Aprile anomalo, cambierà?

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Ottimismo oppure no. 

Entriamo nella 25esima settimana dal minimo del 27 ottobre.

Nella nostra interpretazione statistica dei cicli di mercato, il movimento in corso dovrebbe andare a toccare un minimo entro questa o entro la prossima settimana, concludendo così il ciclo medesimo.

Se questo avvenisse, saremmo all’interno di un movimento la cui distorsione rialzista ha provocato una dilatazione della durata del ciclo fin verso il limite della probabilità. Oltre la ventiseiesima settimana, saremmo in una probabilità minore dell’1%.

La conclusione del ciclo comporta la definizione di un minimo possibile. E il ciclo successivo, inizierebbe con una struttura rialzista nuova, per almeno quattro settimane, sempreché la nostra interpretazione ciclica sia corretta.

Le ipotesi sul minimo possibile possono essere le seguenti.

  1. Venerdì 12 aprile, toccando la media mobile a 50 e il livello 5150, si è già raggiunto il minimo di ciclo.
  2. Il minimo potrebbe essere raggiunto durante la settimana entrante. Ipotizzando la giornata di mercoledì 17 aprile come minimo, dovrebbe anzitutto essere toccato il livello 5100, con affondo possibile a 5082. La media mobile a 100 periodi viaggia invece sotto 5000, in caso di forte ribasso per ulteriore incremento della volatilità; peraltro la zona 5020-5050 appare ben presidiata per contenere un sell off più forte.
  3. Il minimo potrebbe essere raggiunto nella settimana 22-26 aprile. In questo caso, il livello più probabile potrebbe essere proprio la media mobile a 100 periodi, in viaggio nella zona 4950.

Può esserci un forte sell-off, tenuto conto della situazione geopolitica, dei mancati utili dei finanziari, delle prospettive di inflazione tutt’altro che confortanti e delle aspettative deluse di taglio dei tassi imminenti?

Visto così, sembra non ci siano elementi favorevoli per una ripresa.

Nondimeno, fino a prova contraria, il mercato è rialzista e una volta che avremo visto un minimo importante di ripartenza potremmo pensare alla definizione di un target rialzista.

Potremmo avere sbagliato la interpretazione ciclica?

Certamente sì: l’errore potrebbe essere di considerare come “unico” ciclo tutto il movimento dal 30 ottobre ad oggi.

La nostra opinione è che non ci siano stati, infatti, ritracciamenti tali da poter considerare una fine ciclo intermedia degna di questo nome, come, invece, si sta verificando ora.

Se dal 30 ottobre ad oggi non fosse un unico ciclo, dovremmo trovare un punto di ritracciamento da cui sia partito il secondo ipotetico ciclo rialzista. Nella nostra opinione è impossibile da reperire.

Nondimeno, se così fosse, dopo due cicli rialzisti molto significativi, la correzione in corso potrebbe essere più potente di come la aspettiamo.

Ma non attribuiamo molte probabilità a questa ipotesi, malgrado lo scenario, come detto sopra non è certamente favorevole e si è invece girato temporaneamente all’incontrario.

 

 

 

 

 

 

Maurizio Monti

Editore Traders’ Magazine Italia

P.S.: Al di là del possibile o meno sell-off, non è improbabile il sussistere di una elevata volatilità.

Il Vix, venerdì scorso, ha toccato un massimo superiore importante, coerente con l’aspettativa, più volte annunciata, di massimi crescenti dopo la metà di dicembre 2023.

Il massimo ha doppiato quello di agosto del 2023 (ricordate il 18 agosto, con la possibile rottura di un supporto importante, che poi avvenne solo in settembre).

Dopo agosto 2023 un massimo superiore si è verificato da metà settembre al 23 ottobre, che è un periodo stagionale certamente più probabile per vedere la volatilità innalzarsi, rispetto a quello attuale.

Se da un punto di vista tecnico, vedremmo bene, quindi, un ritrarsi del Vix su valori più bassi, da un punto di vista della tensione sottostante ai mercati non dobbiamo sottovalutare che Israele in guerra o pseudo-guerra con l’Iran non è cosa trascurabile.

Non per la guerra in sé, che il cinismo dei mercati non considera, ma per l’esasperazione di condizioni inflattive ulteriori sul fronte del prezzo del petrolio e dell’energia.

Nondimeno, punterei maggiormente ad una ritrazione, magari graduale della volatilità, anticipatrice di un minimo di ripartenza. Ma se sono troppo ottimista, lo vedremo.

 

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