La verità è sul campo

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Michael Schulte

Michael Schulte studiò scienze informatiche ed economia ad Hagen prima di imbarcarsi in una classica carriera manageriale presso IBM e più tardi Siemens. Fra le altre cose, fu il responsabile della divisione di software bancario. Dopo i trent’anni, si spostò nel campo imprenditoriale e per quasi un decennio gestì un’azienda di software finanziario di medie dimensioni in qualità di CEO e, assieme ad un investitore finanziario, come shareholder. Dopo aver venduto con successo l’azienda, diventa attivo come investitore e trader, fa consulenza ad altre aziende ed opera nella community finanziaria e azionistica Mr. Market con lo pseudonimo di “Hari”. Lì si è formata una community competente e impegnata, che interagisce con Mr. Market con alcuni membri attivi anche in qualità di editorialisti.

TRADERS´: Ci racconti per favore come è venuto a contatto con il tema del mercato azionario.

Schulte: Oh cielo, è stato molto tempo fa. Il business mi affascinava sin da quando ero giovane e fu il lunedì nero del 1987 che mi affascinò davvero, quindi iniziai ad avvicinarmi al mercato azionario. Mi faceva prudere le mani, ma in quanto studente appena diplomato che aveva iniziato il primo lavoro ad IBM, non avevo il denaro per diventare attivo.

TRADERS´: Ricorda i suoi primi investimenti? Come procedette e quali furono le sue prime impressioni?

Schulte: Ricordare correttamente no, sono passati 30 anni! Ma sono piuttosto sicuro di essere stato tanto ingenuo quanto ogni principiante. Quindi lessi un articolo interessante da qualche parte che mi fece scattare quel riflesso “must have”. Del fatto di essere disposto a tutto per arrivare in cima, me ne resi conto solo più tardi.

TRADERS´: Verso cosa si orientò all’inizio e quanto funzionò bene?

Schulte: Come praticamente tutti gli altri, mi orientai all’inizio verso me stesso e verso le letture specifiche. In breve, come la maggior parte dei principianti, avevo l’opinione errata di avere un vantaggio sul mercato perché avevo un’opinione. È affascinante quanto fossi ingenuo, ed è affascinante quanto praticamente chiunque inizi ancora allo stesso modo ad oggi.

TRADERS´: Quali sono le competenze più importanti che ha guadagnato nel corso degli anni?

C:\Users\hp\AppData\Local\Microsoft\Windows\INetCache\Content.Word\Refless.pngSchulte: Sono tante, veramente tante, impossibile dire quali siano le più importanti. Forse la comprensione che il mercato è generalmente più intelligente di quanto non lo sia io. La comprensione che le previsioni servono più al proprio ego che al successo. La comprensione che la disciplina e il duro lavoro sono prerequisiti di base per avere successo nel mercato, e la comprensione che è la riflessività a rendere il mercato così dinamico e a renderlo un avversario tanto duro.

TRADERS´: Ci sono dei singoli trade accompagnati da lezioni speciali (rischi) che sono rimasti stampati nella sua memoria fino ad oggi? Quali sono e cosa è andato per il verso giusto/sbagliato?

Schulte: Naturalmente, ce ne sono tanti. Un buon esempio fu come riuscii a gestire la bolla di Internet al cambio di millennio. Avevo riconosciuto all’epoca che molte delle aziende di Internet tanto lodate erano soltanto aria calda. Avevo anche venduto alcune delle mie posizioni per motivi di gestione del rischio. Quindi le cose non andavano affatto male. Ma con le azioni rimanenti come SAP, Adobe, Microsoft, rimanevo investito perché ero convinto che le aziende fossero valide da un punto di vista fondamentale. Pensavo che non potesse succedere nulla con questi stock solidi. Essenzialmente, non era sbagliato, dopotutto, i loro prezzi oggi sono molto più alti. Nondimeno, divenni nervoso quando alcune di queste blue chip caddero per più della metà del valore. L’errore fu di non avere una gestione del rischio preventiva e consistente e di affidarmi troppo alla sostanza fondamentale. Tuttavia, fui in grado di trarre una lezione. Nel crash del 2008, feci molte cose giuste, ero completamente fuori dai giochi e poi rientrai consistentemente nel mercato nel 2009.

