Parola d’ordine, divergenza

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Attenti al Nasdaq

La settimana scorsa sui mercati americani ci fornisce numerosi spunti di analisi e commento.

L’indice Dow Jones Industrial Average ha esordito lunedì 9 novembre con un gap up clamoroso, causato dalla notizia del vaccino di Pfizer-BioNTech.

Il Gap up ha poi contribuito a disegnare un’isola perfetta sospesa nel vuoto: vuoto che ora costituisce una area di supporto.

Il minimo relativo dell’indice il giorno 12 novembre è andato a toccare il livello del massimo relativo del 12 ottobre, quasi a voler chiudere ciò che era possibile chiudere al momento.

Il 30 ottobre, i future dei tre indici Dow, S&P500 e Nasdaq, erano partiti al rialzo da una divergenza rialzista interessante, dove il solo Dow aveva sfondato i minimi del 24 settembre.

Il 9 novembre si è verificata una divergenza ribassista, con il Nasdaq che non è riuscito a violare i massimi precedenti del 2 settembre, come è avvenuto per il Dow e l’S&P500.

Lo stocastico sui tre indici, a causa della volatilità impropria creatasi il giorno 9 novembre con il tentativo di salto di tutti gli steccati possibili, registra altresì una divergenza ribassista.
 

Anche la chiusura settimanale è in sostanziale divergenza, con l’S&P500 che ha appena superato di circa tre punti il massimo del 2 settembre, ma ha chiuso sotto, il Dow Jones ha superato invece il massimo del 2 settembre e il Nasdaq si è tenuto invece parecchio sotto quel livello.

Rammento anche che il Dow Jones ha superato in volatilità il 9 novembre i massimi pre-covid, ma è il solo dei tre indici ad avere ancora una chiusura settimanale inferiore.

I sintomi di una delle più grandi rotazioni settoriali della storia sembrano esserci tutti. I tecnologici cedono il passo ai titoli industriali, con l’S&P500 che fa da grande mediatore dei due macro-settori.

Tale rotazione va monitorata con molta attenzione: infatti, la possibile cessazione dell’ondata emozionale sui titoli tecnologici, può portare a qualche sgradita pausa di riflessione per una parte della liquidità, prima che questa ruoti totalmente su altri titoli con prospettive e potenzialità che potrebbero essere di là da venire.

Questo potrebbe portare ad un temporaneo assestamento dei prezzi su un livello più basso. Se questo avvenisse, sarebbero livelli da ricomprare quelli nell’area 3450 di S&P500, se venisse offerto.

A livello di algoritmi temporali, la previsione da noi pubblicata nelle settimane scorse di un massimo (o minimo) possibile nella seconda settimana di novembre, in particolare nei giorni 9-10 novembre, si è concretizzata con il grande massimo di volatilità del giorno 9 novembre.

I prossimi punti di inversione sono individuati dal nostro algoritmo temporale nei giorni 27 novembre più o meno quattro giorni, e poi 8-9 dicembre, seguiti dal 24-28 dicembre.

Fra martedì e giovedì della settimana entrante (17-19 novembre) possibile punto di inversione temporanea. Se si verificherà e con quale impatto difficile dirlo.

Escludiamo, al momento, ingressi in corsa sui livelli attuali e per i più aggressivi consideriamo l’ipotesi dello short a 3650-3670 di S&P500 se verrà offerto. Ma solo se si è disposti a sopportare un rischio elevato.

Martedì mattina 17 novembre scorso alle ore 10.30, al Martedì della Borsa l’analisi dei mercati con il metodo Scelta Vincente ci ha illustrato ulteriori possibili spunti di trading e di investimento su indici, commodities e azioni. E come di consueto, il focus è stato sui titoli più interessanti del momento per i mercati internazionali e per quello di Borsa Italiana. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

P.S.: Molti istituzionali avevano chiuso le posizioni short sull’azionario a cavallo del 30 ottobre e del 2-3 novembre. E questo ha dato origine al rally poderoso cui abbiamo assistito nella prima settimana di novembre. L’impatto della notizia del vaccino è stato elevato dal punto di vista della volatilità, ma scarso nell’effetto finale complessivo, dando però origine ad uno switch importanteAttenzione al Nasdaq che non performi più come prima, perché una accelerazione ribassista sul Nasdaq, se dovesse esserci, non è mai facile da gestire. Clicca per condividere con noi un’ora di grande Cultura finanziaria. Iscriviti e vedi la registrazione.

 

Maurizio Monti

 

Editore TRADERS’ Magazine Italia