Quel ‘MATT’ di Antonio Ligabue: l’intervista alla Pina del film, Paola Lavini

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Introduzione
Paola Lavini mi risponde alle 14.30 di un sabato di febbraio e stiamo al telefono per quasi un’ora. Fra donne ci si intende, se poi entrambe attrici. Ma io qui vesto, come sempre e con gioia, i panni di intervistatrice. E la prima cosa che scopro è che Paola è giusto reduce da una breve puntata tedesca finalizzata alla proiezione in anteprima europea (in concomitanza con Roma e Milano, infatti ero nel pubblico stampa al cinema Anteo) di ‘Volevo Nascondermi’, l’ultimo film di Giorgio Diritti vincitore alla 70° Berlinale di un Orso d’argento per Germano. (www.berlinale.de/en/programme/programme/detail.html?film_id=202007198&openedFromSearch=true ; www.youtube.com/watch?v=9qfe4yL8ZuQ). Nel film Paola interpreta Pina, un’attrice anch’essa, ed è presente in tre scene con Toni, Antonio Ligabue alias Elio Germano.

70° Berlinale – Germano vince. L’Arte italiana in pole position ai tempi del Covid19.
TRADERS’: Si trattava della prima proiezione anche per te, dunque la prima volta che ti vedevi, anzi che vedevi la tua Pina del film. Sei soddisfatta? Quali le impressioni tue e del pubblico?

Lavini: Il film è stato accolto benissimo, sia dal pubblico che dalla stampa presente che gli ha dedicato l’attenzione che si meritava. E’ un film che ha colpito. Il film è ovviamente molto al maschile, con un protagonista maschile. Ma sono contenta. Avevo visto qualche clip, ne avevo anche parlato con Diritti, e credo che venga fuori l’immagine, nelle mie 3 scene, di una Pina un pò femme fatale, ossia di una donna femminile ma anche in qualche misura fatale per lui, Ligabue, che infatti se ne allontana. Le scene sono ricche di silenzi, che in verità caratterizzano tutto il film. Io personalmente li ho molto amati, perché ritengo che il Cinema sia fatto di sguardi, come quelli fra me e Toni. Il Ligabue di Giorgio Diritti agisce molto con mani e occhi, ma poche parole.

F1) Locandina del film e trailer

La locandina del film “Volevo nascondermi” diretto da Giorgio Diritti.
Fonte: per gentile concessione di Fosforo – Ufficio Stampa
Traier: www.youtube.com/watch?v=D5oC_NYpV0s

Volevo nascondermi – la bellezza del film come quella di un quadro con tante pennellate
TRADERS’: Ho apprezzato il film soprattutto alla fine, quando ho realizzato che il personaggio mi era proprio arrivato. La cosa mi ha colpita. Sicuramente è tutto su un solo personaggio ed è anche un film fatto di affreschi, più di una storia coinvolgente, insomma un po’ più difficile da seguire di altri, ma, appunto, infine efficace: non si dimentica, che è la cosa più importante.

Lavini: Ecco ne abbiamo parlato con Giorgio ieri a Berlino. “Sono stati dei quadri”, lo ha detto lo stesso Diritti, anche di una Emilia Romagna, da cui vengo, dell’epoca. Ligabue sovente dipingeva la campagna emiliana, poi anche le donne e i nudi, ma si focalizzava su natura e animali. Io ho la sensazione che sia un film visto attraverso gli occhi di Ligabue, come se anche i personaggi a lui vicini fossero resi nel film proprio come lui li vedeva. Lo si nota con le donne in particolare, con le quali egli aveva un rapporto difficoltoso: dipingerle con i suoi occhi era un modo di esprimersi e di esprimere le sue sensazioni; forse vi si rapportava proprio tramite i suoi quadri. Che poi quelle donne, inclusa Pina, fossero nella realtà come lui le disegnava non si sa. Ma era il suo ‘viaggio’.