TRADERS´: Con quale filosofia di base si avvicina ed approccia alla sua ricerca oggi?

Schulte: La filosofia che la ricerca fondamentale ha un valore limitato. Ma ho già compreso che anche con il mio background da imprenditore e top manager e nonostante il tempo che trascorro sul mercato, generalmente non riesco ad ottenere un concreto vantaggio sullo smart market dal lato fondamentale. Loro di solito ne sanno più di noi, a meno di essere un vero insider.

Poi devo distinguere fra investimento e trading. Mantengo gli investimenti e i trade completamente separati e agisco su entrambi i lati con tecniche completamente differenti. La mia ricerca sui trade si concentra sul mercato stesso. Scandaglio il mercato secondo certi schemi. Cerco di identificare le aziende giuste prima che il mercato si innamori di loro, e poi cavalco il prima possibile il trend. Con Tesla, per esempio, sono già riuscito a farlo con successo nel 2012. Il mercato mi ha aiutato a identificare queste aziende. Gli aumenti di volume precoci, ad esempio, sono un indicatore che tengo sempre a mente.

TRADERS´: E come procede sul lato degli investimenti?

Schulte: Qui opero con un mix di selezione fondamentale e calmo tempismo secondo la tecnologia di mercato. Seleziono gli stock nei quali investire con una veduta fondamentale e nel rispetto del modello di business. Non sto cercando un ritorno alto, ma una crescita costante che sia inerente al modello di business. Nomi come Thermo Fisher Scientific (TMO) or Danaher (DHR), di cui si è discusso diverse volte nel blog, sono esempi che hanno superato il mio controllo qualità e che possono entrare nell’universo degli investimenti. Le domande importanti per quanto riguarda quanto e quando investire in questi stock ricevono risposta principalmente da parte mia sulla base della tecnica di mercato, in maniera calma in base alle candele settimanali secondo i principi del trend following. Così facendo, non esco mai completamente dagli stock che sono fondamentalmente validi. Invece, ridimensiono l’esposizione long secondo la situazione attuale con la mia strategia per la dimensione posizionale. Questa tecnica inoltre consente di fare hedging rapido dell’intero portafoglio con posizione short come su indici ETF se il mercato singhiozza senza preavviso.

TRADERS´: Quali cose vede (sperimente) come maggiori partecipanti al mercato e quali vantaggi portano?

Schulte: Se con “maggiori” si intende “maggior denaro” nel senso di Big Money, allora non lo combatto e non mi concedo alcuna opinione contrastante, ma cerco di seguirli. Seguo umilmente il mercato. È una regola di base: sono i grossi giocatori che fanno il mercato. Se con “maggiore” si intende un investitore normale, allora quello che mi contraddistingue è la convinzione che questi sono soggetti a previsioni compulsive che sono state installate nella loro mente dai media. Le previsioni scaldano l’ego e trasmettono una pseudo sicurezza che è piuttosto un contro-indicatore essenzialmente inutile se non ostruttivo. Il vantaggio che questa visione mi porta è ovvio: di solito guadagno bene sul mercato. Sfortunatamente, ciò non si può dire per la maggior parte dei normali investitori.

TRADERS´: Quali vantaggi hanno gli investitori privati al giorno d’oggi, se ne hanno?

Schulte: Contrariamente allo storico lamento che un tempo tutto quanto era meglio, i trader privati hanno al presente la miglior posizione di inizio storicamente possibile. Questo in virtù dell’ascesa dei computer e del fatto che praticamente ogni frammento di informazione è ora disponibile per tutti quanti al cenno di un dito. Prendete il vantaggio che Benjamin Graham lavorò duramente per guadagnare all’interno di polverose librerie analizzando i vecchi fogli di bilancio delle aziende. Questo vantaggio (Edge) oggi non esiste più, perché non solo tutto questo è disponibile elettronicamente, ma anche preparato in modo eccellente. La differenza di informazioni fra investitori istituzionali e privati c’è ancora, ma più piccola di quanto non lo sia mai stata prima d’ora nella storia del mercato azionario. E nella tecnologia di mercato, l’investitore privato non ha più uno svantaggio. Al contrario: l’investitore privato può agire in modo molto più flessibile e senza giustificazione verso terze parti, ed è anche in una posizione più semplice di un qualsiasi fund manager tormentato da MiFID e simili linee guida regolatorie.

