Paura di scendere o paura di non guadagnare

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Dollaro debole, festeggiano le Commodities

I mercati americani hanno vissuto una settimana di pausa di riflessione.

Lunedì 19 aprile, la maggior parte degli indici mondiali ha toccato nuovi massimi storici o comunque massimi molto importanti, per poi ritracciare durante la settimana, seguendo l’incertezza americana.

Fra questi, in Europa, il Dax tedesco e l’AEX olandese, che, dopo il massimo di tutti i tempi nel primo giorno della settimana, hanno ritracciato nella parte centrale della settimana per poi sviluppare un altro rally venerdì.

Lo SMI svizzero si è fermato quattro punti prima del suo massimo storico del 20 febbraio 2020, con un movimento similare a quello del cugino tedesco.

Identica situazione per l’ASX australiano. Più grigia la situazione in Giappone e soprattutto in India, dove il Nifty è sprofondato ai livelli di inizio febbraio.

Grande festa sulle commoditiesSoia, granoturco e grano su massimi importanti di molti anni. Oro e Argento in apparente ripresa con massimi del mese il giorno 21.
 
Il Bitcoin, dopo il minimo del 18 aprile, ha tentato una ripresa: è invece sprofondato ancora di più fino a sfiorare quota 47.000. Come già commentato nei giorni scorsi, troppe dichiarazioni ufficiali contro le cripto hanno spaventato gli investitori.   
 
Il comportamento dei mercati è in linea con la previsione del nostro algoritmo di una possibile pausa del rialzo durante la settimana. Aprile sta mantenendo la promessa di importanti massimi, ma stiamo andando verso un possibile più incerto mese di maggio.
 
Lo stesso fenomeno che ha colpito il bitcoin, potrebbe estendersi alle borse, per alcune incertezze emerse negli ultimi giorni, sia a livello geopolitico che a causa delle dichiarazioni di Biden di voler tassare fino al 43,8% i profitti di borsa per chi possiede redditi elevati. Se c’è un modo per affossare Wall Street è parlare di tasse.
 
La prospettiva di aumento delle imposte sulle multinazionali e le grandi Corporation e l’aumento di tassazione dei guadagni finanziari, insieme con qualche screzio geopolitico, sono un mix che ci induce ad essere prudenti per il mese di maggio.
 
A questo si aggiunga la convinzione ormai diffusa negli investitori di trovarsi in una bolla: questo potrebbe dare origine ad una prima correzione, più seria di quelle viste recentemente, seguita da un possibile forte rally.
 
Poi, probabilmente, più avanti, la bolla è destinata ad esplodere sul serio, ma, nel frattempo, deve tornare la convinzione inversa, animata dalla paura di essere tagliati fuori: il cosiddetto “Fomo”, fear of missing out, di cui abbiamo parlato più volte su queste colonne, che sembra essere la componente che rappresenta la parte avida del sentiment in questa epoca.
 
I modelli previsionali si trovano in una condizione di difficoltà oggettiva, trovandosi a valutare tramite algoritmi matematici una condizione di inondazione di liquidità mai vista prima: è evidente la distorsione che questa crea nei prezzi.
 
Gli algoritmi prevedono un prosieguo dell’effetto di inversione a cavallo del primo maggio, simile probabilmente a quello vissuto nella settimana precedente. A cavallo del 23 maggio, più o meno quattro giorni un livello di inversione ancora più forte rappresentato da un minimo o un massimo importanti.
 
Stiamo per approcciare un maggio di correzione per le borse? Potrebbe esserci qualche sintomo in tal senso. Ma con la liquidità in circolazione, la matematica ha un indice di fallibilità superiore al solito.
 
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Maurizio Monti

 

Editore TRADERS’ Magazine Italia