Vix in salita, la FED è alle porte

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Mai puntare sulle previsioni

Il prezzo, si dice, è mosso dai volumi.
 
Ed è invece difficile dire se è il sentiment a muovere i volumi, o piuttosto ad essere mosso dal prezzo.
 
Sembra che l’S&P500 stia dando sintomi di voler superare la tendenza al ribasso più lunga della storia recente: un anno, e questa idea sta muovendo il sentiment in positivo.
 
Ovviamente, là fuori, sul mercato, continua ad esserci un rischio elevato, che frena ancora una parte del capitale.
 
La settimana scorsa i trader rialzisti e gli investitori in tecnologia hanno gioito. Però la chiusura di venerdì scorso è stata fortemente reattiva, respingendo il prezzo che aveva osato valicare 4100 sull’S&P500, portandolo a chiudere più sotto.
 
E quello che è avvenuto ieri, lunedì, ha confermato la respinta. Prezzo in salita in apertura di contrattazione, poi ritorno indietro piuttosto vigoroso alla prima banale resistenza di un testa e spalle sul grafico orario.
 
Ora ci troviamo di fronte alla riunione della FED che inizierà oggi e si concluderà come di consueto con il comunicato stampa delle 20 di domani e con la conferenza di Powell.
 
Sembra che la prevalenza delle previsioni si concentri su un aumento dei tassi di soli 25 punti base. E addirittura una pausa già pronta ad un ulteriore rialzo per il prossimo futuro.
 
Non riusciamo ad attribuire a tale scenario una probabilità maggioritaria, opinione che sembra essersi ampiamente diffusa nel sentiment generale.
 
Il mercato è salito, con apparente determinazione, a sostenere valori chiave, sfondando gradualmente resistenze importanti..

Perfino il Bitcoin, con il suo ascendente di cripto dietro di lui, ha fatto un balzo in avanti, che è stato spesso in passato un anticipatore di un rally significativo dei mercati azionari. Di sicuro, un sintomo che la propensione al rischio è aumentata.
 
La FED sta monitorando il mercato azionario e, nel nostro modo di vedere, non può valutare in modo benevolo un mercato azionario che sale troppo, quando l’inflazione è ancora elevata.
 
Uno scenario come quello atteso dal sentiment ottimista del mercato vedrebbe presto l’S&P500 intorno a quota 4200, media mobile settimanale a 100. Dollar Index sotto i 100 e tassi a 10 anni dei Treasury al 3.3%. Sembra troppo bello per essere vero.
 
Uno scenario più realistico, dove vengono distribuiti nel primo semestre tre aumenti di tassi da 0.25, collocherebbe l’S&P500 nella zona dei 3950/4000 punti, come zona di punto di equilibrio.
 
Lo scenario peggiore sarebbe un aumento di 50 punti subito. Possibilità che vediamo tutt’altro che remota. In questo caso tornerebbe in auge il supporto 3800-3780, che verrebbe messo a dura prova di tenuta.
 
Quello che dobbiamo constatare nei fatti è che l’indice S&P 500:
 
• – sta interrompendo un trend ribassista di lungo periodo (minimi decrescenti e massimi decrescenti) che risale al massimo storico del 4 gennaio 2022.
• – L’S&P viene scambiato al di sopra della sua media mobile a 200 giorni su base costante per la prima volta da marzo-aprile 2022.
• – La percentuale di azioni dell’S&P 500 scambiate al di sopra della media mobile a 200 giorni è in espansione.
• – I massimi rispetto ai minimi di 52 settimane si stanno espandendo.
• – La linea NYSE Advance/Decline è al livello più alto da settembre dello scorso anno.
• – Il rally è su vasta scala, con titoli value e growth nell’S&P 500 in rialzo quasi allo stesso modo
(6,2% e 5,4%, rispettivamente).
 
O tutto questo è una grande illusione e una gigantesca manipolazione (e chi può dirlo?), oppure le cose si stanno mettendo nel verso giusto, perché anche l’ipotesi più negativa non è così catastrofica. E’ solo molto rischiosa.
 
Parliamo di opzioni: e di strategie di trading che riescono ad essere neutre rispetto alla maggior parte del tempo di esposizione al mercato.
 
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P.S.: Non puntare sulle previsioni. Non cercare di prevedere il futuro. Non emulare i maghi della previsione, ammesso che esistano.
 
Il trading si fa con il metodo. La previsione aiuta a disegnare uno scenario, che, in molti casi dimostrerà che la previsione stessa è fallace. Ma questo non deve influenzare il risultato del tuo trading.
 
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Maurizio Monti

  Editore TRADERS’ Magazine Italia