Come uscire dai guai

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All’improvviso il prezzo crolla… e ora?

Le catastrofi improvvise sono una parte inevitabile del trading. Ciò che contraddistingue i professionisti dai dilettanti è il modo in cui reagiscono. Vi presentiamo un piano concreto che può aiutare a gestire questi trade, quando il mercato si apre in direzioni opposte.

Comprare e vendere: è questo essenzialmente il trading. Ora abbiamo un po’ di aiuto per gestire le posizioni aperte, ma cosa potete fare se tutto va nel verso sbagliato in un trade su cui riponevate le speranze e il grafico diventa negativo? Dopotutto, può succedere facilmente che si conclude la giornata di trading con una posizione aperta in profitto che viene prontamente sabotata da alcune cattive notizie poco dopo la chiusura di mercato o prima dell’apertura successiva. Sia che si tratti di un calo nei guadagni o di una valutazione a ribasso di un intero settore da parte di un analista ben conosciuto, queste notizie possono cambiare radicalmente le valutazioni di uno stock da parte degli altri trader e causare un calo, ben al di sotto del prezzo di chiusura della giornata precedente. Oppure possono perfino generare un gap mostruosamente grande. Quando un trader pensa che un incubo di trading inimmaginabile possa diventare realtà, deve sapere esattamente cosa fare, e immediatamente; non deve saperlo tra cinque minuti, tra dieci minuti o il giorno dopo. Deve padroneggiare ogni passo da intraprendere in maniera esatta e immediata. Il modo in cui gestiamo queste situazioni determina se siamo dilettanti o professionisti. Per lo più i dilettanti vengono presi dal panico all’apertura. I professionisti, d’altra parte, hanno un piano su come procedere. Vi mostreremo che aspetto ha questo piano in modo da poter agire rapidamente e deliberatamente anche nell’eventualità di un monster gap.

Gli strumenti più importanti: esperienza e conoscenza
Il marchio di fabbrica di un professionista è quello di non essere ingenuo quando accade una catastrofe. Non si fa prendere dal panico e non reagisce in maniera emotiva. Chiunque sia disposto a guardare più da vicino troverà che la conoscenza del trader, già acuita da anni di esperienza, non fa che crescere in momenti di questo genere. Ogni pensiero e ogni azione irradia la sicurezza che sarebbe adatta ad una situazione di profitto. Tutti i grandi trader sanno che questo tipo di controllo emotivo deve essere pronto ad ogni disastro. Il mercato è entrambe le cose: amico e nemico. Coloro che riescono a padroneggiare il gioco sanno come gestirlo in ogni stato. Se seguirete alcune regole semplici ma efficaci, anche voi potrete sviluppare tale stabilità.

Il monster gap
Se si verifica uno dei rari monster gap, non c’è bisogno di farsi prendere dal panico, poiché queste situazioni fanno parte del trading. La cosa migliore che potete fare è limitare i danni e controllarli il più possibile. L’idea di conservare lo stock sul lungo termine per poter forse recuperare il denaro perduto in questo modo non passa neppure per la testa di un vero trader. Una volta che ci si trova in tali circostanze sfavorevoli, ci sono sei semplici fasi da implementare per minimizzare o regolare il danno.

Le giuste azioni in sei fasi
Le azioni non dovrebbero mai essere abbandonate in una fase di panico. Le nostre ricerche mostrano che è statisticamente incauto farlo nei primi cinque minuti della giornata di trading. Non vogliamo dire che lo stock non possa abbassarsi ancora in seguito. Il nostro piano d’azione semplicemente vi impedisce di balzare sul carro della vendita con il resto della mandria. Il panico, che tipicamente culmina nei primi cinque minuti, non è ciò che spinge un trader all’azione. Nondimeno, potrebbero esserci dei momenti in cui la vendita immediata della posizione sarebbe la scelta giusta, ma solo in retrospettiva. Tuttavia, non si può mai sapere in anticipo. È importante essere attivi solo se si pensa chiaramente e si agisce in maniera calma e controllata. Aspettare cinque minuti prima di fare qualsiasi cosa vi aiuterà a mantenere la mente lucida.

Fase 1: Attendere e osservare
Quando lo stock apre, l’attività di trading viene monitorata per cinque minuti buoni. Durante questo periodo non si fa nulla, non si vende e non si compra. Ci si limita a osservare il trade dello stock in crash. Perché attendere? Perché la massa tende a reagire in maniera eccessiva alle cattive notizie, e i market maker e i broker generalmente rivalutano il prezzo con uno sconto, per capitalizzare sulla paura dei venditori e anche acquistare ad un prezzo più basso.

