O la ripresa continua?
La situazione attuale
Nel nostro articolo pubblicato ieri sul sito di Traders’
https://www.traders-mag.it/prossimi-grandi-rischi-corrono-mercati/
abbiamo analizzato i rischi da un punto di vista geo-politico.
Un attacco a Taiwan da parte della Cina o un attacco di Israele sull’Iran potrebbero essere dei market mover particolarmente sgraditi agli investitori: in questo mese di giugno appena iniziato, la probabilità dei due eventi è da considerare moderatamente aumentata rispetto al passato.
Nondimeno, agli elementi di rischio geo-politico, non possiamo trascurare di aggiungere quelli di natura sistemica sul mercato.
Retrospettiva.
Era il mese di maggio del 2007, quando qualcuno cominciava a parlare degli eccessi dei subprime.
Ad agosto dello stesso anno, scoppiò la prima bomba dei subprime, con il fallimento Wells Fargo, poi rientrato con i soliti interventi della Provvidenza FED.
Sui subprime calò il silenzio per alcuni mesi, fino ad arrivare al massimo storico del 12 ottobre.
Poi non ce ne fu per nessuno, fino a marzo del 2009 e con la grande crisi finanziaria del 2007-2009.
Ora.
I subprime del 2025 sono i basis trade.
Nomi importanti sono andati vicino al crack in aprile. Poi il silenzio.
E’ la calma prima della tempesta o la sistemazione delle posizioni che ha riportato ad una calma stabile?
Quando c’è troppo silenzio su qualcosa che è stato oggetto di intensa discussione, animando anche momenti di panico, è legittimo chiederselo.
La situazione sull’obbligazionario.
Esaminiamo il grafico del future del trentennale americano.
Clicca sull’immagine per ingrandire
ZB : future del t-bond americano al 30 maggio 2025
Volendo vedere l’aspetto positivo, i dati macro hanno creato un rimbalzo dalla pericolosa area 110.
Gli investitori hanno ammorbidito la richiesta di tassi elevati, collocandosi di nuovo sotto l’area del 5%: i dati macro recenti hanno favorito questo rimbalzo.
Vediamo ora il rapporto fra trentennale future e S&P500 future:
Clicca sull’immagine per ingrandire
ZB/ES , rapporto fra i rispettivi future del t-bond e dell’S&P500 al 30 maggio 2025
Il rapporto sta puntando sui minimi del 26 dicembre e del 20 febbraio, ovvero su punti dove l’azionario ha toccato i massimi.
Va monitorato, perché il raggiungimento della linea di supporto può indicare una inversione temporanea del trend sull’azionario.
La proiezione su giugno e sul 2025.
Analizziamo ora gli anni in correlazione con i primi 150 giorni del 2025, con lo scopo di dedurre la proiezione di breve e medio termine sull’S&P500.
Vedremo una situazione potenzialmente cambiata rispetto alla proiezione a 100 giorni, già pubblicata sul numero 148 di Traders’ magazine del 29 aprile.
Nondimeno, il rischio sistemico su giugno appare essere ancora alto, sia pure con probabilità decrescenti.
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