TRADERS´: Quale significatività attribuisce all’analisi tecnica e fondamentale nella loro interezza?

Schulte: È difficile dare una risposta seria a questa domanda in poche frasi. Inizia con il fatto che bisogna contraddistinguere per cosa viene usata un’analisi. Quando acquisto uno stock come investimento a lungo termine per godermi gli introiti negli anni a venire, entrano in gioco dei criteri completamente diversi rispetto a quando faccio swing trading della durata di qualche settimana. Essenzialmente, dubito che un normale investitore possa ottenere un vantaggio sul lato fondamentale con uno sforzo ragionevole e senza una conoscenza da insider. Di regola, il mercato sa già quello che tu puoi scoprire e vuoi scoprire da solo.

Nondimeno, le considerazioni fondamentali giocano un certo ruolo negli investimenti (non nei trade). Tuttavia, come già spiegato prima, questo fa riferimento essenzialmente all’analisi del modello business che dovrebbe generare una crescita consistente. Tuttavia, non ho l’illusione che l’analisi di questo modello business mi dia un vantaggio sul mercato. È più un doppio controllo quando vedo un grafico che aumenta costantemente. Allora controllo se è il modello business ad essere la forza guida di questo momento o un qualcos’altro che potrebbe crollare domani. Essenzialmente, tuttavia, non accumulo il mio vantaggio sui fondamentali, ma con la tecnologia di mercato chi mi aiuta a comprendere cosa vuole mercato. E se sai quello che vuole il mercato, quello che ama e quello che odia, allora puoi seguirlo in maniera molto redditizia.

TRADERS´: Può per favore spiegarci la sua comprensione e applicazione della tecnologia di mercato?

Schulte: Al meglio, posso tentare di spiegare alcune caratteristiche di base. Dopotutto, sono stati scritti interi libri su aspetti solo parziali della tecnologia di mercato. Essenzialmente, sono un fan del principio di mantenere le cose il più semplice possibile (keep it simple, stupid – KISS in breve). Invece di indicatori infiniti, presto principalmente attenzione a due informazioni fondamentali, il prezzo e il volume, che assieme danno come risultato la cosiddetta azione del prezzo. Ma qui non cerco di indovinare il futuro, ma riconosco e seguo le situazioni e gli schemi quando questi si verificano concretamente. Quindi sono un po’ un pattern trader che opera pesantemente con il riconoscimento dei pattern. Ma non mi fisso permanentemente su una tecnica o su un pattern, perché il mercato è riflessivo, come detto prima, e presto o tardi rende inefficace qualsiasi tecnica. Invece, sono, per così dire, flessibile, un osservatore opportunista che può usare la propria esperienza per identificare opportunità interessanti in vari modi e adattarsi alle condizioni mutevoli del mercato. Se vuoi sentire nomi familiari con i quali si interseca il mio approccio al trading, c’è un po’ di William O’Neal (anche se non mi occupo di valori troppo piccoli), un po’ di Nicolas Darvas, e più tardi un’influenza di Charles E- Kirk. Inoltre, recentemente mi è passato fra le mani un libro di Mark Minervini, anche lì ci sono delle intersezioni.

TRADERS´: Ci sono delle cose che nasconde completamente?

Schulte: La risposta è piuttosto il contrario. Io nascondo tutto quello che non consento esplicitamente poiché mi dà un valore aggiunto. In passato, il servizio principale fornito dagli investitori privati era quello di ottenere delle informazioni. Oggi siamo sovraccarichi di informazioni che si rivolgono nello specifico al nostro “cervello da scimmia“, ad esempio il nostro centro di soddisfazione, per tentarci a fare clic. L’arte al giorno d’oggi è quella di limitarsi a ciò che è importante.

