Lunedì è arrivato l’accordo sul recovery fund e con esso un bell’incremento di volatilità sulle piazze azionarie europee. Come spesso accade al superamento di importanti livelli di resistenza con un gap chi compra sulla notizia rimane col cerino acceso in mano, ma ora, smaltita l’euforia di breve cosa c’è da aspettarsi? In questo pazzo 2020 tutto è possibile ma tecnicamente 20350 punti ora è diventato un supporto, dovrebbe fare sentire il proprio influsso e consentire di impostare strategie moderatamente rialziste nel breve termine e, nel caso si torni sui massimi, moderatamente ribassiste di medio. Il rischio di uno sciacquone a settembre potrebbe infatti essere concreto. Solitamente già agosto è un mese di sorprese ribassiste ma osservando il vix è possibile che il mercato ci sorprenda rimanendo forte più a lungo del previsto. Per un mercato come questo strumenti che offrono una protezione come top bunus possono essere una buona soluzione.
Le stesse considerazioni si possono fare sui titoli bancari che hanno beneficiato più degli altri dell’accordo sul recovery fund. Tra i titoli più in forma nel comparto bancario non si può non considerare Intesa San Paolo.
Oltre al grafico di INtesa con i vari livelli, nell’immagine di copertina, osserviamo altri due grafici. Nel primo possiamo vedere il ratio, ossia il rapporto dei prezzi tra Intesa e l’indice Ftsemib. Si nota come fino a poche settimane fa Intesa fosse più debole dell’indice per poi invertire e recuperare terreno da inizio giugno. Fatta eccezione per inizio aprile l’andamento è però molto simile.
Intesa San Paolo ha rotto la resistenza a 1,8025 € il 15 luglio per poi consolidare e dare l’assalto a 1,956 €, livello di chiusura del gap tra 6 e 9 marzo. Sul livello della resistenza statica transita anche la resistenza dinamica della media mobile a 200 periodi.
I primi supporti statici importanti sono:
- 1,6310 € (minimo del 25 giugno);
- 1,5518 € (minimo del 15 giugno);
- 1,3062 (minimo del 16 marzo).
Nello specifico segnaliamo in particolare questo cash collect con barriera europea a 1,298 €:
Bonus Cap su Intesa Sanpaolo S.p.A. | DE000HV446U0
Ogni mese, prevede il pagamento di Importi Addizionali Incondizionati predeterminati pari a EUR 3,75 per certificato. A scadenza, se il Prezzo di Riferimento del Sottostante alla
Data di Osservazione Finale è pari o superiore alla Barriera (60% dello Strike), lo strumento rimborsa il Prezzo di Emissione; al contrario, viene corrisposto un valore di
rimborso proporzionale alla performance del Sottostante a scadenza. In questa ipotesi, i Certificati non garantiscono la restituzione del capitale inizialmente investito.