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La differenza tra intelligenza e stupidità è che l’intelligenza ha i suoi limiti

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Venerdì 24 gennaio scorso, si interrotta la sequenza positiva
S&P500, Nasdaq e Dow Jones hanno chiuso la giornata di venerdì 24 gennaio in ribasso, dopo 5 giorni di rialzi ininterrotti.

La sequenza di 5 giorni seguiva la ripresa del mercato iniziata il 13 gennaio, quando i tre indici toccavano importanti supporti e cominciavano una fase di potente rimbalzo.

L’S&P500 future, nell’ultimo giorno della settimana, disegnava un range di 40 punti a 6122-6162.

Il Vix chiudeva a 14.84, sotto la linea del livello 15, con poca reazione al momento in cui l’S&P500 invertiva la marcia verso il ribasso.

L’aumento dei tassi da parte della Banca del Giappone è stato coerente con le attese e ha poco mosso il mercato.

Peraltro, come vuole la correlazione, ne ha risentito un po’ il Nasdaq, che è stato il più colpito dei tre indici e ha influenzato soprattutto l’S&P500, con la debolezza delle tecnologiche.

Correlazione Nasdaq/S&P500

Clicca per ingrandire

Rapporto Nasdaq/S&P500 contro lo SPY

Nel grafico sopra puoi vedere il rapporto fra Nasdaq ed S&P500, rappresentato nel grafico a candele, contro il grafico a linea, in rosso, che evidenzia lo SPY, l’ETF dell’S&P500.

Osservando i massimi decrescenti del rapporto Nasdaq/S&P500 constatiamo che il 17 dicembre, il 26 dicembre e il 6 gennaio coincidano con massimi decrescenti dello SPY (cioè la perdita di forza relativa del Nasdaq coincide con la perdita di forza dell’S&P500).

Al contrario, il 23 gennaio il rapporto Nasdaq/S&P500 fa un ulteriore massimo decrescente, mentre lo SPY registra un massimo crescente (e di molto).

Nel punto della bandierina blue c’è una grande divergenza: la minore forza relativa del Nasdaq non sembra influenzare l’S&P500, che va a fare un massimo importante e decorrelato, o correlato inversamente, se preferisci, rispetto a quanto avvenuto in passato.

La stessa decorrelazione, in misura più contenuta, si può constatare nel rapporto fra Nasdaq ed S&P500 rispetto al QQQ (ETF del Nasdaq).

Le Magnifiche
In realtà, andando a vedere il rapporto fra le magnifiche e i due indici, è facile comprendere che sia stata la debolezza di queste ultime a generare la decorrelazione, pesando esse di più sul Nasdaq che non sull’S&P500.

La Magnifica per eccellenza, Nvidia, continua ad essere all’interno del range fra 130 e 153 e venerdì è andata al ribasso più del 4%.

Così, no Magnifiche, no Party.

Il Dollaro
Il dollaro sta invertendo la marcia al ribasso, come vuole la statistica tradizionale delle amministrazioni repubblicane.

L’euro e la sterlina sembrano cercare di risollevarsi dalle umiliazioni subite negli ultimi anni a causa della forza del dollaro.

Chi investe in dollari dall’area euro deve cominciare a pensare di non essere più favorito dal trend del dollaro.

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P.S.: Perché il titolo che mette a confronto intelligenza e stupidità?

Pensiero libero e rispettoso.
Siamo di fronte ad un fenomeno che negli anni a venire rischia di portare una ondata distruttiva sui mercati.

Il fenomeno si chiama Trumpismo.

E’ basato su fuochi di paglia destinati a spegnersi.

E quando si spengono ci si accorge che sotto c’è molta marcescenza.

Ho scritto e scriverò ancora sulle conseguenze future di Trump come presidente USA.

Sono un liberale, da sempre, ma non ne scrivo perché è evidente che ritengo illiberale quello che Trump e la noblesse oblige di cui si circonda sta facendo.

Nell’arco di 24 ore a cavallo dell’insediamento di Trump, Biden ha graziato degli amici suoi, perfino parenti, e Trump ha graziato altri amici suoi.

Questo dimostra che non è il colore politico a cozzare contro i valori della democrazia liberale.

Il problema di cui parlo e vorrei rendere coscienti i lettori è il rischio che correranno i mercati. Di questo cerco di rendere partecipi i lettori.

Non è l’essere di destra piuttosto che di sinistra. Non è l’essere nel matrix dell’ideologia dominante o esserne fuori.

So che quando si toccano certi argomenti, essendo coinvolta la politica, ci possono essere reazioni emotive.

Chiunque può scriverci e la maggiore parte delle volte riceviamo complimenti, condivisioni o critiche costruttive ed intelligenti.

Ma talvolta, basta toccare certi argomenti, nominare Trump o il genio Musk … e i nervi di taluni esplodono, in modo irrispettoso ed irrazionale.

Non compromettiamo l’intelligenza umana che ha dei limiti, con la stupidità che limiti, spesso, non ne ha.

Se esprimiamo opinioni, impariamo ad esprimerle nel rispetto reciproco.

Chi è Trumpiano, libero di esserlo, che non significa libero di insultare chi lo critica, per di più per ragioni non strettamente connesse alla parte politica ma a valutazioni relative ai mercati.

Il modello Trump è insultare l’avversario: chi emula questo modello, non può avere la nostra considerazione.

Lo dico ora, una sola volta, per gli anni a venire, perché saremo costretti a parlare spesso di Trump.

Chi commenta, prego, lo faccia con calma, rispetto delle idee, esprimendo critiche costruttive finché se ne voglia, ma non la stupidità che tende ad infinito.

E tutti coloro che apprezzano e leggono i nostri contenuti abbiano a scusarmi se ho dovuto occupare spazio per tali scontate raccomandazioni.

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