TRADERS´: Quale significato ha la psicologia nei mercati e come usa le emozioni per prendere le decisioni giuste nei momenti decisivi o per evitare di diventare parte della mandria?

Schulte: È la priorità più alta di tutte, ben al di sopra di ogni altra considerazione. Se gli investitori normali non sono in una posizione tale da approfittare delle performance del mercato, il motivo di questo di solito si trovano nello specchio. Nel blog, parliamo in maniera intensiva anche delle varie trappole a cui siamo soggetti e ci piace ricapitolare tutto ciò nel termine provocatorio “cervello da scimmia“. Questo fa riferimento a tutti i nostri riflessi automatici, che ci sono stati dati dall’evoluzione per un buon motivo, perché erano estremamente utili nella giungla primordiale per la sopravvivenza. Ed anche nella vita normale di oggi, questi riflessi ci forniscono ancora dei servizi eccellenti. Sfortunatamente, un mercato riflessivo, auto-referenziale, lavora in maniera completamente diversa ed i nostri riflessi naturali di solito ci portano sul percorso sbagliato se non siamo in grado di riconoscerli.

Permettetemi di fornire un esempio. Prendiamo un normale investitore che non abbia ancora pensato molto alla propria psiche e il quale, come me nei primi anni, ritenga che la sua opinione su certi stock abbia un valore. Ora prendiamo due titoli blue chip ben note, entrambi i quali hanno la reputazione di essere di aziende fondamentalmente solide. La prima blue chip cade e cade ancora. Il grafico mostra un massimo tre anni fa, di cui l’azione ha già perduto oltre il 50%, e continua a cadere. La seconda blue chip sale e sale. Si può vedere nel grafico che l’azione è oggi due volte più alta di quanto non lo fosse tre anni fa ed ora è al suo massimo storico.

Io garantisco che questo investitore non oserà acquistare quest’ultima blue chip perché suppone sia troppo alta. Invece agirà con convinzione come bottom fisher, acquisterà la blue chip apparentemente più economica e si sentirà un novello Warren Buffett. Ma la triste e oggettiva realtà è che è molto più probabile che la blue chip che prima aumentava sarà ancora più alta dopo un anno rispetto a quanto non lo sarà la blue chip precedentemente in caduta. Perché un trend rimane un trend fino a che non finisce, e la forza fa nascere forza, proprio come la debolezza tende a creare debolezza. Chiunque voglia avere successo deve perciò agire contro l’ispirazione del nostro cervello da scimmia. Ma per questo l’investitore deve riconoscere e accettare questo problema come prima cosa.

TRADERS´: Comunque l’analisi non è tutto. Quando smette di pensare e prende le decisioni invece di lasciarsi invischiare nella paralisi?

Schulte: Io non faccio alcuna analisi eccessiva, non porta mai a nulla. Il mio proverbio a riguardo si basa sul calcio: la verità è nel campo. Perché solo i movimenti di prezzo che si verificano realmente possono portarci un profitto. E se si fa troppa analisi, la situazione è già cambiata e il mercato si è spostato oltre. L’arte del tempismo di mercato non è la profondità dell’analisi, ma la velocità e la precisione di riconoscere i trend e i movimenti essenziali.

TRADERS´: Comè la sua tipica giornata di trading?

Schulte: È una giornata di trading mista con il blog, che consiste in trading proprietario e lo scrivere come Mr. Market. Inizia attorno alle 8:00 con il pre-mercato in Europa e dura nella sua prima fase fino alle 11:00 circa. Poi faccio una pausa pranzo lunga, durante la quale vado anche un po’ fuori, per poi sedermi davanti allo schermo di nuovo alle 15:00 al massimo e prepararmi per il trading sui mercati statunitensi. Di solito sono attivo fino alle 22:30, mentre a volte chiudo i libri nei giorni calmi anche attorno alle 18:00.

TRADERS´: Si dice che ci sono quelli che scrivono del mercato e quelli che ci guadagnano dei soldi, e i gruppi non sono identici. Lei cosa ne pensa?