Fase 2: Contrassegnare il minimo a 5 minuti
Una volta passati i primi cinque minuti, bisogna contrassegnare il minimo della giornata (il prezzo più basso al quale veniva tradato lo stock durante i primi cinque minuti). Questo è il prezzo più importante per i prossimi 25 minuti.

Fase 3: Vendere metà della posizione
Se lo stock cade al di sotto del primo minimo a 5 minuti nei primi 30 minuti di trading, bisogna vendere almeno metà della posizione. Perché? Perché è il primo minimo a 30 minuti, non il minimo a 5 minuti, il livello concretamente significativo. Perciò vendiamo metà della posizione, quando infrangiamo il minimo a 5 minuti nell’eventualità che lo stock continui la caduta durante i primi 30 minuti di trading. In tal caso, non daremo una vera possibilità di porre rimedio alle vendite iniziali dovute al panico e soddisfare i requisiti di un rimbalzo. Ma dato che abbiamo ancora un problema con la nostra posizione, le nostre azioni sono mirate nient’altro che a limitare i danni. Ridurre la posizione alla metà una volta infranto il minimo a 5 minuti fornisce un po’ più di chiarezza mentale. Minore è l’umiliazione, meglio è. Molti trader preferiscono vendere l’intera posizione dopo la rottura del minimo a 5 minuti. Abbiamo riscontrato che le possibilità di un’improvvisa inversione sono più grandi quando il gap verso il basso viene creato dopo uno scivolamento di prezzo che si spalma su più giornate. Potrebbe essere una liquidazione finale, che può quindi portare ad un forte contromovimento. In questo caso, raccomandiamo di vendere solo metà della posizione quando viene infranto il primo minimo a 5 minuti. Al contrario, se lo stock apre dopo un aumento di più giorni con un gap verso il basso, è più probabile una continuazione del trend negativo. In questo caso, si raccomanda di vendere l’intera posizione.

Fase 4: Contrassegnare il minimo a 30 minuti
Una volta superati i 30 minuti della giornata di trading, contrassegnate nuovamente il minimo della giornata. Se lo stock cade al di sotto del minimo a 5 minuti, prima dello scadere dei 30 minuti, il minimo sarà il nuovo punto più basso. Se il minimo a 5 minuti non è stato infranto durante la prima mezz’ora, il minimo a cinque minuti sarà lo stesso di quello a 30 minuti. Questo punto è cruciale.

Fase 5: vendere il resto
La rimanenza della posizione viene venduta alla rottura del minimo a 30 minuti. Questo è un vero limite perché quello che succede nei primi 30 minuti di trading è cruciale. Se lo stock non scende al di sotto del minimo a 30 minuti e poi schizza verso un nuovo massimo giornaliero, tale forza deve essere rispettata e la posizione dovrebbe essere trattenuta. Se lo stock rompe il minimo quotidiano dopo la prima mezz’ora, si vende immediatamente. È una chiara indicazione di un’azione molto debole, che si trova davanti ad un altro scivolamento di prezzo. La posizione deve essere eliminata.

Fase 6: usare un trailing stop
Se il prezzo non cade sotto il primo minimo a 30 minuti, userete un trailing stop per il resto della giornata. Ci sono tre finestre temporali sulle quali si può usare il trailing stop: il grafico a 5, 15 e 30 minuti. Dopo che un periodo termina e quello successivo inizia, lo stop di sicurezza viene trascinato al di sotto del fondo dell’ultima candela. L’azione viene ripetuta fino a che non si raggiunge il target di prezzo o il trailing stop viene infranto. Alcuni trader utilizzano uno stop al minimo giornaliero invece del trailing stop. Dal loro punto di vista, questo minimo assoluto può essere considerato un terreno stabile fin tanto che lo stock trada al di sopra di esso. Talvolta questo approccio migliora il risultato, ma allo stesso tempo si mette a rischio l’opportunità di ridurre le perdite.

Aggiunta per i trader aggressivi
Alcuni trader aggressivi possono usare un mix della regola dei 5 minuti e osservare una rottura del massimo dei primi cinque minuti per aumentare la propria posizione long. In altre parole: se lo stock rompe al di sopra del massimo che è stato formato nei primi cinque minuti, si possono acquistare più stock e vendere nuovamente ad un prezzo più alto dopo un breve periodo. Questa strategia aggressiva aiuta il trader professionista a ridurre ulteriormente le perdite, specialmente se lo stock apre con un gap verso il basso, mentre il mercato in generale va rapidamente più in alto. Nondimeno, la regola di vendita dei 5 minuti descritta dovrebbe rimanere intatta. L’unica differenza è l’acquisto aggiuntivo.

Conclusione
A volte capitano cose brutte ai bravi trader. Ma se riconosciamo i segni e reagiamo con calma e in maniera controllata, sarà più semplice uscire dai guai, entro un certo limite.

Dalla Redazione di Traders’ Magazine