TRADERS’: Che il film non sia per la massa, ma per un pubblico radical chic, è ciò che penso. Senz’altro è di successo, perché non ti lascia nell’indifferenza, che sarebbe la peggior critica.

Lavini: E’ un bellissimo film fatto molto di silenzi e immagini, in cui ci sono dei primi piani ma ci sono molte riprese di natura e animali che il pittore amava. Con una fotografia meravigliosa. E con una resa del personaggio inquietante quale era, ma d’altra parte credo che nei grandi artisti ci sia spesso un’anima inquieta. E lui, Ligabue, ce l’ha fatta: riuscì ad affrontare le sue difficoltà, anche di parola, e il fatto di essere spesso un emarginato proprio attraverso i suoi quadri che raffigura(va)no quella natura per lui così rassicurante. Egli era solito parlare con gli animali.

La Pina – uno spavaldo personaggio nel film, interpretato da Paola Lavini
TRADERS’: Tant’è che Pina con il suo nudo lo fa scappare, perché è reale. Parliamo di lei, di Pina.

Lavini: E’ una figura colorata, è spavalda più degli altri personaggi, per esempio rispetto al corpo, forse perché è un’attrice e così gli chiede senza giri di parole che le faccia un quadro, perché vale soldi. Infatti lo corteggia quando Ligabue raggiunge uno stato di agiatezza. Pina è, nel film, un’attrice nel documentario che si vuol fare su di lui: lo conosce e diventa la donna del suo immaginario. Non è innamorata, ma intenerita. Poi quella sua vena materiale la spinge a desiderare di essere ritratta da un Toni famoso. Lui le propone uno scambio e lo lei accetta: un bacio per il quadro. Toni di sé dice ‘sono brutto’ e propone il baratto con l’amore. Un amore che in fondo si crea lui perché lo desidera disperatamente, a modo suo.

TRADERS’: Il documentario che girano è stato realmente fatto nel 1960 con il titolo “Lo specchio, la tigre e la pianura”. Fu diretto da Raffaele Andreassi e prodotto da Achille Filo. La fotografia era di Giuseppe Aquari, la musica di Sergio Pagoni e la voce narrante di Guglielmo Petroni. Questo splendido video-ritratto del pittore folle di Gualtieri vinse l’Orso d’oro per il miglior documentario al Festival di Berlino del 1961. www.youtube.com/watch?v=TThuizZHieE .

F2) Paola Lavini

Una bella immagine di Paola Lavini – Ph. Alessandro Bachiorri
Showreel: www.youtube.com/watch?v=I_FnQDafY6g
Fonte: Alessandro Bachiorri

Modo di lavorare, prima del set e sul set. Con la presenza di un dialect Coach.
TRADERS’: Nel film si parla in dialetto con un accento. Emiliano di Gualtieri. Iniziamo da te.

Lavini: Io sono andata al provino già con la parte preparata in gualtierese. Io sono di Modena, non parlo il dialetto e poi vivo a Roma, ma se c’è da apprenderlo è una cosa fattibile per me. Solo che Gualtieri è in Emilia ma sta più vicina a Mantova, quindi dopo essermi sentita con amici che potessero consigliarmi e mio fratello che trovava reggiano e modenese molto simili fra loro ma diversi dall’area d’interesse, ho telefonto al Comune di Gualtieri chiedendo aiuto per il dialetto locale. Sapevano del film e mi hanno effettivamente aiutata anche se la giovane che mi aveva risposto si è dovuta documentare dalla nonna, perché sono gli anziani più dei giovani che in genere parlano in dialetto. Per di più ci voleva quello dei tempi, per essere precisi sulla dizione. Poi c’era un coach sul set per tutti noi. E le battute erano scritte per gli attori già in dialetto. Elio Germano, invece, si è costruito un modo di parlare caratterizzato dal dialetto di Gualtieri con le inflessioni tedesche e dalle difficoltà proprie del personaggio, dell’artista, nel comunicare.

