Il dramma che il personaggio di Valerio Mastrandrea vive non si può eliminare con un colpo di spugna, ma rivederlo da una diversa prospettiva può dare un senso ai quei 5 secondi di troppo fino a quel momento demonizzati, anche dalla società. Il tono del film è, comunque, lieve, grazie alla sapiente regia di Paolo Virzì e a un cast scelto, nel quale emerge, con la sua velata ironia, anche Valeria Bruni Tedeschi; voto: 7+.
Cinque secondi è un film della sezione Grand Public alla 20° Festa del Cinema di Roma, direttrice artistica Paola Malanga (15 ottobre – 26 ottobre 2025).

Nella figura F1, da sx: Valeria Bruni Tedeschi, Valerio Mastrandrea, Ilaria Spada in sala.
Fonte/credits: ph. Alessandra Basile
Trama
Il burbero misantropo solitario Adriano (Mastrandrea) affitta una grande casa fuori città, in un’area immersa nel verde, isolata… o almeno così crede. Un gran chiasso, invece, arriva a disturbarlo: è il vociare giovanile di un gruppo di ragazzi capeggiati da una toscanaccia e stabilitisi abusivamente nella cadente a pezzi Villa Guelfi, proprio accanto a dove il nostro protagonista si è piazzato per stare in pace, lontano da tutti.
Lo scopo dei giovani sopraggiunti in loco è quello di ridare vita alla campagna, occupandosi, in primis, dei vigneti abbandonati; in effetti, in breve tempo, li riescono a riportare alla loro funzione, cioè a far il vino. Sono degli studenti universitari e neolaureati con un nobile ideale, ecco chi sono i vicini di Adriano, il quale, però, cerca, con ogni mezzo, di mandarli via, senza riuscirci.
L’uomo, invece, scoprirà il valore di un’amicizia un po’ speciale, che gli ridarà il senso di sé, del proprio valore come persona e come professionista: grazie al fatto che Adriano è un avvocato, egli potrà difendere i ragazzi da chi li vuole “dentro”, soprattutto Matilde, per la quale prova affetto e stima in luogo della precedente indifferenza infastidita.
Quello di Adriano è, in finale, un vero e proprio viaggio di redenzione, che gli permetterà di tornare a vivere, dopo anni di affossamento nella sofferenza; quanto accaduto in passato non sarà cancellabile, ma Matilde gli insegnerà ad amare di nuovo, soprattutto a ricominciare ad amare se stesso.
E lui le insegnerà qualcosa nelle relazioni con sé, con gli altri, nascituro incluso, e con la società, nel nome della vita.

Nella figura F2, da sx: Valerio Mastrandrea e Valeria Bruni Tedeschi in una scena di “Cinque secondi”. Fonte/credits: 20° Roma Film Fest Press material
Regista
Il suo film, Virzì dice, tratta sia di morte che di vita e: “di come il dolore possa generare tenerezza e protezione“. E aggiunge: “Il tema del padre e della paternità anima il duello tra Adriano e Matilde. (..) Intorno c’è un vigneto selvatico che, se curato, produce un vino che mette euforia“.
(tratto da contenuto press material 20° Roma Film Fest)

Nella Figura F3, la protagonista Galatea Bellugi con il regista del film alla conferenza stampa.
Fonte/credits: ph. Alessandra Basile
Recensione
Paolo Virzì-Valerio Mastrandrea-Valeria Bruni Tedeschi, un trio di tutto rispetto. A loro si è unita una giovane scoperta, che la telecamera – così ha detto il regista in conferenza stampa, sedendole accanto – “ama”: Galatea Bellugi.
Non è alle prime armi, l’attrice, anche per via di una famiglia di attori, la sua. Ilaria Spada, infine, veste qui un ruolo inusualmente drammatico e lo fa abbastanza bene, anche se la commedia è più nelle sue corde.
I meriti di questo film? Soprattutto nella regia, sia tecnica sia del cast, diretto bene. Il film si guarda e si segue fino alla fine, ma resterà impresso a lungo? Ai posteri l’ardua sentenza. Forse, sul piano recitativo, una nota di leggero demerito va ai dialoghi serrati fra i giovani, apparentemente più “spontanei”, ma più spesso poco chiari e persino forzati.
La sceneggiatura è a più mani (d’eccellenza) e senza dubbio di qualità; il messaggio che porta al film è chiaro e condivisibile: andare avanti, ricominciare da sè – trovando la forza, se serve, di staccarsi da un passato doloroso e difficile, che, comunque, non se ne andrà mai- e perdonarsi, lasciando andare coloro che, pur amati follemente, non ci sono più, perché ne resti la memoria, senza inutili ed affossanti sensi di colpa non gestiti.
All’ironia di fondo si alterna la drammaticità di alcune scene e la pellicola resta in equilibrio.

Nella figura F4, gli attori Valerio Mastrandrea e Valeria Bruni Tedeschi in conferenza stampa. Fonte/credits: ph. Alessandra Basile
Conclusione
Il film è in tutte le sale italiane dal 30 ottobre 2025. Voto: 7+.

Nella figura F5, l’attrice Ilaria Spada in conferenza stampa.
Fonte/credits: ph. Alessandra Basile

Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo.
Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com



