Giocando con i numeri dell’SP500

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Anche se non ci crediamo più di tanto

Il 5 gennaio 2022, un anno fa circa, il future dell’S&P500 ha iniziato la fase ribassista.
 
Il ribasso si è sviluppato in tre grandi onde: ciascuna di queste onde può essere suddivisa a sua volta in due onde intermedie.
 
Proviamo ad esaminarle e a dare insieme qualche numero. Di seguito le date e i valori di minimo e massimo di ogni onda.
 
Prima onda:
5 gennaio, 4808 – 24 gennaio, 4212
10 febbraio, 4584 – 24 febbraio, 4102
per un totale di 706 punti di ribasso in 50 giorni di calendario, ribasso medio settimanale di 98,84 punti.
 
Seconda onda:
30 marzo, 4627 – 20 maggio, 3807
31 maggio, 4203 – 17 giugno, 3639
per un totale di 988 punti di ribasso in 79 giorni di calendario, ribasso medio settimanale di 87,50 punti
 
Terza onda:
16 agosto, 4327 – 6 settembre, 3883
13 settembre, 3938 – 13 ottobre, 3502
per un totale di 825 punti di ribasso in 58 giorni di calendario, ribasso medio settimanale di 99,54 punti
 
Dopo il 13 ottobre, l’S&P500 ha toccato un nuovo massimo relativo il giorno 14 dicembre, a 4091 punti. Supponiamo che si tratti del massimo di una nuova onda ribassista.
 
Anzitutto verifichiamo rispetto alle onde precedenti di quanto il massimo relativo si sia abbassato rispetto a quello dell’onda precedente e confrontiamolo con le altre onde:
 
14 dicembre, 4091 – 16 agosto 4327, pari a 236 punti più in basso
16 agosto 4327 – 30 marzo 4627, pari a 300 punti più in basso
30 marzo 4627 – 5 gennaio 4808, pari a 181 punti più in basso
 
La media delle prime due onde fa 240 … e la terza onda è 236, sembra il valore medio delle prime due.
 
Proviamo ora ad ipotizzare un valore medio della ipotetica quarta onda ribassista, sia di prezzo che di tempo.
 
La pura media aritmetica del ribasso delle prime tre onde è:
(706 + 988 + 825) / 3 = 840 punti
(50 + 79 + 58) / 3 = 62 giorni
 
La media settimanale di ribasso in questa ipotesi sarebbe di 94,83 punti.
 
Dal livello 4091, raggiunto come detto sopra il 14 dicembre, togliamo 840 punti e viene 3251 (un livello di cui parlano in molti).
62 giorni dal 14 dicembre significa il 14 febbraio, il giorno di San Valentino (tanto per ricordarcelo).
 
Se scomponiamo le medie in giorni di ciascuna prima e seconda onda che compongono le tre onde principali e facciamo la media della durata in giorni delle prime onde e della durata in giorni delle seconde onde otteniamo 31 giorni per la prima onda e 21 giorni per la seconda.
 
Significa il 14 gennaio come minimo della prima onda intermedia. Dobbiamo supporre 10 giorni di rimbalzo e poi 21 giorni a partire da un ipotetico massimo relativo in formazione intorno al 24-25 gennaio. Da cui poi dovremmo aspettarci 21 giorni di ribasso fino al 14 febbraio.
 
Questo dato, inerente al tempo della prima e seconda onda è il più contraddittorio: anche perché il periodo delle feste natalizie è contraddistinto da minori volumi, minore volatilità e minore movimento del mercato. E se dovessimo considerarlo come periodo neutrale, dovremmo aggiungere almeno 20 giorni a tutte le valutazioni sul tempo.
 
Diventerebbe: 3 febbraio il minimo della prima onda intermedia, 6 marzo il minimo della seconda onda intermedia, e massimo intermedio di rimbalzo il giorno 13-14 febbraio (ancora San Valentino …).
 
Sempre operando con le medie aritmetiche (non me ne vogliamo i puristi, è una ipotesi, un gioco con i numeri, nulla di più), la media delle prime onde è stato un ribasso di 620 punti. La media delle seconde onde è stato un ribasso di 494 punti.
 
Significa quindi:
3471 minimo della prima onda intermedia il giorno 3 febbraio
3745 massimo dell’onda di rimbalzo il 13-14 febbraio
3251 minimo della seconda onda intermedia il giorno 6 marzo

 

Supponendo quindi che il prezzo del 14 dicembre sia il massimo di un rimbalzo che provocherà una quarta onda ribassista, giocando con i numeri, senza alcuna considerazione ulteriore (che sarebbe necessaria se volessimo analizzare in modo molto più approfondito), quello sopra è uno scenario di riferimento. Fatto con un semplice gioco di numeri e con le medie aritmetiche.

Sappiamo che il mercato non è fatto di medie aritmetiche. Sappiamo che i numeri del mercato non sono governati da tecniche lineari. Abbiamo voluto giocare un po’ con i numeri per vedere che cosa ne uscisse. Per chi crede alla quarta onda ribassista, questo può essere utile.
 
Che ne dici, è uno scenario da mercato volatile?
 
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P.S.: Noi non riteniamo, ancora, la quarta onda ribassista come l’ipotesi più probabile. Siamo così in solitudine a non ritenerla l’ipotesi più probabile che, magari, dovremo ricrederci. Peraltro, quel 3471 che viene fuori dalla prima onda è molto affascinante. Ora ti spiego perché.
 
Con l’aiuto dei nostri algoritmi, abbiamo calcolato quale sarebbe un “doppio minimo” più probabile da cui il mercato potrebbe ripartire.

Ebbene, l’algoritmo ha calcolato esattamente 3471 … sostanzialmente una sorta di falsa rottura rispetto al minimo precedente a 3502 (quello del 13 ottobre).

E per questo, in scritti precedenti, abbiamo parlato di una ipotesi alternativa, che vede un affondo, ma di fatto un doppio minimo di ripartenza, senza il seguito di un ulteriore ribasso.
 
Questa ipotesi alternativa rispetto al credo comune quadrerebbe con un altro parametro statistico: il massimo ribasso verificatosi durante una presidenza democratica è stata del 29%. Il ribasso dell’S&P500 è stato di poco superiore al 27% (4808-3502).

Fino a 3413 siamo dentro il 29% … oltre, significa che c’è un nuovo record negativo di ribasso durante una presidenza democratica.
 
Per questo, noi che amiamo la statistica, quell’ipotesi 3471 ci piace di più. Ma il fatto che ci piaccia è irrilevante, ovviamente, rispetto a quello che avverrà.
 
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Maurizio Monti

  Editore TRADERS’ Magazine Italia