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Credi anche tu alla Grande Illusione?

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Cose buffe dal mondo

La capacità di vedere in anticipo ciò che verrà scritto sui libri di storia domani, fra dieci o venti o più anni, ciò che studieranno nelle ultime pagine dei libri di storia i nostri figli, nipoti e pronipoti, è un esercizio mentale non facile.

Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Negli Stati Uniti, Trump ha vinto le elezioni nel novembre del 2016. E’ molto buffo, ma è così. In Francia, Macron è diventato Presidente. È molto buffo, ma è così. In Germania, dove non amano le cose buffe, hanno confermato la Merkel. Ma litigano fra loro, al governo, come non hanno mai litigato prima. Ed è molto buffo vedere i tedeschi litigare. Eravamo convinti che fossero sempre d’accordo per il bene della Crande Cermania.

In Italia, il Movimento 5 Stelle trionfa alle elezioni. Nella realtà, trionfa il centro destra con il 37%, ma non ha forza e coesione sufficiente. Così, il Movimento del comico Grillo vince e Di Maio diventa vicepresidente del Consiglio. È molto buffo, ma è così.

Cose buffe dal mondo. Ecco il titolo del libro di storia, degli anni a cavallo fra il secondo e il terzo decennio del nuovo millennio.

Nella storia, ci sono state molte cose buffe.

Personaggi discutibili, drammatici, comici, ridicoli.

In quella grande accozzaglia di cultura, storia, intrecci e intrighi che fu l’Impero Romano, abbiamo avuto una brillante quanto efficace rappresentazione di molte tipologie umane.

Alcune ci hanno fatto ridere, alcune ci hanno destato allarme. Di sicuro, Nerone all’inizio, ci ha fatto un po’ ridere. Poi, ha dato fuoco a Roma

Il vero problema è che chi ricopre posti di grande responsabilità non deve far ridere. Non deve suscitare ilarità. L’autorità è autorità.

La capacità di comunicare non è far ridere. Casomai, è saper suscitare un sorriso consapevole e coinvolgente.

Questa capacità è scomparsa nella contemporaneità, inghiottita da un marketing chiassoso, fasullo e fagocitante. Replicato all’infinito da tutti i personaggi possibili, anche dai più incompetenti.

Ecco perché, quando guardiamo Trump, Macron, Di Maio e i ruoli che ricoprono diciamo che la realtà ha superato alla grande ogni possibile fantasia.

Mi perdonino i sostenitori del Movimento 5 Stelle: il rispetto per loro, da parte mia, è totale. Il rispetto è la base della democrazia e della sua concreta efficacia. Quindi, caro lettore, lasciami spiegare perché la penso così.

La corruzione

Ci sono due grandi forme di corruzione che hanno gradualmente avvolto il mondo dall’avvento della globalizzazione. Sono la corruzione della politica e la corruzione del debito. Vediamo di capirne qualcosa.

La mancanza di una contrapposizione consistente e seria, ha fatto ammalare il capitalismo: basato, nella sua stessa essenza filosofica, sulla concorrenza, l’assenza di concorrenti lo ha reso una bestia inguardabile e sostanzialmente ingestibile.

Il capitalismo globale ha tradito la sua missione storica, che è rendere il maggior numero possibile di persone felici allargando il loro reddito e la loro area di accesso a beni, cultura, consumi. Il tradimento è stato avvallato da una connivenza del potere politico con il nuovo capitalismo. Connivenza che è, di fatto, il più grande fenomeno di corruzione sia mai avvenuto nella politica.

Vi ricordate Prodi che farneticava della Cina come “una opportunità”? Ve lo ricordate o no? Perché non lo chiediamo ai cassaintegrati e disoccupati italiani rimpiazzati dagli operai cinesi?

Un mix eccezionale di incapacità, incompetenza, asservimento al potere del denaro: questa è stata la direzione presa dal potere politico mondiale. Per alimentare questa macchina di potere, assurda, antistorica, basata sulla connivenza del potere politico con il potere finanziario, i governi non hanno trovato nulla di meglio che allargare all’infinito il debito. Creando così un sistema già corrotto di suo, basato sull’ulteriore corruzione creata dal debito.

Il guaio di questo meccanismo è che molto molto rapidamente è andato, ovviamente, in crisi.

La crisi americana del 2008-2009, la cui onda ha poi coinvolto tutto il mondo, ci ha fatto scoprire come i prodotti finanziari a leva basati sul nulla possono essere pericolosi come bombe nucleari, e come il potere finanziario colluso con il potere politico può creare danni planetari irreversibili.

Il potere politico dovrebbe essere il naturale regolatore di tutti i fenomeni. La collusione, alla base della corruzione, lo ha reso invece complice se non artefice del disastro. Intanto, questa è la terrificante prospettiva di fondo, con il debito, seconda fonte di corruzione, possiamo mettere tutto a posto.

E così, arriviamo ai giorni nostri, a Trump, a Macron, a Di Maio. Basta guardarli in faccia per capire che non possono ricoprire quei ruoli. Non serve altro: guardarli in faccia.

Se, invece, la realtà è che questi personaggi ricoprono quei posti di potere, c’è una ragione precisa.

Il sistema, così come è, è destinato ad implodere. L’anomala concentrazione della ricchezza è stata la causa principale della caduta di molti imperi. E l’impero capitalista mondiale, con gli Stati Uniti in testa, è destinato ad implodere se il capitalismo non guarisce dalla bestiale malattia che ha contratto.

La prima reazione di un sistema che sta per implodere è credere nelle Grandi Illusioni. La gente è stanca. La gente non ne può più. La gente sragiona. La gente scoppia. Ecco.

Nulla di meglio che la Grande Illusione. L’America Great Again, piuttosto che il ruolo della Francia come grande potenza, piuttosto che il reddito di cittadinanza. La Grande Illusione.

Ma non tutto viene per nuocere. Il credo nelle Grandi Illusioni è un percorso necessario. La storia ce lo ha insegnato. È necessario passarci. Bisogna bagnarsi per guadare il fiume.

La crisi esploderà di nuovo, in forma diversa, con un possibile diverso epicentro e con conseguenze diverse.

E’ una crisi necessaria di pulizia. Di acquisizione di consapevolezza.

La crisi è necessaria per capire che rendere il proprio Paese egoisticamente grande, o distribuire euro a titolo pseudo-gratuito non è la strada giusta. Chi ci ha provato, ha lasciato le sue penne sui libri di storia. E questo leggeranno i nostri figli, nipoti e pronipoti: un elenco di nomi che hanno lasciato le penne su quelle pagine.

No, la decrescita felice (ma chi è felice di decrescere?) non è la strada giusta. Il reddito di cittadinanza è la pia illusione di un finto rimedio al capitalismo malato.

Però, come dicevo sopra, dal processo della Grandi Illusioni bisogna passarci. È come la Perditosi nel trading. Bisogna contrarla per esserne vaccinati.

La fine delle Grandi Illusioni arriverà presto. Quello che non possiamo perdere è la grande occasione di capire.

E cambiare. Centrare i problemi. Magari, ne riparliamo, in un altro articolo, prossimamente.

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Voglio mandarti un omaggio. Grazie, di cuore, per essere un nostro lettore.

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Maurizio Monti

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