Miniserie Stay Close

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Una serie Netflix tratta dal romanzo scritto da Harlan Cobe

Dal 31 dicembre scorso, sulla piattaforma di Netflix, è arrivata la miniserie thriller interpretata da Cush Jumbo: un matrimonio imminente è messo a rischio da un terribile passato occultato per anni. ‘Stay Close’, genere giallo, è diviso in 8 episodi da circa 50 minuti l’uno. Una caratteristica comune alle opere dello scrittore di riferimento, Harlan Cobe è qui anche co-produttore esecutivo, al cui libro è ispirato questo prodotto per la piattaforma è quella tematica: ci sono, sempre o spesso, una donna al centro della storia e un evento del passato che sconvolge il presente della protagonista. Cush Jumbo, la protagonista appunto, è nota, soprattutto, per il suo ruolo in ‘The Good Wife’, una serie della CBS Television Studios uscita fra il 2009 e il 2016. Anche gli altri attori di ‘Stay Close’ sono, in gran parte, star televisive. Daniel O’Hara e Hannah Quinn sono i registi della serie. Trama: Megan e il fidanzato, insieme da 17 anni, finalmente fissano la data delle nozze: hanno tre figli, di cui il maggiore è una ragazza di nome Kayleigh. Prima di convolare, Megan fa un ultimo salto nel suo passato nascosto a tutti, o quasi, con l’obiettivo di tagliare ogni legame con esso e seppellirlo, ma qualcuno la nota. Un uomo, frattanto, scompare nel nulla nelle vicinanze del luogo simbolo della precedente vita di Megan: il Vipers. Proprio la capa del locale contatterà la nostra protagonista, perché una persona, che si credeva morta, sembra la stia di nuovo cercando. Mistero e thriller gli ingredienti di questa fiction. Pian piano, passato e presente si intrecciano come Megan mai avrebbe voluto. Ci sono una Cassie e una Megan, l’una di ieri, l’altra di oggi. Chi corrisponde a verità? La persona è la stessa, ma le vite vissute sono (state) due e ben distinte. Se il futuro marito sa chi è Megan, un altro uomo, sulle sue tracce, conosce bene Cassie. E c’è un terzo personaggio coinvolto. E forse un quarto…

Il pericolo di chiudere con il passato
Un segreto tenuto per 17 anni è ora a rischio per Megan; pronta a indossare l’abito bianco, tuttavia, casca nella tentazione di tornare nel luogo del suo ieri, al Vipers, convincendosi che sarà per una sola e ultima volta. Sin dall’inizio, ci si chiede se la protagonista sia la vittima e se sia direttamente o indirettamente tale, oppure se sia artefice, in qualche modo, di alcune scelte passate che lei non ha mai rivelato a nessuno. Ai tempi, era una ragazza senza famiglia. Stewart Green: lui, che faceva parte della vita di Cassie ed è sparito da diciassette anni, è morto o era solo fuggito? Megan sospetta che sia vivo perché l’amica Lorraine Griggs, a capo del Vipers, la contatta dicendole che ancora esiste e, forse, la cerca. Ray Levine: si tratta di un ex che Megan aveva abbandonato, seppure lui fosse veramente innamorato di lei; era spesso violento. Megan dubita che, nei misteri che la circondano, sia coinvolto proprio Ray: forse per una gelosia verso il futuro marito Dave? Fra Megan e Lorraine riaffiora un sincero affetto.

F1) Locandina di Stay Close, la miniserie targata Netflix


Nella figura 1 la locandina della serie di genere thriller, in 8 puntate, prodotta da Netflix.
Fonte: https://movieplayer.net-cdn.it/images/2021/12/20/stay-close-poster.jpg

Analisi e recensione
Stay Close è una serie cui darei discreto, forse è troppo televisiva, anzi ‘telenovelica’. Per esempio, l’espressività degli interpreti sembra spesso tesa a ‘indicare’ gli stati d’animo dei loro personaggi al pubblico. La serie, che non è troppo lunga, poteva essere sviluppata in metà degli episodi. Molte scene sono prevedibili. La musica è ripetitiva e troppo presente, perciò nessun effetto tensione. Parliamo del cast. Gli attori principali sono singolarmente bravi e impegnati, ma diretti come? Non metterei la mano sul fuoco quanto a questo punto. D’altra parte, il regista è l’elemento chiave della riuscita di un prodotto che sia video o su un palco. I protagonisti sono due britannici e un nordirlandese. Partiamo da Cush Jumbo (Megan) tra i cui lavori menziono Harley StreetTorchwood, due serie del 2008 e 2009, e la successiva The Good Fight. Passando a Richard Crispin Armitage (Ray), 50 anni, si è fatto conoscere al pubblico con i ruoli interpretati nella miniserie Nord e Sud, nella serie Robin Hood
 e nella trilogia cinematografica de Lo Hobbit. James Nesbitt (Michael), classe 1965, si è guadagnato recensioni positive fin dalle sue prime apparizioni su palco e schermo e la notorietà con la serie tv Cold Feet e il film Svegliati Ned. Tornando alla trama, dirò che non ritengo si generi nello spettatore, per lo meno non in me, l’interesse necessario per il ragazzo scomparso, cercato dalla prima all’ultima puntata, Carlton; ne risente la curiosità su cosa gli sia accaduto. Perché? Forse dipende da una non sufficiente stratificazione del personaggio. Magari si tratta di una scelta precisa. Questo, però, resta a mio parere un punto debole a livello di sceneggiatura e riuscita dell’intera serie.

F2) James Nesbitt e Jo Joyner, i due detective di Stay Close


La figura 2 mostra due degli altri attori principali della serie in una scena della miniserie.
Fonte: https://www.tvserial.it/wp-content/uploads/2021/12/stay-close-credits-vishal-sharma.jpeg

Conclusioni: vale la pena vederlo?
Sì/no. Stay Close non è particolarmente violento, il che è positivo, perché vi è il tentativo di far entrare nella giusta atmosfera senza ricorrere alla soluzione semplice della violenza esplicita. Inoltre, ha una durata contenuta complessivamente, altro pregio per un giallo. Infine, nonostante a mio parere resti un prodotto nel suo genere un po’ debole, chi lo segue vuole arrivare alla fine. Poi, come detto, non è esente da difetti: lo schema per puntata è lo stesso e stile soap; infatti, inizia con il risolvere l’interrogativo della puntata precedente, prosegue con una rivelazione scottante e termina con un piccolo colpo di scena, il tutto sottolineato a più non posso dalla musica ripetitiva. Comunque, la serie Stay Close può incontrare il gusto degli appassionati di crime e pone una domanda: quanto conta chi sei stato se diverge da chi sei ora? Il quesito mi riporta al mio amato Closer, il cui titolo letteralmente significa ‘più vicino’: l’opera, teatrale e filmica, del fu Patrick Marber si interrogava sulla giustezza, o meno, della verità a tutti i costi e sulla capacità della stessa di avvicinare due persone in relazione o, invece, allontanarle? In conclusione, Stay Close pone temi interessanti con diverse connotazioni. Voto: 6/7.

Trailer in v.o.: https://www.youtube.com/watch?v=nonC9TyX9hM

F3) Il libro Stay Close dal quale è tratta la miniserie Netflix


Nella figura 3 la copertina del libro scritto da Harlan Cobe, co-produttore esecutivo della serie.
Fonte: https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/81hfF-9GRxL.jpg

 

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com