Maria Teresa Paracampo al FeeOnly Summit: presenta il suo nuovo libro sul Fintech

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Riceviamo da Consultique SCF e pubblichiamo per i nostri lettori

Il 16 giugno si terrà il secondo evento digitale esclusivamente dedicato alla consulenza finanziaria indipendente che coinvolgerà l’intera community FeeOnly formata oggi da circa 400 professionisti e una cinquantina di società SCF, numeri che si prevede raddoppieranno entro il prossimo anno.
Tra gli ospiti esclusivi dell’evento sarà presente anche la professoressa Maria-Teresa Paracampo, docente di diritto dei mercati finanziari e dell’innovazione digitale che presenterà il suo nuovo libro sul Fintech.
Ecco l’intervista rilasciata dall’esperta di profili giuridici del Fintech, pubblicata sul profilo LinkedIn di Luca Mainò

Consulenza finanziaria indipendente. Da MiFID 1 a MiFID 2 qual è stata l’intenzione del legislatore europeo? Cosa si aspetta da MiFID 3?
Dopo Mifid 1 e Mifid 2, Mifid 3 dovrebbe operare una sintesi delle due esperienze precedenti, con scelte coraggiose all’insegna dell’innovazione. È arrivato il momento di compiere un salto qualitativo e tecnologico che include anche la consulenza finanziaria (indipendente), punto di convergenza di molteplici azioni europee – dalla Strategia per la finanza digitale sino a quella per la finanza sostenibile – all’interno delle coordinate fissate dal Piano d’azione per la Capital Markets Union.

Il processo di recepimento delle due direttive comunitarie nel nostro Paese ha attraversato diverse difficoltà, quali sono stati i passaggi più importanti? Il blocco dell’attività fino alla fine del 2018 secondo lei ha creato dei danni agli investitori?
E’ stato un processo lungo, tortuoso, irto di ostacoli e di revirement normativi…tante, troppe puntate, degne di una tipica soap opera all’italiana!
Purtroppo la storia si sta riproponendo sul versante dei consulenti indipendenti del credito, in relazione ai quali manca tuttora (dal 2016!) il decreto ministeriale che ne avrebbe dovuto abilitare l’effettiva operatività sul mercato.
Auspicando una risoluzione dell’impasse creatasi anche in questo caso, l’importante per i consulenti finanziari e per le associazioni che li rappresentano è non rimanere fermi sul passato, quanto piuttosto guardare avanti con lungimiranza, su quello che si può costruire e realizzare, anche attraverso un uso responsabile della tecnologia, “per soddisfare al meglio gli interessi degli investitori”.

Advice on independent basis o advice fully independent? Quanto è importante, anche a tutela degli investitori, il requisito di indipendenza soggettiva?
Il passo dall’uno all’altro modello non è né breve, né di tipo solo formale, ma implica un cambio sostanziale anche nel modello da adottare.
La tipologia della consulenza su base indipendente non ha dato gli esiti sperati, in quanto rappresenta una “mezza misura”, che in definitiva non giova a nessuno, né ai consulenti né agli investitori.
I tempi cominciano però ad essere maturi per un upgrading del servizio totalmente indipendente, quale modello alternativo ad una consulenza prestata su base non indipendente.
La strada nella direzione indicata richiede però una scelta coraggiosa …

FinTech e consulenza indipendente.
FinTech offre molte opportunità per lo sviluppo della consulenza finanziaria, dall’utilizzo della più avanzata tecnologia (i.e. intelligenza artificiale) sino alla creazione di nuovi spazi operativi, come nel caso della consulenza su cripto-attività.
Si tratta di un servizio ancora di nicchia, che agli occhi del legislatore europeo é suscettibile di espansione, tanto da essere oggetto di apposita disciplina nell’ambito di una proposta di regolamento (MICA).
La consulenza, se vuole rispondere alle esigenze dei clienti ed apportare valore aggiunto, deve rinnovarsi costantemente e proiettarsi nel medio-lungo periodo, cavalcando però l’onda dell’innovazione tecnologica.

Come definirebbe il consulente del futuro?
Un consulente “intelligente”, tecnologico e sostenibile.
Gli ingredienti per vincere la sfida competitiva saranno tre: un sapiente mix di intelligenza umana ed artificiale; conoscenza ed uso di tecnologia avanzata; sguardo attento alla sostenibilità ed ai fattori ESG.
Il consulente del futuro dovrà misurarsi e coniugare sapientemente le tre componenti indicate, cercando di farle procedere costantemente di pari passo.
Punta dell’iceberg rimane sempre la professionalità del consulente e la sua capacità di “evolversi” nella conoscenza, nell’esperienza e nel coraggio di intraprendere nuovi percorsi consulenziali.

I giovani e la finanza. La tua esperienza da professore universitario
L’attività accademica offre costantemente diversi spunti di riflessione sui desiderata delle nuove generazioni e sugli ambiti di maggiore interesse degli studenti.
Tra tutte le tematiche trattate sicuramente quella della consulenza occupa un ruolo di primo piano, sebbene in fase di ulteriore approfondimento si creino delle distinzioni. Le donne ascoltano con maggiore attenzione e si appassionano alla consulenza, anche in versione (semi)automatizzata (robo advice), gli uomini prediligono temi quali trading e valute virtuali, nelle quali sovente sostengono di investire piccole somme di denaro.Ne emerge uno spaccato in relazione al quale possono trarsi elementi interessanti su cui lavorare ai fini dell’educazione finanziaria e digitale.

Cos’è per lei l’indipendenza? Quale significato le attribuisce?
Quello dell’indipendenza è un tema altamente divisivo e non solo nel settore finanziario.
Si fa presto a dire “indipendente”, ad invocare l’indipendenza, molto più difficile é praticarla. Implica un approccio culturale e un modus operandi, espressione di onestà intellettuale, che tuttavia deve fare costantemente i conti con l’attività di
prevenzione da una serie di situazioni che diversamente ne intaccherebbero il significato più recondito.
L’indipendenza comporta quindi scelte coraggiose e talora “impopolari” (e proprio per questo coraggiose) verso percorsiirti di difficoltà, che tuttavia possono premiare e risultare vincenti nel medio-lungo periodo.

Cosa farà da grande?
Spero di poter continuare a studiare ed esplorare nicchie innovative, ma soprattutto spero che la vita possa continuare ad incuriosirmi e a sorprendermi… tanto per rimanere ancora “giovane” o – considerato il superamento del secondo giro di
boa degli anta – almeno “diversamente giovane”!