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Target, basta la parola!

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10 gennaio 2018Inizia un nuovo anno di trading, si spera sia un anno decente, soprattutto dal punto di vista salute e poi perché no anche dal punto di vista della redditività. Che salga o che scenda non importa, basta essere nella direzione del movimento e basta sapere fin dove dovrebbero arrivare.Ecco, questa è una delle informazioni più importanti che un trader possa avere (naturalmente secondo il mio trader pensiero!), sapere fin dove dovrebbero arrivare, almeno fin lì! Quelli che io chiamo T1, il primo target che sarà preso con probabilità tra 80 e il 100%, ma l’80 a me basta, mi accontento già.Vi allego la tabella valida per tutto il 2018, ci sono alcuni cross e i principali indici. Va bene sia per CFD che Futures intanto le differenze in termini di valori sono minime.F1) Tabella TSI T1TSI T1, tabella con i target ad alta probabilità che verranno raggiunti nel corso del 2018, indicatore TSI Bruno Prelli.Fonte: dati Banca Sella ExtremeCome usarla? Semplicemente vedremo i prezzi arrivare almeno fino a T1up, quindi target 1 a rialzo se lo strumento analizzato salisse, mentre sarà valido il T1dw, quindi target 1 a ribasso, se scendesse. Come facciamo a sapere se considerare T1up o T1dw? Semplice.La strategia di trading più facile, più semplice e più funzionale che esista: sopra “open annuale” sarà long, sotto “open annuale” sarà short! Tanto semplice, tanto banale che non viene quasi mai considerata ma ha un effetto devastante, soprattutto nel medio, lungo. Poche operazioni e ampi movimenti. Cosa chiedere di più.Esempio: prendiamo il Fib, ha aperto a 21760. Vediamo che dalla tabella ha come proiezione a rialzo, T1up a 24447, per cui finché staremo sopra 21760/21700 il target cui punteremo sarà per 24447 e quindi si faranno solo ed esclusivamente operazioni long, rialziste (quasi “esclusivamente”, perché esiste anche il controtrend).Se il prezzo scendesse sotto 21760 invertiremo l’operatività. Si cercheranno prevalentemente le operazioni ribassiste. E’ tanto banale, non ci vuole un guru e nemmeno il sacro Graal. E’ alla portata di tutti ed è semplice da applicare. Se sarà un anno tendenzialmente a salire STAREMO sopra open e avremo una probabilità dell’80%, ma anche di più, che arriveremo a 24447 come minimo. Sia chiaro che il T1 NON è il valore massimo da raggiungere, ma quello minimo. Per cui si dovrebbe andare anche oltre a tale valore. Ecco perché esiste anche un T2, ma è altra storia.Tips and Tricks, i trucchi in gergo anglosassone, arriviamo a 24000 e rotti e non vogliono sapere di fare il T1? Ottimo segnale che andranno a fare T1dw reversando il trend quando tutto sembra apparentemente long conclamato! C’era una pubblicità che diceva: provare per credere! E’ il segnale che adoro più di tutti questo. Ultima osservazione, non prendete i valori in modo fiscale, io lavoro per “aree” per cui sempre riferendoci al Fib il 24447 gli do una tolleranza di un centinaio di punti +o-. Quindi valori compresi tra 24350/24600 io li considero come “l’area T1”.Questo è il mio regalo, buon anno a tutti! E ne riparleremo verso novembre… per i risultati. Bruno Prelli Bruno Prelli, mi avvicino ai mercati finanziari nel 1993 che da allora seguo costantemente e opero per gestire i miei investimenti. Ho partecipato a diversi concorsi fra cui le 2 edizioni della TRADERS’ Cup ottenendo un secondo posto nel 2014 sulle azioni e il primo posto nell’edizione 2015 sezione algotrading. Seguo costantemente i future sugli indici azionari e sulle azioni italiane. Attivo sui social o tramite il mio canale www.privatetrading.it

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