Schulte: Ritengo la cosa totalmente vera e posso confermarla. La vasta maggioranza di coloro di cui si sente parlare sui mercati con una presenza mediatica non sono davvero attivi oppure non hanno successo. È un po’ come un eunuco: può parlare dell’atto, ma non può provarlo in prima persona. Per me funziona solo perché tratto come un’unica cosa agire e scrivere sul blog. Quindi leggo qualcosa, traggo una conclusione, agisco e scrivo dell’esperienza, ad esempio, tutto quanto come parte dello stesso singolo processo. Nondimeno, sento la contraddizione, e francamente da quando scrivo regolarmente nel blog, le mie performance ne hanno risentito. Ma non è una sorpresa, perché mi ruba del tempo, tempo che usavo per l’analisi, ad esempio. Quindi quello che pagano i membri è una ricompensa per il tempo che non ho per fare trading proprietario, e devo sempre prendermi cura di mantenere un equilibrio fra i due poli. Nondimeno, amo questa dualità e mi piace accettare gli svantaggi, perché è bello fare trading, ma è anche bello scambiare idee con gli altri su questo argomento.

TRADERS´: Con quali setup e strategie concrete agisce?

Schulte: I metodi cambiano nel corso degli anni perché il mercato cambia. Un esempio è quello delle inversioni a V, che sono comparse spesso per due anni, mentre nei decenni precedenti erano piuttosto un’eccezione. Spiegare completamente i metodi potrebbe occupare diversi interi articoli. Inoltre, a causa della mutevolezza del mercato, la flessibilità mentale è una virtù imprescindibile. Sotto questo aspetto, posso citare un esempio che suggerisce una tecnologia con la quale ho avuto, e continuo ad avere, molti successi nel trading. È il principio del primo aumento di volume che si può cavalcare.

Lo schema presenta tre condizioni semplici:

  1. Il prezzo dell’azione è arrivato al fondo o si è consolidato da parecchio tempo. In altre parole, il titolo corre lateralmente da molto tempo senza guadagno.
  2. Poi, (spesso con un messaggio) arriva un grosso picco di prezzo, che ammonta ad almeno il 5-10% o anche di più.
  3. Il picco deve essere accompagnato da un aumento significativo del volume.

Se vengono soddisfatte tutte e tre le condizioni, allora ci sono buone probabilità che questo primo aumento possa essere acquistato e rappresenti l’inizio di una fase di forza sostenibile. Specialmente dopo le cifre trimestrali spesso si possono trovare questi boost, la cui forza successiva può essere chiamata “spinta post-guadagni” in direzione del boost.

Posso dare molti esempi validi di questo. Le figure 4 e 5 ne mostrano un paio. In ciascun caso era inutile indovinare prima e fare troppa analisi su cosa poteva succedere. Sarebbe stato meglio indirizzare le proprie energie verso il riconoscimento e lo sfruttamento del primo picco dopo che questo si era verificato. Chiunque lo abbia fatto con l’azione Nvidia, ad esempio, può essere molto felice. La verità sta sul campo e seguire il mercato è più redditizio che fare prognosi costanti per servire il proprio ego.

TRADERS´: Che aspetto ha la sua gestione del rischio, in termini di posizioni individuali e di contesto nel portafoglio?

Schulte: La mia gestione del rischio è complessa, è diversa per gli investimenti e per i trade e si basa su principi differenti. In maniera molto breve e superficiale: nell’area investimenti uso la cosiddetta strategia della dimensione posizionale. La uso per trattenere i titoli che mi piacciono fondamentalmente sul lungo termine, ma ridimensiono le dimensioni della posizione in alto e in basso a seconda di un sistema fisso che dipende dalla situazione del mercato tecnico. La gestione del rischio nell’area investimenti perciò non è basata sugli stop, ma principalmente sul rapporto di investimenti oppure, in maniera opposta, sul rapporto di contante. Nelle fasi di mercato difficile, potrei essere long solo del 20-40% con i miei investimenti nel mercato. In caso di distorsioni molto a breve termine, posso anche fare ricorso all’hedging tramite short index e in casi estremi, come nel 2008, a volte può trattarsi di un net short.

