I canali di tendenza: quali indicazioni se ne possono ricavare?

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Riceviamo da Money.it e pubblichiamo per i nostri lettori

La rassegna sui modelli grafici di analisi tecnica svolta a cura di Money.it prosegue con i canali di tendenza.

Quando i prezzi si muovono all’interno di un trend definito, può accadere che sia presente un modello grafico di questo tipo. In sostanza, basta trovare una linea di tendenza che colleghi due o più massimi decrescenti (o minimi crescenti), per poi disegnare un’altra linea parallela (detta “return line”) che completa il modello.

Quando le quotazioni di una certa asset class si troveranno all’interno di questi canali, le due linee che li delimitano possono costituire validi supporti e resistenze su cui impostare un’operatività di matrice rialzista o ribassista, a seconda di dove si trovano i corsi. In tal senso, in un canale ascendente si potrà valutare una strategia di natura long al test della trendline che delimita la parte inferiore della conformazione, con take profit individuabile sulla linea di tendenza superiore. Al contrario, si potrà valutare uno short al test della parte superiore del canale, con un obiettivo identificabile sulla parte inferiore dello stesso (in un canale discendente è vero il contrario).

Più l’estensione temporale del modello è significativa, più questo acquisterà importanza. Quando i prezzi riusciranno ad uscire dal canale, si avrà un segnale di forza o debolezza della tendenza in corso a seconda del verso della violazione.

Dalla Redazione di TRADERS’ Magazine