Al 40 TFF, diversi film italiani e stranieri, molti in stile drammatico o horror (2° e ultima parte)

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Al quarantesimo Torino Film Festival, nel primo weekend di due totali, il numero di presenze raggiunto è stato di 29.000, con 80.000 euro di incasso. Un quadro generale, è uscito di recente [1] ; dal pubblico presente, dalle file, talvolta, per accedere alle sale, anche dovute a un’organizzazione non al livello di altre manifestazioni cinematografiche italiane, come quelle di Roma e, soprattutto, Venezia, dalla prevendita dei biglietti e dal pienone di prenotazioni dei posti che spingeva gli accreditati a sbrigarsi nel prendere i propri, da tutto ciò, a dispetto del tempo non sempre bello e del clima freddo, si sarebbe dedotto un risultato positivo, indovinandoci sugli introiti complessivi (+43%), ma non sull’afflusso di gente (appena 37.000 totali). Insomma, c’è ampio margine di miglioramento per le edizioni future. Allora, forza Cinema!

Recensioni di alcuni dei film in concorso, in altre sezioni o fuori concorso. E qualche conferenza stampa/masterclass che hanno ravvivato il TFF.

Al 40 TFF, Mario Martone racconta Nostalgia, il film che rischia la candidatura agli Oscar, e il prossimo docufilm, quello su Massimo Troisi – 28.11.2022, Cinema Greenwich

F1) Mario Martone al 40 TFF


Nella figura F1 un primo piano di Martone all’entrata al Cinema Greenwich (masterclass).
Fonte: Ph. Alessandra Basile

A intervistare il grande regista campano Mario Martone è il direttore artistico del TFF 2022, Steve Della Casa, insieme a Daniel Grieco, che ha diretto, diversi anni fa, Malcom Mcdowell in Evilenko, presentando il film, di cui segue una breve recensione, in questa edizione. Martone, con simpatia, ma anche con un forte senso scaramantico, proprio delle sue origini, condivide con il pubblico del 40 TFF l’importante notizia di una probabile candidatura ai prossimi Oscar, come miglior film internazionale, del suo Nostalgia. Il film è stato già presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes. Tutto ciò non l’ha rallentato nella sua preparazione di un altro progetto, imperdibile: il documentario su e con Massimo Troisi, attore mai uscito dalla rosa dei personaggi più significativi del nostro cinema. Nel febbraio 2023, andremo tutti in sala a godercelo. Intanto, incrociamo le dita perché l’Italia torni a viaggiare alto, grazie a un nuovo regista nostrano premio Oscar. Forza!
Video (estratto, montato da Alessandra Basile): https://www.youtube.com/watch?v=bHKXnrI2aSQ


Al 40 TFF, arriva un surreale Coma, film francese ispirato al Lockdown: da una realtà immaginaria fino quasi a un tentato autolesionismo. Voto: 6-

F2) Louise Labèque in una scena di “Coma”

Nella figura F2 un momento del film diretto da Bonello con Louise Labèque.
Fonte: 40 TFF, Ufficio Stampa Museo Nazionale del Cinema

Nel film del francese Bertrand Bonello, sezione NUOVI MONDI, una fanciulla poco sorridente passa dal letto alla cucina, rischiando persino di farsi male apposta; soprattutto, la giovanissima immagina che stia avvenendo una sorta di Beautiful nella casa di una simil Barbie, alla quale il simil-Big Jim, con la sua canottiera, dice di aver sorpreso il suo amato avvinghiato a un’altra: le reazioni della bambola variano da incredula, a sospettosa seppure resistente all’idea di troncare la relazione, a decisa sulla conclusione della sua love story. La vicenda dei due micro personaggi è, dunque, un dramma sentimentale e ci distrae dal ritmo inesistente e dalla storia inconsistente del film. Interessanti le riprese che il regista di Coma fa dei finti Barbie e Big Jim, perché aiutano a renderceli reali, facendoci entrare nella casetta di plastica per vederli da vicino. Il regista sarebbe, stando ai suoi passati lavori, interessato a ritrarre la tipica condizione di smarrimento degli adolescenti e, questa volta, lo fa aggravando la cosa con un bel Lockdown da pandemia cui la ‘young girl’ è costretta. Conosciamo tutti quel distaccamento dalla realtà targato 2020. Alcuni passaggi del film lo rendono confuso: dall’incubo ricorrente della protagonista all’assurda trasmissione di una certa Patricia Coma, da cui il titolo, interpretata dalla brava Julia Faure, fino alla scomparsa di una ragazza dalla video-telefonata e da casa sua. Il mio voto al film è 6-.