Nell’area del trading, agisco in maniera piuttosto normale con gli stop, che di solito imposto con i long trade secondo il principio della sequenza di trend (ultimo minimo). All’inizio di un trade, li regolo manualmente, ma non piazzo l’ordine sul mercato. Quindi ho in mente il mio punto di uscita, ma non voglio venire stoppato immediatamente da una finta sbagliata del prezzo. Verso la fine del trade, spesso passo ai trailing stop che si trovano davvero sul mercato, dei quali voglio portare con me l’ultima percentuale.

TRADERS´: Cosa consiglia in generale ai principianti?

Schulte: Non si può diventare un buon trader con la teoria, bisogna scottarsi qualche volta per cambiare il comportamento. E un cambiamento del comportamento è necessario, perché posso garantire ad ogni giovane trader che il comportamento naturale che ci suggerisce il nostro cervello da scimmia porta costantemente a perdite e non a profitti. Per poter avere successo sul mercato, bisogna imparare a pensare in maniera diversa e sviluppare un cambiamento comportamentale verso ciò che spesso potrà sembrare contro intuitivo. L’esempio di prima, in cui l’azione “costosa” al suo massimo storico sia preferibile a quella “economica” che dimezza il suo prezzo è un semplice esempio di questo processo cognitivo.

Per poter cambiare questo comportamento davvero nella direzione corretta, tuttavia, la decisione assolutamente centrale è quella di guardare verso le giuste fonti serie e idealmente trovare un mentore che sappia quello che fa. È importante trovare qualcuno che sia davvero attivo in prima persona e non guadagni i soldi proprio come un eunuco solo descrivendo l’atto. Ciò non elimina completamente gli errori che tutti quanti abbiamo fatto e che dobbiamo fare, ma potrà velocizzare l’apprendimento e risparmiare ai principianti le conseguenze monetarie peggiori.

TRADERS´: Quali sono, a sua opinione, le false credenze più comuni negli investitori privati?

Schulte: Ritenere che il mercato debba fare qualcosa. No, non deve fare nulla, e se noi pensiamo che debba farlo, di solito farà il contrario. Questo viene assicurato dalla natura riflessiva dei sistemi sociali. E no, di regola non siamo più intelligenti del mercato, anche se il nostro ego ci spinge costantemente nella direzione opposta.

TRADERS´: Quali interessi ha, oltre al trading sul mercato azionario, per liberarsi la mente?

Schulte: Concentrarsi è fondamentale per mantenere libera la mente all’interno della valanga di informazioni di oggi. È importante anche essere consapevoli all’inizio di un trade della perdita massima permessa tramite la gestione del rischio. La cosiddetta “elaborazione del lutto” deve quindi essere effettuata all’inizio in modo che non si abbia il fardello di farlo quando le cose sono più frenetiche. Quindi inizio ogni trade mentalmente con una perdita, perché questo mi rende consapevole del punto in cui devo chiudere il trade. Questo mi libera più tardi.

Quando mi svago, è molto importante fare qualcosa di fisico che possa innescare gli altri sensi. Perché il trading è un lavoro mentale ed il corpo deve essere tranquillo quando si agisce, anche se a volte vengono liberati gli stessi ormoni delle situazioni di pericolo. Questo aspetto non è sano e deve essere rimosso. Ulteriori lavori mentali come ad esempio i videogiochi perciò non sono un buon elemento di equilibrio. Io ho una vogatrice vicino alla mia sala di trading, mi piace fare escursioni nella natura e faccio anche sesso. Le palestre e il golf non fanno al caso mio.

Altrimenti, i miei interessi sono estesi: lo spazio tanto quanto i campi ampi di politica mondiale e geo-strategia. Ma sono anche un cineasta e raramente dico di no ad un film impressionante che possa mettere in moto i miei sensi e/o pensieri. Sì, soprattutto poi sono un papà e un marito, chi ha dei figli sa cosa significa.

 

 Dalla Redazione di TRADERS’ Magazine