Attesa dei dati.
Riflessioni sul giorno prima
Nella giornata di ieri, l’S&P500 ha continuato la sua ricerca di nuovi massimi.
Il non-farm payroll, malgrado non fosse così brillante, e, anzi, sulle revisioni dei mesi scorsi fosse piuttosto negativo, sembra avere rasserenato gli animi sull’andamento dell’economia americana.
Pur con scarsa partecipazione dei grandi speculatori al rialzo, il mercato ha toccato quota 6027, poi ritraendosi nella parte conclusiva della seduta.
Nondimeno la volatilità si è contratta, in un complessivo clima di attesa dei dati di metà settimana.
Il CPI
Ci avviciniamo ai due momenti critici della settimana: mercoledì il CPI e giovedì il PPI, rispettivamente i prezzi al consumo e i prezzi alla produzione.
Su base mensile la previsione è per uno 0,2% e su base annua un aumento dal 2.3% al 2.5%. Finché il trend dovesse mantenersi sullo 0,2% mensile, anche nei mesi prossimi, è coerente con le aspettative del mercato.
Diventerebbe un problema un dato dello 0.3% o 0.4% su base mensile.
Di fatto non sappiamo ancora con certezza quanto la guerra dei dazi abbia influito sui prezzi al consumo.
Di certo, la guerra con la Cina ha fatto la prima vittima: la Ford è stata costretta a sospendere la produzione per una settimana per mancanza di forniture da parte della Cina, che ha ristretto gli approvvigionamenti di terre rare verso gli Stati Uniti.
Ops.
Sono i cinesi bravi a trovare i punti deboli degli americani, o gli americani che non si accorgono dei propri?
Nella giornata di ieri, sono iniziati i colloqui a Londra fra Cina e USA, dopo la schermaglia “vieni tu negli USA, non ci penso nemmeno siamo pronti ad accoglierti”, alla fine “facciamo un po’ di strada per uno”.
Mai vista una America così devastata. Altro che great again.
Giugno
Siamo entrati nell’area 9-27 giugno, con il 70% circa di probabilità di un ritracciamento all’interno di questa finestra temporale.
Il livello più probabile e prossimo è 5850, seguito da 5800, comunque dopo il 15 giugno se non dopo il 20.
Nella Classroom del 10 giugno esaminiamo come trarre profitto da tale eventualità, senza rischiare di perdere se ritracciamento non ci sarà.
A seguire
Se non dovesse esserci il ritracciamento di giugno, quello previsto per la terza decade di luglio e prima settimana di agosto potrebbe diventare molto rilevante.
E’ comunque probabile, entro settembre, vedere il livello 5600/5550.
Se così sarà, la ripresa del mercato per i 12 mesi successivi ripartirà da lì e novembre dovrebbe segnare i massimi dell’anno 2025.
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