Quando i compratori non riescono a rialzare la testa: il rimbalzo del gatto morto

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Riceviamo da Money.it e pubblichiamo per i nostri lettori

La rassegna sui modelli grafici svolta a cura di Money.it prosegue con una situazione piuttosto comune dopo forti movimenti ribassisti: il rimbalzo del “gatto morto”.

Come detto prima, la principale affinché si verifichi il rimbalzo del “gatto morto” è un intenso impulso discendente: a questo punto, i corsi iniziano a mettere a segno un rimbalzo (che può anche essere esteso e violento, anche se sempre più debole rispetto al principale).

Dopo aver messo a segno questo tentativo di ripartenza, le quotazioni proseguono la tendenza ribassista.

Di fatto, si tratta di un rimbalzo tecnico, dovuto perlopiù alle prese di beneficio degli operatori che fino a quel momento avevano assunto una posizione ribassista.

Questa condizione non è facilmente verificabile in corso di formazione. Per questi motivi, ci si può aiutare osservando la struttura delle candele della ripartenza, che dovrebbero evidenziare un progressivo deterioramento (contrazione dei corpi, presenza più elevata di ombre, ecc.).

A livello numerico, un esempio lo presenta Thomas N. Bulkowski nel suo sito: il ribasso iniziale è identificato in una discesa del 31% dei prezzi dell’asset osservato ed è molto veloce (7 sedute). Il rimbalzo è più lento, si sviluppa in media in 23 giorni ed è pari ad un rialzo del 28%. La discesa prosegue infine con un declino del 30%, sviluppato in media in 49 giorni. Di fatto, con la discesa al di sotto dei minimi del movimento principale si avrà una conferma della continuazione del downtrend.

Dalla Redazione di TRADERS’ Magazine