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Tesla e la prossima rivoluzione industriale

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Anni venti, il 2020 è solo un assaggio

Forbes l’ha definita la Next Industrial Revolution, la Prossima Rivoluzione Industriale.

I più grandi imprenditori del mondo, da Jeff Bezos, a Bill Gates e perfino quell’avaro cronico di Zuckerberg stanno investendo miliardi di dollari in tale progetto.

È la seconda onda della rivoluzione industriale. Un nuovo periodo storico che si apre.

Ma prima di parlare di questo e spiegare meglio che cosa intendo, facciamo una riflessione ulteriore.

C’è una ragione precisa per cui il sentiment generale degli investitori sta pompando in modo così virulento il titolo Tesla. È una ragione che chi ha un po’ di dimestichezza con la Dinamica Mentale è in grado immediatamente di comprendere.

Tutti coloro che investono su Tesla, sospinti dal FOMO, l’ansia di essere tagliati fuori e di non partecipare all’opportunità della loro vita, hanno una percezione non cosciente di ciò che l’azienda rappresenta nello sviluppo industriale futuro.

Si tratta di una percezione errata, la realtà sarà molto diversa.

Il fenomeno Tesla è la convinzione che essa sia l’azienda votata a rappresentare un segmento nuovo del futuro: segmento destinato ad avere, secondo quella percezione, uno  sviluppo così rapido che qualunque valore si voglia attribuire a Tesla è valido.

Tesla non ha un valore attribuibile, perché rappresenta quel futuro. Un segmento sconosciuto e percepito come talmente innovativo da poter essere soltanto intuito e non razionalizzato.

Ora, se torniamo a quella che Forbes chiama la Next Industrial Revolution, e che ha attratto i più grandi investitori del mondo, scopriamo che il segmento che si sta aprendo è tutt’altro che l’auto elettrica.

È invece il comparto della robotica: nel quale l’automobile e il settore dei trasporti su strada verrà coinvolto massicciamente, perché l’auto si guiderà da sola. E anche i camion.

Venti stati americani, hai letto bene, il 40% degli Stati Uniti, autorizza già il trasporto su strada senza autista.

È una tecnologia basata su sensori ad altissima tecnologia, capaci di interpretare in frazioni di nanosecondo milioni di punti intorno ad essi. E di guidare qualsiasi mezzo senza intervento umano.

Tale tecnologia è già applicata in altri settori, per scopi militari, nella chirurgia di precisione, nell’industria manufatturiera, nella logistica. E, come detto sopra, nei trasporti.

Questo sarà il settore a più alto sviluppo industriale dei prossimi decenni. Capace di portare una vera seconda onda di rivoluzione industriale, riallocando risorse umane ed economiche in modo completamente diverso da quello attuale. Cambia a fondo il nostro modo di vivere, cambia la realtà intorno a noi. 

Per darti soltanto un’idea: General Motors ha investito 15 miliardi di dollari nella sua “Cruise”, la flotta di veicoli senza conducente. Ford 4 miliardi di dollari e sta collaudando il suo veicolo senza pilota ogni giorno nel traffico di Washington. Google ha lanciato Waymo, veicolo senza conducente che sta viaggiando nell’area di Phoenix, in Arizona.

Il futuro è ora, non domani.

Anche Tesla ha annunciato che l’anno prossimo ha intenzione di allinearsi al progetto di guida senza conducente, senza specificare né date né importi che sarà in grado di investire. Vedi bene che la realtà è molto diversa dalla percezione apparente creata dal FOMO.

Ci sono alcune aziende che si sono specializzate nel segmento industriale della robotica e della componentistica relativa. E che hanno potenzialità incredibili di sviluppo.

Ora, ti invito ad una riflessione profonda e conclusiva: la robotica entrerà di prepotenza nella nostra vita, molto molto prima di quanto tu non ti aspetti.

