizione energetica, perché, se non ricordo male, il patrimonio immobiliare contribuisce per il 36% all’emissione di CO2 nell’ambiente. Ora, alcune forze politiche italiane hanno scoperto l’esistenza di questa proposta solo quando sono andate al potere, ma il problema dell’adeguamento del patrimonio immobiliare rimane. Del resto, cosa abbiamo fatto con gli incentivi ecologici e i bonus facciate e, molto dispendiosamente, con il 110%, che ci è costato più di 60 miliardi? Abbiamo speso male delle risorse pubbliche per favorire l’efficientamento energetico delle case. Il processo in questione ovviamente sarà graduale, gli Stati avranno un forte margine d’intervento e si tratterà di prevedere una serie di incentivi; io non penso che ciò sia un dramma, anche in un paese con molti proprietari di case. Prima o poi i conti dovremo farli. Bisogna uscire dall’idea che la casa sia un bene intoccabile e da quell’atteggiamento mentale che ha fatto dire di no alla riforma del catasto.

Basile: Qual è la sua opinione sull’autonomia differenziata delle regioni? Secondo lei, crea più squilibri nel paese, più disuguaglianze, oppure questo decentramento del potere può aiutare, soprattutto, a livello di sanità pubblica?

De Bortoli: Il decentramento può certamente aiutare, si tratta di come farlo e di calcolarne il costo. Oggi, ci troviamo di fronte a una riforma della costituzione che è stata fatta nel 2001: quella del titolo quinto fatta da un governo di centro sinistra. Siamo, perciò, di fronte a un caso emblematico di eterogenesi dei fini, perché l’allora centro sinistra fece la riforma per sottrarre consenso alla Lega, che, all’epoca, teneva una posizione favorevole al federalismo fiscale. Oggi, con gli articoli 116 e 117, siamo di fronte alla possibilità che 23 competenze concorrenti possano essere trasferite, attraverso un accordo fra le regioni e lo Stato, alle regioni che ne fanno richiesta. Il punto fondamentale è che non si può fare una riforma di questo tipo, se non si prevede un fondo perequativo e non si stabiliscono i così detti livelli essenziali di prestazioni (acronimo Lep), i quali sono relativi a servizi maggiori di quelli forniti attualmente; la semplice ripartizione delle spesa storica non fa che cristallizzare le differenze. Allora, se va nella direzione della maggiore responsabilità, sia nell’uso delle risorse a livello regionale sia nella compartecipazione ai costi nazionali, il federalismo può essere una strada percorribile. Tuttavia, se è soltanto un passaggio politico per affermare una battaglia identitaria della Lega – cui se ne contrasta un’altra, quella del presidenzialismo voluto da Fratelli d’Italia; tra l’altro, non so se le due riforme costituzionali possano convivere, temo di no – si rischia di andare verso una spesa pubblica incontrollata in grado di portarci vicini al default.

F3) Ferruccio De Bortoli e Stefano Devecchi Bellini all’Hotel Manin

Nella figura F3 il presidente UCID Milano con il relatore d’onore della serata.
Fonte: per gentile concessione di UCID Milano

Basile: La cultura è un bene primario dell’Italia. Una sua riflessione in merito.

De Bortoli: Io credo che il tema della cultura debba essere affrontato, non tanto in una contrapposizione ideologica, che non ha più senso, fra destra e sinistra o in una visione rivendicativa della destra, che vuole controbattere, qualche volta non avendo torto, una supposta egemonia culturale della sinistra. Penso che la cultura sia, piuttosto, un luogo nel quale ci si confronta e si dialoga con idee diverse, riscoprendo radici comuni, senza privative, senza avere la presunzione di possedere le chiavi della migliore interpretazione della storia della letteratura italiana, in uno spirito crociano, aperto, e in un dialogo fra discipline diverse e di crescita complessiva del capitale umano e culturale del nostro paese

Basile: Ecco perché andrebbe più sostenuta la cultura.

De Bortoli: Più sostenuta sì, però non attraverso sussidi elargiti agli amici, bensì secondo logiche di mercato, avendo, comunque, una attenzione per le idee, rispettandole tutte nell’ambito delle nostre radici costituzionali e della vigenza delle nostre leggi.

Basile: La ringrazio moltissimo.

De Bortoli: Grazie.

Conclusione
Gli incontri che UCID organizza, in particolare UCID Milano, sono interessanti, ben organizzati entro certi limiti di tempo, cosa che permette di parteciparvi qualsiasi impegno e alzataccia si abbia il giorno appresso. Il 2023 è iniziato, come si suol dire nel gergo, ‘’alla grande’’. Ma già il 2022 si era concluso in bellezza, con una serata dedicata al libro scritto da Marcello Foa e un dibattito mediato da Giorgio Gandola e caratterizzato dall’istrionico Mario Giordano. Il 19 gennaio u.s., due giorni dopo lo speech di De Bortoli, un’altra personalità ha dato prestigio all’UCID: Carlo Cottarelli. Nella prossima uscita, l’intervista all’economista, durante l’evento UCID Milano/Monza.

F4) Ferruccio De Bortoli nel suo speech all’Hotel Manin

Nella figura F4 il relatore d’onore Ferruccio De Bortoli.
Fonte: Ph. Alessandra Basile

  1. https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/fit-55-il-nuovo-pacchetto-climatico-dellue-e-le-sfide-litalia-31197

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com