Riceviamo da Money.it e pubblichiamo per i nostri lettori
Uno degli strumenti più famosi e usati dai trader è Fibonacci, con i numeri del matematico pisano che vengono usati per individuare sei livelli per quanto riguarda i ritracciamenti (23,6%, 38,2%, 50%, 61,8% nel range del movimento preso in esame) e tre per le estensioni (161,8%, 261,8%, 426,6% fuori dal range del movimento preso in esame).
Tali livelli sono ritenuti zone in cui i movimenti delle quotazioni potrebbero reagire, una sorta di supporti e resistenze. Money.it ha fatto il punto con l’ausilio di alcuni esempi grafici per capire come tracciare e usare Fibonacci nel trading.
Vediamo un esempio grafico:
F1) Grafico a 4 ore di EUR/JPY
In questo esempio sul grafico a 4 ore di EUR/JPY è stato disegnato il ritracciamento dai minimi del 29 maggio 2018 a 124,62 ai massimi dell’impulso a 130,28, toccati il 7 giugno. Possiamo facilmente notare che i prezzi sono rimbalzati dapprima sul 38,2% per poi essere respinti e successivamente riprendere vigore sul 61,8%.
I livelli si tracciano selezionando lo strumento dalla propria piattaforma: in caso di movimento rialzista si traccia dal minimo al massimo di detto movimento, mentre in caso di movimento ribassista dal massimo al minimo.
Il movimento dei prezzi deve essere un movimento importante e relativamente ampio. Inoltre, se il movimento dei prezzi è particolarmente intenso, è consigliabile prendere come punto di riferimento del ritracciamento l’inizio del movimento e non i massimi (o minimi) precedenti. Di seguito un esempio grafico sul cambio EUR/USD:
F2) Grafico sul cambio EUR/USD
Come possiamo vedere, l’apprezzamento dollaro sull’euro è stato estremamente intenso e ha portato velocemente le quotazioni verso i minimi di 1,15050. Disegnando il ritracciamento dall’inizio del movimento (coincidente con la candela giornaliera del 19 aprile) si osserva come, durante il rimbalzo dai minimi i corsi abbiano toccato in maniera chirurgica il livello 38,2% (che non sarebbe stato toccato in caso di tracciatura dai massimi assoluti del 16 febbraio scorso) a 1,2555. Un’eventuale entrata sui minimi del movimento poteva quindi avere come obiettivo prudenziale il raggiungimento di quel prezzo.
I livelli più importanti sono tuttavia il 50% e il 61,8% che corrispondono rispettivamente alla metà e ai 3/4 del movimento. Solitamente sono buoni supporti o resistenze. Soprattutto il secondo livello, il 61,8%, è fondamentale: la sua mancata tenuta in fase di ritracciamento del movimento precedente solitamente fornisce una conferma di inversione del trend.
Un altro uso possibile, vede l’utilizzo di questi livelli come un “termometro” della forza del movimento selezionato: se infatti il movimento è molto forte, il ritracciamento dei prezzi tenderà a fermarsi tra i livelli 23,6% e 38,2% per poi continuare verso la tendenza principale. Se invece il movimento è meno forte le quotazioni tenderanno a raggiungere il 50% e il 61,8% per poi riprendere verso il trend principale.
Se si riduce il time frame il consiglio è quello di prendere a riferimento ritracciamenti più ampi: più si va verso un time frame veloce, più i movimenti sono nervosi. Osservare un ritracciamento più ampio garantisce maggiore pulizia e precisione ai livelli. Si può quindi optare per una tracciatura su un time frame più ampio rispetto a quello di osservazione, traendo spunti per l’operatività nel time frame inferiore.
Operativamente rileveremo quindi una serie di supporti o resistenze, valutando se fare trading sulla tenuta o sulla rottura degli stessi. I livelli di Fibonacci funzionano bene anche come target e/o stop loss: se ad esempio entrassi long sul livello del 50% di un movimento principale ribassista potrei posizionare il take profit al 23,6%, con uno stop loss piazzato al di sotto del 61,8%.
Dalla Redazione di TRADERS’ Magazine