E la FED interviene ancora, di domenica

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Tempi di guerra

Stare al computer nelle ore serali, è oggi come ai tempi di guerra, ascoltando Radio Londra. Qualche sorpresa è all’ordine del giorno.

Stavo giusto scrivendo questa email e ho dovuto cambiare tema.

Flash di Bloomberg: la Fed interviene sui tassi, azzerandoli del tutto, con un punto pieno di riduzione. Il massimo di quanto ci si aspettasse. E tanto per gradire, con 700 miliardi di dollari di Quantitative Easing. E la rassicurazione finale: tassi a zero per il tempo che sarà necessario.

Sembra la risposta alla Lagarde, che non ritiene affare suo occuparsi dello spread. Anche perché le cartucce sono sempre meno e se ne occupi un po’ la politica, con gli interventi che occorrono.

Il mondo va graziosamente a rotoli. Questo è il commento che condivido con te.
Consapevoli o no che possiamo essere, una politica monetaria espansiva è solo l’aspetto sufficiente dell’intervento sull’economia conseguente alla crisi del Coronavirus.

Ciò che è necessario, è una serena presa di coscienza della assoluta, inderogabile, improrogabile decisione di rivedere la supply chain dell’Industria occidentale. Decisione difficile, tutt’altro che percorribile in tempi brevi, ma l’unica possibilità realistica per tutelare il mondo da crisi di questo genere, anche future.

Decisione che comporta un modo elegante e lungimirante di non assecondare le dittature e non considerarle partner privilegiati o ammissibili nel mondo capitalista. Nell’interesse della sopravvivenza del mondo capitalista, del quale siamo assoluti sostenitori e fautori, nella sua espressione unica ed autentica di dualismo esclusivo con la democrazia.

La crisi è economica, stavolta. Non solo monetaria e di liquidità. Se sosterremo i mercati ancora una volta con liquidità artificiale, sosterremo la più gigantesca bomba ad orologeria che la follia umana possa avere innescato. È l’economia reale a dover essere sostenuta, e quella di carta deve essere ricollocata al suo posto, gradualmente, dietro all’economia reale.

Utopia? Crediamoci, e non lo sarà.

Dopo avere detto per molti mesi che il 2020-2021 sarà un biennio che ricorderemo a lungo nella nostra vita (chi non ci ha sentito dirlo fin dal novembre del 2019 è perché non ha seguito con troppa attenzione i nostri contenuti o non li ha seguiti affatto), più che mai oggi diciamo che la nostra arma di difesa è la Cultura finanziaria.

Difendiamoci insieme, più che mai, ad oltranza, e questa sarà la nostra linea impenetrabile dalle perturbazioni del mercato. Non è il momento del panico, così come non abbiamo mai diffuso l’euforia, come altri hanno fatto sparando alle stelle la credenza dell’infinito rialzo del mercato. Solo la costanza, il metodo e la determinazione reggono le sfide del mercato nel lungo termine. È grigio, non è eccitante, non mette in circolo l’adrenalina, anzi la neutralizza. Ma è ciò che produce il successo.

Mercoledì 18 marzo alle ore 10, sul canale webinar dell’Istituto Svizzero della Borsa, Raccomandazioni di Borsa, il portale di Cultura finanziaria fondato da Corrado Rondelli, ospita Pietro Origlia: esamineremo una strategia di grande valore, che ha prodotto nel tempo ottimi risultati di profitto, e ci permetterà di affrontare con serenità le Borse in un momento così complesso.
Clicca per iscriverti e condividere con noi.

P.S.: Come reagiranno i mercati alla FED? Nel breve, in modo tutt’altro che entusiasmante. Se la Fed interviene in questo modo allora siamo nei guai seri. Ma il momento in cui il panico cederà il passo ad una temporanea illusoria euforia, per poi ridare il controllo al panico, non è lontano. Diciamo entro tre settimane per il primo passaggio. E fra maggio e novembre, per il secondo. Per questo: mari agitati, seguiamo chi nei mari agitati ha già dato prova di sopravvivenza. E Pietro Origlia è certamente uno di questi. Clicca per iscriverti.

Maurizio Monti

 

Editore di Traders’ Magazine Italia