È vicina l’epoca che le automobili costeranno un terzo di quanto costano oggi e dove probabilmente il mercato si sposterà drammaticamente sull’online, facendo scomparire intere filiere legate all’automobile.

Milioni di autotrasportatori modificheranno la propria vita, miliardi di operai cambieranno il modo di lavorare, miliardi di persone vivranno in una realtà diversa e maggiormente automatizzata.

Ricordi le Intel o le Oracle all’inizio della rivoluzione informatica, quando valevano pochi centesimi?

In questo momento i listini si stanno popolando di aziende che saranno le Intel e le Oracle della robotica: oggi valgono pochi centesimi o pochi dollari e domani moltiplicheranno il loro valore in modo esponenziale.

Nel frattempo, i mercati non viaggeranno sempre all’insù. No. Sconteremo un’ondata monetaria inflazionistica, sconteremo l’improvvisa percezione di perdita di valore della moneta e i prezzi della Borsa diventeranno molto più selettivi, come già sono ora, rispetto anche a 12 o 24 mesi or sono.

È già qui una nuova era.
 

Per questa ragione, i mercati di oggi sono più complicati. C’è una old industry che sta preparando una sorpresa al mondo per cavalcare una New Industrial Revolution. E nulla sarà come prima.

Queste sono le ragioni fondamentali per cui da tempo sto predicando l’impossibilità materiale di poter affrontare i mercati con una sola strategia, semplicemente diversificando i sottostanti.

Non ha più senso: il Covid rischia di farci perdere la cognizione vera di una nuova realtà che è già fra noi e non “sarà un giorno lontano” fra noi.

Quando la trasformazione diventa rivoluzione, qualche cosa di grande avviene, che sta molto al di sopra della nostra capacità percettiva: vedremo fenomeni, sui mercati, che non abbiamo mai visto, di cui il 2020 è stato solo un tiepido assaggio.

Nel mondo delle opzioni, puntare su strategie monotematiche, addirittura non direzionali, in un mondo che sta diventando polarizzato nella direzione (una parte è destinata a crollare e una parte ad emergere) diventa una follia.
 

Le strategie non direzionali, da sole, porteranno a crisi crescenti di portafoglio fino al crash di alcuni di essi.

Strategie non direzionali ben governate all’interno di un portafoglio diversificato di strategie, alcune delle quali anche direzionali, è il modello a cui puntare. L’unico modello che è destinato a battere i mercati.

Giovedì 10 dicembre scorso alle ore 18, abbiamo messo a disposizione 55 minuti di pura grandiosa Cultura finanziaria di altissimo livello per condividere con te il metodo delle Opzioni Deliziose: insieme con Alessio Trottarelli e Simone Rossi, abbiamo illustrato le strategie e abbiamo parlato di come si costruisce un vero portafoglio diversificato adeguato agli anni venti. Ci siamo dentro, che lo vogliamo o no, è così. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione, è una occasione di grande imperdibile Cultura Finanziaria.

P.S.: Per averlo vissuto, e lo racconterò in uno dei prossimi articoli, so quanto sia duro mandare in pensione sistemi di trading che non funzionano più. Ti senti tradito dai compagni di strada. Ti senti colpito nell’ego, come se avessi ingaggiato una battaglia e ti accorgi di avere torto.

Siccome l’ho vissuto, ti metto in guardia caro lettore. È un comportamento comprensibile ma profondamente sbagliato. Perseverare nell’errore, per non voler rimettersi in discussione, è diabolico. Ho esaminato nella mia vita più di 700 sistemi di trading. Mandare in pensione i sistemi che non funzionano è un obbligo morale verso se stessi e verso il mondo che ci circonda.

Chi non ne ha il coraggio, è un perdente, destinato alla rovina e a rovinare chi lo segue.

Clicca per condividere con noi le strategie delle Opzioni Deliziose: per cavalcare gli anni venti che sono iniziati da un pezzo. Iscriviti e vedi la registrazione.

 

Maurizio Monti

 

Editore Istituto Svizzero della Borsa

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