Vogliamo esserti sempre vicino e il nostro Customer Care risponde 24 ore 365 giorni l'anno. Per i tuoi quesiti di Cultura Finanziaria o per raccontarci la tua esperienza di trader o investitore chiama 0230332800 oppure manda un sms o un whatsapp al 3208756444 o manda una email a info@traders-mag.it

Pericolosa instabilità

Ultima ora

Scelti per te

Non fidarti di settembre.

Entriamo nella settimana della conferenza di Powell.

La scorsa settimana, l’S&P500, all’unisono con gli altri due principali indici americani Nasdaq e Dow Jones, hanno di nuovo cercato l’aggressione ai massimi.

Il nostro algoritmo che aveva previsto una inversione possibile intorno al 10 settembre, più o meno tre giorni, in realtà ha colto una inversione intraday di 100 punti il giorno 11 settembre, da cui il mercato è potentemente rimbalzato di 170 punti.

Movimenti come questi sono tipici di fasi di mercato con forti strappi, cambi di direzione e una sostanziale e pericolosa instabilità.

Nel nostro articolo pubblicato l’8 settembre sulla rubrica Ultima Ora di Traders’ Magazine “L’S&P500 perde più del 4% ma non è finita” ( https://www.traders-mag.it/sp500-perde-piu-del-4-percento-non-finita/ ) avevamo scritto:

“Il 10 o l’11 settembre presentano alcune caratteristiche per un rimbalzo del mercato dopo una possibile forte discesa: la seconda decade di settembre potrebbe essere più interlocutoria della prima e dare origine ad un tentativo di rimbalzo.

Tale tentativo potrebbe essere di breve durata, perché dal 18 settembre in poi la probabilità stagionale di un ribasso fino alla prima decade di ottobre è molto alta.”

Venerdì, è sembrato di cogliere un clima molto ottimistico sui mercati sulla scia dell’articolo pubblicato dal Wall Street Journal, nel quale si sosteneva che i governatori componenti il FOMC erano ancora lontani dal prendere una decisione sul taglio dei tassi: questo alimentava la probabilità di un taglio di 50 punti base, anziché 25, che, nell’immediato, suscitava l’ottimismo dei mercati.

Nondimeno, in serata, si inseriva il parere (spesso moderatamente contrarian) dell’economista senior di Interactive Brokers Josè Torres.

Il buon Torres, poco propenso alle posizioni emotive e molto portato ad una visione più allargata, non è del tutto ottimista su un intervento troppo significativo sui tassi: secondo lui, un taglio di 50 punti base ci farebbe assistere ad un drammatico rialzo della curva dei rendimenti e, soprattutto, ad un balzo molto significativo dello yen rispetto al dollaro, che, alla fine, non risulterebbe positivo per le borse.

Il rapporto USDJPY è spesso correlato con le borse americane, anche se alle volte con qualche differenza temporale di breve termine.

L’opinione di Torres appartiene alla più classica interpretazione dei mercati, secondo la quale un intervento troppo frettoloso ed incisivo sui tassi potrebbe produrre, dopo una possibile onda emotiva positiva, l’interrogativo agli investitori se “la FED sappia qualcosa che noi non sappiamo”.

Un intervento di 50 punti base fa scendere il rendimento dei titoli del tesoro a 2 anni più del rendimento a 10 anni, con il conseguente aumento dei prezzi delle obbligazioni.

Può essere, peraltro, considerato un pessimo segnale per l’andamento economico, ancor di più dopo il ridimensionamento del numero di posti di lavoro creati negli ultimi 12 mesi, dopo la correzione dell’”errore di calcolo” di ben 818.000 unità.

Ovviamente, l’ipotesi di stress economico sottintende debolezza dei profitti ed è la cosa che meno piace alle borse.

Questo può creare un decremento dell’attrattiva verso il dollaro, con conseguente aumento di valore dello yen. E l’incubo dell’incremento di volatilità del 5 agosto è, ovviamente, ancora ben vivido nelle menti degli investitori.

Torres cita anche alcune fonti statistiche molto interessanti, secondo le quali un taglio dei tassi moderato di 25 punti base è molto più accettato dai mercati azionari e dagli asset a maggior rischio, proprio per le ragioni spiegate sopra.  

Il 20 settembre è scadenza tecnica delle opzioni ed è anche una data critica per possibili inversioni del mercato: ne parleremo ancora nei consueti articoli dopo la elaborazione domenicale degli algoritmi.

Sul nostro canale webinar, abbiamo parlato di petrolio, della sua stagionalità, del suo trend, le perturbazioni che crea a se stesso e all’andamento economico.

Siamo di fronte ad un periodo molto controverso, di battaglia dei prezzi fra produttori e tendenze non proprio positive del mercato: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

P.S.: Parleremo presto del Vix, che tocca un minimo stagionale proprio in questi giorni.

Settembre è un mese infido, dove la parte centrale del mese, come espresso in precedenza, è laterale o positiva. Nell’ultima decade, la volatilità potrebbe innalzarsi, e i sintomi potremmo, in ipotesi, vederli già nella settimana entrante.

Condividi con noi la Cultura finanziaria della principale commodity energetica: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

Martedì 17 settembre alle 11.30 ritorna Classroom, riservata agli abbonati a Traders’ Magazine: se ancora non lo hai fatto, sottoscrivi l’abbonamento a condizioni imperdibili, invia una  email a info@traders-mag.com con il tuo nome, cognome e numero di telefono e sfrutta il momento irripetibile per aderire alle offerte speciali che la prima rivista di trading in Italia ti ha riservato.

 

 

 

Maurizio Monti

Editore

Istituto Svizzero della Borsa

Webinar: clicca per iscriverti gratis

Abbonati a Traders' Magazine Italia

A partire da 63€/10 mesi

Riceverai ogni settimana la versione digitale, di TRADERS’ Magazine