 

Al 40 TFF, Isabella Ragonese racconta Rosa Balistreri e ci presenta il primo film da regista. Voto: 7

F3) Isabella Ragonese al 40 TFF

Nella figura F3 l’attrice al suo debutto come regista al 40TFF.
Fonte: Ph. Alessandra Basile

Isabella Ragonese debutta alla regia con il docufilm “Rosa – il canto delle sirene” sulla celebre cantante siciliana Rosa Balistreri, mancata nel 1990. L’attrice italiana ha scelto una storia vera e di donne, non solo la protagonista, ma anche delle donne ognuna con una piccola o grande vittoria in corpo. Un altro aspetto che caratterizza l’opera della Ragonese è che la cantastorie sicula è morta a soli 63 anni in povertà e solitudine. Nel film, che riesce nell’intento di ‘arrivare’, l’attrice veste, in un voluto modo annebbiato, i panni della cantante e le altre donne si presentano rispondendo a delle interviste ed esprimendosi attraverso l’arte del ballo o d’altro tipo. Tutte affermano se stesse in un mondo e una società prettamente maschilisti, che le avrebbe volute sottomesse a ingiustizie retrograde, spesso, esercitate da uomini dispotici, intolleranti dei loro diritti e desideri nel nome di principii e affetti indegni. I film biografici ci educano su fatti e vite reali, ben vengano! Voto: 7.
Video (estratto, montato da Alessandra Basile): https://www.youtube.com/watch?v=bd9n6Hh2O68


Al 40 TFF, fa il suo ingresso l’Alex DeLarge di “Arancia Meccanica” (Kubrick), Malcom Mcdowell. Voto: 7

F4) Malcom Mcdowell al 40 TFF alla sua masterclass e con il film di Grieco

Nella figura F4 l’attore Malcom Mcdowell al 40 TFF con “Evilenko”.
Fonte: Ph. Alessandra Basile

Divenne celebre, perché lavorò con il maestro Kubrick nel film che lo lanciò, il diabolico Arancia meccanica. È arrivato al 40 TFF come protagonista sia di una masterclass che ha causato una fila infinita di persone, addetti ai lavori e fan, fuori dal cinema dedicato, sia con il film fuori concorso Evilenko, datato 2004, diretto da Daniel Grieco, altro padrone di casa del festival. La storia cui il film è ispirato è quella di Andrej Romanovič Čikatilo, il cannibale di bambini e ragazzine. Daniel Grieco, a soli 17 anni, aveva recitato per Bernardo Bertolucci nel suo film Partner: al TFF, il regista romano ha precisato che a dirigere Evilenko doveva essere proprio il maestro parmense.

Con il suo film, Grieco ha voluto raccontare il tremendo fatto di cronaca con la fine del comunismo e i suoi ultimi fanatici, come lo stesso protagonista, e suscitare compassione nei confronti dell’assassino, mostrandolo come un uomo disperato e solo, con un’infanzia difficile. Del vero killer si disse che fosse sano di mente e quindi Andrej Romanovič Čikatilo venne condannato alla pena di morte. Malcom Mcdowell è davvero convincente nel ruolo, benché abbia dichiarato “I am not a method actor”. Grieco riesce a non cadere mai in scene di voyeurismo morboso o splatter. Unico aspetto discutibile è l’underacting, il recitare sottovoce e più in superficie: è una scelta registica? Voto: 7
Video (estratto, montato da Alessandra Basile): https://www.youtube.com/watch?v=JQoxK49ZGkg


Al 40 TFF, il teatro e l’amore sono i protagonisti di un film portoghese sul rapporto uomo-donna. Voto: 7,5

F5) Una scena del film “O trio em mi bemol”

Nella figura F5 gli attori protagonisti del film di Rita Azevedo Gomes.
Fonte: 40 TFF, Ufficio Stampa Museo Nazionale del Cinema

Dal teatro alla vita e dalla vita al teatro, fino al set: il film di Rita Azevedo Gomes, intitolato O trio em mi bemol, coniuga il set con il palco e la scenografia con una casa, nella quale si mescolano finzione e realtà. La storia è quella interpretata dagli attori Rita Durão e Pierre Léon, che vestono i panni dei due attori di una commedia sentimentale in lavorazione e di due ex che così si ritrovano a lavorare assieme e si riscoprono. La sceneggiatura è ispirata alla pièce di Éric Rohmer. Film e pièce sono estremamente verbosi, con dialoghi brillanti e interessanti, sempre con toni da commedia, sparati di continuo come scaramucce. Il set è la casa di lui, con la maggior parte delle scene girata all’interno e qualcuna all’esterno. A far da cupido fra i due ex innamorati, che cedono di nuovo alle lusinghe dell’amore, almeno così si intuisce, è la musica, in particolare il “Trio in mi bemolle” per piano, viola e clarinetto, di Mozart. Molto interessanti sia il testo sia il film e, anche, l’uso della doppia lingua, francese e spagnola. Un film ben fatto; bravo Pierre Léon! Voto: 7,5 

Al 40 TFF, Michele Placido alla conferenza stampa del film “Orlando” (Daniele Vicari). Voto: 7,5

F6) Michele Placido al 40 TFF

Nella figura F6 un primo piano di Placido alla conferenza stampa di “Orlando” di Vicari.
Fonte: Ph. Alessandra Basile

Michele Placido è il protagonista dell’ultimo film diretto da Daniele Vicari e intitolato come il suo personaggio, Orlando. Ad affiancarlo sul set nel ruolo di mini co-protagonista la giovanissima Angelica Kazankova, alla sua prima “grande” – precisa lei – esperienza. In conferenza stampa, Placido ha definito la sceneggiatura del film una delle migliori che abbia mai ricevuto e ha detto che fin dall’inizio aveva espresso particolare interesse per il ruolo offertogli. Vicari scrive alla fine del film, precisandolo anche in conferenza stampa, che il suo Orlando è un omaggio a Ettore Scola, che ebbe la fortuna di conoscere.