TRADERS’: Questo modo di affrontare un provino è solo di un attore, anzi attrice, seriamente professionale. Congratulazioni per averlo superato, direi meritatamente. Quanto avete girato insieme? Quanto è durato il tempo delle riprese? È stata una bella esperienza? E conoscevi già Giorgio Diritti e Elio Germano, o qualche altro attore del cast?

Lavini: Sì una bella esperienza! E no non conoscevo Germano, salvo averlo trovato in una fiction, ma lo stimo moltissimo. Diritti lo seguivo da tempo e mi è sempre piaciuta la sua filmografia non pop, caratterizzata da una vena poetica e spesso dal dialetto. Quanto agli altri attori che per lo più non sono noti conosco qualcuno, ma le mie erano tutte scene con Elio, quasi esclusivamente. Infine, alcuni del cast erano proprio del luogo, credo attori. Le riprese sono state fatte per un mese nel Reggiano. Sono state fatte in parte in periodo estivo e in parte in Germania nel periodo invernale. Io sono stata impegnata con loro per una settimana nel periodo estivo nel Reggiano.

TRADERS’: Hai un’idea del budget? Che step farà il film, che tu sappia?

Lavini: Pare si sia speso meno di quanto possa apparire, ma non ne ho idea. Il film uscirà nelle sale italiane prossimamente[1], previo un paio di anteprime in Emilia Romagna. Poi volerà

F3) Altri set per l’attrice

Nelle figure 3a-3b l’attrice in due foto di scena:
a) con Claudia Cardinale in ‘L’isola del perdono’ di Ridha Behi;
b) nel film ‘Terra bruciata’ di Luca Gianfrancesco.
Fonte: Paola Lavini

L’attore (e l’attrice) secondo Paola Lavini. Limiti?
TRADERS’: Ti faccio una domanda a proposito di ciò che l’attore/attrice può, deve o vuole accettare: come vedi il nudo? In questo film, sei seminuda. E’ stato difficile? Se non vuoi, non scrivo nulla.

Lavini: Ma no non è un problema per me (dice ridendo e confidente; ed io mi sento autorizzata a scriverne). Mi hanno detto cose stupende ieri (conferenza stampa, Berlino). Giorgio Diritti è una persona delicata, l’aiuto regista oltre tutto è una donna. E poi ritengo che l’attore sia al servizio della storia e io sapevo della scena dalla sceneggiatura. Sono più preoccupata a volte nella vita reale, ma sul set no. C’è stato anche molto rispetto. Non è stata la prima volta. Ma in questo tipo di film mi sono sentita e vista come una ‘Maja desnuda’. Non c’era alcuna volgarità. Mi sono sentita bella, non ho avuto pudori. Credo fortemente che come attori siamo anche corpo.

F4) Set e Berlinale Red Carpet – ‘Volevo nascondermi’

L’attrice alla 70° Berlinale (abito: Chiara Boni; trucco: L’Oréal).
Fonte: Per gentile concessione di Fosforo – Ufficio Stampa

 

Nei prossimi giorni verrà pubblicata la seconda parte dell’intervista.

L’intervista a Paola Lavini, che ringraziamo, è stata curata per TRADERS’ Magazine da Alessandra Basile

  1. L’uscita nelle sale era prevista il 27.02.2020, con 2 anteprime il 25-26 febbraio a Bologna e Reggio Emilia. A causa della criticità del momento (Corona virus) e la conseguente chiusura di teatri e cinema, le proiezioni sono state procrastinate a data/e da definirsi.

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Inoltre collabora con la Comunicazione corporate di un’azienda. E’ Life Coach ICF e dal 2018 Mediatore giudiziario. Presiede l’Associazione filodrammatica Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, “Dolores”, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ama scrivere di film, spettacoli e personaggi.
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