Elon Musk o la quinta persona più ricca al mondo

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Pausa di riflessione o di correzione? 

Sono in pochi a sapere che Elon Musk, da piccolo, a scuola è stato bullizzato dai suoi compagni. Destino tipico delle persone con intelligenza di molto superiore alla media.

Suo padre non fu un ottimo padre e usò con lui sotterfugi psicologici al limite della crudeltà.

Il piccolo Elon, quando poteva, leggeva. Un vero divoratore di fumetti: e gli piaceva giocare all’idea di “salvare il mondo”.

Imparò a programmare i computer che non aveva ancora compiuto dieci anni: a 12 anni vendette il suo primo programma software ad una rivista specializzata per 500 dollari.

A Pasqua, vendeva uova decorate in modo originale ai vicini più ricchi. Tentò, senza successo, di mettere su una sala giochi.

Dopo essersi trasferito, a 17 anni, dal Sud Africa al Canada ed avere frequentato la Queen’s University, a 24 anni lanciò la sua prima azienda di software. Faceva letteralmente la fame ed era senza soldi ma quella iniziativa segnò la sua svolta, perché vendette l’azienda alla Compaq Computers di lì a qualche anno per 300 milioni di dollari.

Poi, è storia più recente e più nota: fondò Paypal, più di recente SpaceX. Quasi nessuno conosce The Boring Company, creata per scavare e costruire tunnel finalizzati ad alleggerire il traffico su strada. E Hyperloop, la cui mission è il trasporto passeggeri all’interno di capsule sospese lungo dei tubi, che avrebbe permesso ai pedoni di viaggiare più velocemente che usando l’aereo.

E poi, ovviamente, tutti lo identificano con Tesla: secondo Elon, il futuro della macchina elettrica, casa automobilistica creata da zero e mantenuta indipendente.

Una sfida eccezionale in un mondo destinato ad avere non più di una decina di case automobilistiche a dominare il mercato.
 
La sua fortuna si è quadruplicata nel 2020, soprattutto con le azioni Tesla, rendendolo il quinto uomo più ricco del mondo e la quinta persona ad avere superato un patrimonio di 100 miliardi di dollari.
 
Elon Musk è un simbolo. Il simbolo di una grande America, non great again ma always great. Il simbolo di come si costruisce il futuro: i suoi compagni di scuola di liceo lo ricordano perché pensava al futuro già a quei tempi, prendendo posizioni, anche scomode, sull’energia solare, ed ipotizzando già sistemi bancari e di pagamento privi di documenti cartacei: negli anni ottanta, nella sua testa c’era già Paypal.
 

“Sono diventato insensibile alle critiche, perché mi porto davvero dentro tante cicatrici. Ciò che conta, per me, è vincere e farlo in grande.”
 
Forse, è quello che dovremmo pensare, e molto più spesso, quando investiamo il nostro denaro o facciamo trading. Quello che conta, è vincere. E far tesoro delle cicatrici. Due grandi lezioni di vita.
 
Il 14 gennaio scorso alle 18, in un imperdibile webinar di grande Cultura finanziaria, abbiamo avuto ospite Tony Cioli Puviani. Abbiamo parlato di come affrontare i mercati che ci attendono nel 2021: che, pensiamo, non sarà meno volatile del 2020.
 
Fai tesoro degli errori e desidera, a tutti i costi, di vincere. Non le singole battaglie, ma la guerra: il risultato ultimo di quando scendi in campo sul mercato per batterlo.
 
Clicca per iscriverti e vedi la registrazione di un’ora con il grande Tony.

P.S.: I mercati hanno iniziato la settimana con una pausa ribassista. L’incertezza sembra proseguire e ricordiamo ai lettori che nei giorni 14-17 gennaio più o meno quattro giorni prevediamo un punto di inversione: la magnitudine è difficile da prevedere, potrebbe essere già iniziato il ritracciamento, anche se riteniamo più probabile un ulteriore spunto rialzista, prima di una correzione un po’ più significativa di quella vista finora.

Sull’S&P500 il nostro sistema prevede un massimo nell’area 3854, 30 punti più in alto del massimo storico dell’8 gennaio: ma 30 punti in più o in meno con la volatilità attuale dicono poco. Invitiamo, come al solito, alla prudenza, ricordando, ancora una volta, di monitorare con attenzione ciò che avviene negli Stati Uniti nei prossimi giorni. Forse, non abbiamo ancora finito di stupirci, anche se ai mercati, finora, del nostro stupore sembra non avere importato per nulla.
Clicca per iscriverti e vedi la registrazione, Tony ci ha detto la sua ed è stato un momento di grande riflessione insieme.

 

Maurizio Monti

 

Editore Istituto Svizzero della Borsa