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1837-2027, sarà ancora crisi?

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190 anni, chissà se abbiamo imparato qualcosa.

 

Sembra un tema ciclico.


Le crisi economiche e finanziarie sono eventi fondamentali nella storia dei paesi e influenzano non solo le economie nazionali, ma anche quelle globali. 

Uno degli eventi più significativi e spesso meno discussi nella storia degli Stati Uniti fu la crisi finanziaria del 1837, nota anche come Panico del 1837. 

Questo evento non solo lasciò un segno indelebile nella storia economica, ma servì anche da catalizzatore per una serie di cambiamenti finanziari che gettarono le basi del sistema monetario moderno.

Il contesto: espansione e speculazione.

All’inizio del XIX secolo, gli Stati Uniti stavano attraversando un periodo di crescita economica ed espansione territoriale, trainato in gran parte dalla colonizzazione dell’Ovest.

Le politiche espansive di acquisizione di terreni e la costruzione di infrastrutture come canali e ferrovie generarono un’ondata di ottimismo nel paese. 

Nel 1830, il presidente Andrew Jackson aveva implementato politiche che promuovevano l’espansione verso ovest, facilitando l’accesso ai terreni pubblici a prezzi bassi, il che incoraggiò la speculazione immobiliare.

Le banche giocarono un ruolo cruciale in questa speculazione.

In quell’epoca, le banche non erano regolamentate da un sistema centralizzato come quello odierno. 

Le banche private erano libere di emettere le proprie banconote senza una copertura sufficiente in metalli preziosi, come oro o argento, il che consentiva loro di creare un eccesso di moneta in circolazione. 

Questo sistema permise alle banche di impegnarsi in una corsa al prestito di denaro per l’acquisto di terreni nell’Ovest, creando una bolla economica alimentata da una speculazione dilagante.

 

Il crollo: la bolla immobiliare.

L’euforia economica che aveva attanagliato la nazione terminò quando, nel 1836, l’amministrazione Jackson adottò una politica monetaria restrittiva nota come “Land Circulation Order”. 

Questo decreto imponeva che tutti i terreni federali fossero acquistati esclusivamente con oro o argento, eliminando così la possibilità di pagamento con banconote, che, per la maggior parte, erano prive di una copertura metallica.

Questo cambiamento di politica destabilizzò completamente il sistema finanziario degli Stati Uniti.

Le banche che avevano emesso banconote senza una copertura sufficiente videro la loro solvibilità messa in discussione dall’impossibilità di soddisfare la richiesta dei clienti di convertire queste banconote in metalli preziosi. 

Di conseguenza, iniziarono a verificarsi massicci fallimenti di istituti finanziari. 

Questo crollo bancario fu aggravato da un calo dei prezzi dei terreni.

Molti speculatori, che avevano acquisito ampi appezzamenti di terreno nella speranza che i prezzi continuassero a salire, rimasero intrappolati quando i prezzi dei terreni iniziarono a crollare. 

Ciò peggiorò la crisi, poiché chi aveva investito in terreni non riuscì a recuperare il denaro quando cercò di venderli.

 

L’impatto sociale ed economico.


La crisi finanziaria ebbe un impatto devastante sull’economia degli Stati Uniti.

Gli effetti furono immediati e profondi, colpendo tutti gli strati della società.

In primo luogo, la disoccupazione aumentò drasticamente.

I lavoratori che erano stati impiegati nella costruzione di ferrovie, nell’estrazione mineraria o nell’agricoltura si ritrovarono senza lavoro a causa della chiusura di progetti e dei fallimenti aziendali. 

I prezzi dei beni aumentarono, causando una grave inflazione e un calo del potere d’acquisto degli americani.

Anche la mancanza di credito disponibile peggiorò la situazione, poiché imprese e privati non riuscirono a ottenere i prestiti necessari per continuare a operare. 

Questa contrazione economica fu così grave che la recessione durò fino all’inizio degli anni ’40 del XIX secolo.

 

Mancanza di regolamentazione e nascita del Federal Reserve System.

Una delle lezioni più importanti della crisi del 1837 fu la mancanza di regolamentazione nel sistema bancario. 

Le banche private operavano senza alcuna supervisione centralizzata, permettendo la formazione di una bolla finanziaria che scoppiò in seguito a un brusco cambiamento delle politiche governative. 

La mancanza di controllo sull’emissione di moneta e sull’accumulo di debito rese evidente la necessità di un sistema di regolamentazione finanziaria più solido. 

Il Panico del 1837 sottolineò l’importanza della stabilità bancaria e la necessità di un’autorità centrale che supervisionasse la creazione di moneta e le politiche monetarie. 

Sebbene il Federal Reserve System non sarebbe stato istituito fino al 1913, il Panico del 1837 fu un precursore chiave per la creazione di una struttura finanziaria più regolamentata e sicura.

L’impatto a lungo termine.

Il Panico del 1837 sia stata una delle crisi finanziarie più gravi nella storia americana iniziale, fu anche un evento che determinò un cambiamento nel modo in cui gli americani pensavano all’economia e alla finanza. 

La crisi rese chiaro che mercati incontrollati e politiche monetarie instabili avrebbero potuto portare a una catastrofe economica. 

Nonostante le difficoltà immediate, la crisi gettò anche i semi per un sistema finanziario più organizzato, che avrebbe incluso la creazione del sistema bancario centrale più avanti nel corso del secolo successivo. 

In termini sociali, la crisi del 1837 acuì le divisioni tra classi alte e basse. 

Mentre i ricchi riuscirono a superare la crisi, i lavoratori e la classe media ne soffrirono profondamente.

Questo squilibrio sociale ed economico aumentò le tensioni politiche nel paese, che, nel tempo, avrebbero influenzato il modo in cui gli americani affrontarono le politiche economiche e sociali nei decenni successivi.

Un brusco cambiamento nelle politiche monetarie, come quello avvenuto con il Land Circulation Order, può avere un impatto diretto sui mercati finanziari.

Gli operatori finanziari dovrebbero essere attenti ai segnali di potenziali cambiamenti normativi che potrebbero influire sul valore degli asset.

La gestione del rischio è una lezione fondamentale.

La crisi ha mostrato cosa succede quando si assumono rischi eccessivi senza una solida copertura.

 

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