Quanto al film, i tempi e i silenzi sono gli uni lunghi e gli altri un po’ difficili, talvolta, per lo spettatore. Inoltre, nonostante gli elogi del regista per la sua piccola musa, cui comunque ha consigliato di studiare molto con apparente stupore di lei(!), il film è Placido e Placido è il film, ossia, senza la partecipazione attiva e onnipresente del grande attore nostrano, il voto sarebbe inferiore. Di Angelica Kazankova si può dire sia che il suo accento tradisca il suo italiano e la sua recitazione sia che i veri enfant prodige del cinema sono altri; mi riferisco, per esempio, al bambino de Il sesto senso o alla Portman in Leon, entrambi strepitosi. Orlando è un nonno sabino che usa poche parole e quelle poche sono in dialetto; quando suo figlio, partito anni prima per Bruxelles, lo vuole lì, si mette in partenza e raggiunge la città del futuro, di certo rispetto al suo paesino agreste, senza sapere il francese.

La scoperta che farà lo rattristerà con un senso di frustrazione per avere speso gli ultimi anni senza un dialogo con il figlio; scoprirà anche di avere una nipote di dodici anni, Lyse, dal carattere impositivo e apparentemente duro. Entrambi hanno una scorza, ma entrambi hanno tanta sofferenza e tanto bisogno di trovare una spalla. I dialoghi in Orlando non eccellono, quando ci sono, e la stratificazione dei personaggi poteva essere approfondita, almeno a livello di sceneggiatura, ma Placido ha uno sguardo che esprime tutta la nostalgia e la profondità del mondo e salva il film. Tuttavia, Orlando è fra i migliori del TFF 2022, è cinema italiano ed esprime i valori più importanti, quelli famigliari. Il voto è 7,5.
Video (estratto, montato da Alessandra Basile): https://www.youtube.com/watch?v=YkLK73rklBc


Al 40 TFF, il caso dell’assassinio del piccolo Daniel Morcombe nell’australiano The stranger. Voto: 7

F7) Una scena di ‘The stranger’ con Joel Edgerton e Sean Harris

Nella figura F7 un momento del film di Thomas M. Wright al 40 TFF.
Fonte: 40 TFF, Ufficio Stampa Museo Nazionale del Cinema

Un terribile caso giudiziario, accaduto nel nuovo millennio, ha scosso l’Australia per la tragicità del reato commesso, poiché la vittima era un bambino, e per la durata, caratterizzata da 8 anni di indagini e pedinamenti che hanno portato a una soluzione aberrante. The stranger si ispira, cioè, all’omicidio di Daniel Morcombe e alla più grande operazione di polizia sotto copertura nella terra dei canguri. Il film di matrice Netflix è uscito prima del 40 TFF, lo scorso ottobre. I due protagonisti, Mark Frame e Henry Peter Teague, sono interpretati, rispettivamente e magistralmente, da Joel Edgerton e Sean Harris, classi 74 e 66, sotto la regia dell’attore Thomas M. Wright, noto anche come Tom Wright, alla sua seconda prova cinematografica da regista.

A caratterizzare il film come la strana coppia Mark-Henry è l’amicizia che si instaura fra i due nella deserta e vasta Australia che percorrono in auto insieme. È la forza di due anime contro la solitudine di una singola anima: i due affrontano solitudine e isolamento uniti. Purtroppo, però, Mark scopre, a un certo punto, che il neo amico, cui ha proposto di entrare in una solida organizzazione criminale, capace, in cambio, di cancellare le tracce dei reati commessi così da far ricominciare la propria esistenza da zero, non è chi dice di essere e la sua colpa è talmente grande da essere intollerabile per Mark. Voto: 7.

Conclusione
Concludo questa rassegna di film, video, conferenze, masterclass, almeno di quelli e quelle cui ho potuto assistere nei pochi giorni di permanenza a Torino, iniziati con l’intervista ai registi di Parlami d’amore (uscita precedente), con una speranza rivolta al grande schermo, al cinema, e un augurio: che i film possano sempre e a lungo essere visti in una sala dedicata, con un pubblico reale, nel buio dell’immaginazione e nel suono di un’epoca per fiction, su uno schermo gigante.

  1. https://www.lastampa.it/torino/2022/12/08/news/tff_2022_i_numeri_non_decollano_gli_spettatori_sono_stati_37_mila-12400660/

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com